Il 25 aprile a Treia è stato ricordato con una giornata dedicata alla memoria e alla coscienza civile. L’iniziativa ha visto la partecipazione attiva degli studenti dell’istituto Paladini, che hanno preso parte alla Marcia della Libertà. Al centro della commemorazione, la pietra d’inciampo collocata in piazza della Repubblica in onore di Enrico Paolini, militare della Guardia di Finanza deportato e morto durante la seconda guerra mondiale.
La marcia della libertà e il coinvolgimento degli studenti
La mattina del 25 aprile, un gruppo di studenti dell’istituto Paladini ha percorso a piedi il tragitto da Villa Spada fino al centro storico di Treia, partecipando alla Marcia della Libertà. Questa manifestazione celebra la liberazione dell’Italia dall’occupazione nazista e dal regime fascista. I ragazzi si sono mossi attraverso le vie della città per dare un segno tangibile di partecipazione civica e di attenzione alla storia del proprio paese.
L’attività educativa ha dato modo ai giovani di confrontarsi con il passato. Attraverso la scoperta della pietra d’inciampo dedicata a Enrico Paolini, gli studenti hanno potuto conoscere il sacrificio di chi, come lui, ha vissuto l’orrore della persecuzione e ha pagato con la vita la lotta per la libertà. L’occasione ha rafforzato l’idea che la libertà non è mai un diritto garantito per sempre, ma va mantenuta e rispettata ogni giorno.
Enrico paolini e la pietra d’inciampo in piazza della repubblica
Enrico Paolini, originario di Treia, era un militare della Guardia di Finanza catturato il 9 settembre 1943 durante la seconda guerra mondiale. Fu deportato nel lager di Forellkrug, un campo di prigionia dove visse condizioni di estrema durezza. Morì il 17 agosto 1944, vittima delle persecuzioni naziste. La sua storia rappresenta il sacrificio di molti italiani che hanno subito la repressione durante quegli anni scuri.
La città ha scelto di ricordare Paolini con una pietra d’inciampo, collocata in piazza della Repubblica. Questo tipo di monumento serve a riportare alla luce nomi e volti spesso dimenticati, incidendo nella memoria collettiva. Il gesto coinvolge ogni passante in un momento di riflessione sul prezzo della libertà. La pietra, con il suo aspetto semplice e discreto, invita ad una posa di attenzione davanti alla storia personale e nazionale di chi ha combattuto la dittatura.
Il ricordo dei fratelli giustozzi e la memoria locale
Accanto alla commemorazione di Enrico Paolini, la cerimonia ha voluto onorare anche i fratelli Giustozzi, fucilati dai fascisti nella città di Treia. Quel gesto crudele rappresenta una pagina dolorosa della storia locale, che ha segnato profondamente la collettività. Il sindaco Franco Capponi ha richiamato l’importanza di non dimenticare questi eventi, sottolineando come proprio sui monti e nelle valli intorno a Treia si siano formate le radici della Repubblica italiana.
L’atto di ricordare quei sacrifici serve a rinforzare l’identità civica e il senso di responsabilità verso la conservazione della democrazia. Capponi ha ribadito che la libertà va protetta con impegno costante e che il ricordo di chi non si è voltato dall’altra parte mantiene viva la testimonianza del coraggio. Questo messaggio risuona anche nelle nuove generazioni, che attraverso iniziative come la Marcia della Libertà ricevono un patrimonio di valori da portare avanti.
La presenza delle autorità e la partecipazione della comunità
Alla cerimonia erano presenti rappresentanti di varie istituzioni e forze dell’ordine, tra cui il Questore Giampaolo Patruno, il comandante provinciale dell’Arma dei Carabinieri colonnello Raffaele Ruocco e figure della Guardia di Finanza come il colonnello Ferdinando Mazzacuva e il tenente colonnello Giuseppe Perrone. Tra i partecipanti anche i familiari di Enrico Paolini, membri dell’ANPI di Appignano rappresentati da Egidio Tavoloni, la dirigente scolastica dell’istituto Paladini Silvia Mascia Paola e alcuni docenti come il professor Teloni.
L’associazione degli ex partigiani ha avuto un ruolo attivo nell’organizzazione della giornata. Il coinvolgimento diretto di giovani studenti e dei rappresentanti della città, come il sindaco dei ragazzi Maria Gloria Calamante, ha sottolineato il legame tra passato e presente. La partecipazione collettiva permette di mantenere saldo il ricordo delle vittime della guerra e delle lotte antifasciste, confermando Treia come punto di riferimento per le celebrazioni del 25 aprile.
Questo impegno assume rilievo anche per le prossime generazioni chiamate a vivere e difendere i principi che hanno portato alla liberazione dal regime. La pietra d’inciampo per Enrico Paolini rimane un segno evidente, tangibile della storia che non deve andare perduta nel tempo.