La violenza non ha territorio. Questo è il messaggio che emerge da un recentissimo episodio avvenuto a Cisterna, dove tre uomini, coinvolti in una rissa violenta, sono stati oggetto di un divieto di accesso alle aree urbane. L’episodio, che risale al 27 luglio, ha scosso la comunità locale, sollevando interrogativi su sicurezza e ordine pubblico nella zona.
La rissa violenta in piazza 19 Marzo
La serata del 27 luglio si è trasformata in un evidente scontro di violenza quando, poco prima della mezzanotte, la Polizia Locale è stata allertata per una colluttazione in piazza 19 Marzo, una delle aree centrali di Cisterna. Giunti sul posto, gli agenti hanno trovato un uomo con evidenti ferite al volto e alle mani. Nonostante le ferite, il soggetto ha negato di essere coinvolto nella rissa, destando subito sospetti nei rilievi degli agenti. La scena si è presentata chiaramente come il risultato di una violenta lite tra più persone, complicata dall’uso di oggetti come bottiglie e sgabelli.
Grazie alle riprese delle telecamere di sorveglianza, gli agenti sono riusciti a identificare i tre responsabili della rissa, i quali, in un clima di forte tensione, si erano affrontati in una battaglia che ha richiamato l’attenzione di passanti e residenti, facendo temere il peggio per la sicurezza di tutti. Collaborando con le autorità, sono stati ricostruiti i momenti precedenti e successivi alla colluttazione, evidenziando la gravità della situazione.
Le conseguenze legali per i responsabili
Al termine delle indagini, la Polizia ha proceduto a prendere provvedimenti contro i tre protagonisti della rissa. Uno di loro, risultante essere un cittadino straniero senza permesso di soggiorno, è stato immediatamente rimpatriato. Un’azione rapida, che evidenzia la fermezza delle autorità nel contrastare non solo comportamenti violenti ma anche la presenza di irregolarità sul territorio.
Per gli altri due coinvolti, il Questore ha emesso i cosiddetti Dacur, decreti che vietano loro di avvicinarsi ai locali e alle aree di ritrovo della movida cisternese per un periodo di tre anni. Questi provvedimenti mirano a ripristinare un clima di sicurezza e serenità all’interno della comunità, restituendo ai cittadini un senso di controllo sulle proprie strade e sulla vita sociale.
La comunità e le ripercussioni nel territorio
Il divieto di accesso alle aree urbane non è solo una misura di sicurezza, ma anche un segnale forte lanciato dalla Polizia e dalle istituzioni locali. La comunità di Cisterna è scossa da episodi di questo tipo, che minacciano non solo la sicurezza pubblica, ma anche la vivibilità dei luoghi d’incontro. La movida notturna, parte integrante della vita sociale locale, è oggi al centro di un violento dibattito sull’opportunità di mantenere un equilibrio tra libertà individuale e sicurezza collettiva.
Cittadini e commercianti locali hanno espresso preoccupazione per l’impatto che tali eventi possono avere sulle attività commerciali e sul turismo, elementi vitali per l’economia della città. La presenza di violenza è vissuta come una minaccia al tessuto sociale e alla reputazione della città, rendendo necessario un approccio collaborativo che coinvolga non solo le forze dell’ordine, ma anche la comunità civile e le realtà locali.
Nelle settimane a venire, è attesa una riflessione più approfondita su misure preventive e politiche di sicurezza, per garantire che episodi come quello avvenuto il 27 luglio non si ripetano e che Cisterna possa tornare ad essere un luogo sicuro e accogliente per tutti.
Ultimo aggiornamento il 8 Gennaio 2025 da Donatella Ercolano