La morte di un neonato avvenuta presso l’ospedale Evangelico di Genova Voltri, un anno fa, è ora al centro di un’inchiesta che ha portato all’indagine di tre medici e un’ostetrica. Tuttavia, nuovi sviluppi hanno scagionato il personale medico coinvolto, grazie a una perizia del medico legale Francesco Ventura, che ha valutato le circostanze della tragedia.
I fatti della tragedia perinatale
La drammatica vicenda risale al 27 marzo 2024, quando la madre si è presentata al pronto soccorso dell’ospedale. La gravidanza, fino a quel momento, era stata priva di problematiche serie. Tuttavia, il ricovero in ospedale ha rivelato complicazioni durante il parto. Nonostante gli sforzi del personale medico per rianimare il piccolo, alla fine, il neonato è nato senza vita. Questa tragica situazione ha spinto la direzione sanitaria dell’ospedale a contattare la procura, portando così all’apertura di un’inchiesta contro l’equipe medica. Gli avvocati Antonio Rubino e Paolo Costa hanno assunto la difesa del personale indagato.
Le indagini hanno sollevato interrogativi sulla gestione del parto e sulla condotta del personale medico, culminando in un’analisi approfondita delle dinamiche che hanno portato al decesso. L’attenzione si è concentrata sulla gestione delle complicazioni e sulla risposta del team ospedaliero alle emergenze che si sono presentate.
La perizia del medico legale
La perizia del dottor Francesco Ventura, disposta dalla pubblica accusa, ha evidenziato che la causa della morte del neonato sarebbe riconducibile a una distocia di spalla. Questa è una condizione rara e imprevedibile che può verificarsi durante il parto, complicando notevolmente la situazione già critica, caratterizzata da sofferenza ipossica fetale. Secondo quanto riportato dal medico legale, le condizioni che hanno portato a questo tragico evento non possono essere facilmente previste o evitate, rendendo difficile attribuire responsabilità penalmente rilevanti al personale sanitario.
Il dottor Ventura ha spiegato che l’incidenza della distocia di spalla nei parti varia enormemente, ma si stima che si verifichi nel 0,4% dei casi. Questa rarità rende immediatamente chiaro che il personale medico ha agito secondo le linee guida stabilite e le buone pratiche della comunità scientifica. Gli sforzi per salvare la vita del bambino, secondo il medico legale, sono stati adeguati e non si può ravvisare alcuna colpa nell’operato dell’equipe medica.
Prospettive legali e futuri sviluppi
Con il rilascio della perizia, la posizione dei tre medici e dell’ostetrica potrebbe essere archiviata. L’ufficio della pubblica accusa dovrà ora valutare l’adeguatezza delle procedure svolte durante il parto e se ci siano stati errori di valutazione da parte del personale medico. Questi aspetti non solo influiscono sulla salute del bambino e della madre, ma hanno anche un forte impatto sulla reputazione dell’ospedale e sulla fiducia della comunità nei servizi sanitari.
La comunità medica e i familiari coinvolti osservano con attenzione l’evoluzione della situazione, sperando in una risoluzione che possa portare chiarezza e giustizia. Il caso rimane tutto sommato aperto fino alla conclusione delle indagini, con il personale sanitario in attesa di un esito che possa finalmente risolvere la questione.