Trento: il presidente Fugatti firma l'ordinanza di abbattimento per l'orsa Kj1 dopo l'aggressione

Trento: il presidente Fugatti firma l’ordinanza di abbattimento per l’orsa Kj1 dopo l’aggressione

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Trento: il presidente Fugatti firma l'ordinanza di abbattimento per l'orsa Kj1 dopo l'aggressione - Gaeta.it

L’orsa Kj1, al centro di un acceso dibattito pubblico, è tornata alla ribalta dopo l’aggressione di un turista francese avvenuta a Dro il 16 luglio. Il presidente della Provincia autonoma di Trento, Maurizio Fugatti, ha ratificato un’ordinanza di abbattimento nei suoi confronti, dando avvio a una serie di misure per garantire la sicurezza dei visitatori. Questa decisione segna un nuovo capitolo nel conflitto tra tutela della fauna selvatica e salvaguardia del turismo, sollevando interrogativi sulla gestione degli orsi in Trentino.

L’ordinanza di abbattimento e le motivazioni

Dettagli dell’ordinanza

Il provvedimento firmato da Maurizio Fugatti è il risultato della combinazione di fattori che includono l’aggressione avvenuta e analisi scientifiche mostrate nella nuova ordinanza. A differenza del primo intervento, che era stato sospeso dal Tar in seguito all’opposizione degli attivisti per gli animali, l’atto attuale è supportato da dati concreti. Le analisi effettuate nei laboratori della Fondazione Mach di San Michele all’Adige sui campioni biologici prelevati dal Corpo forestale provinciale hanno confermato senza ombra di dubbio che l’orsa Kj1 è responsabile dell’incidente.

Il contesto dell’accaduto risale al pomeriggio di martedì 16 luglio, quando il turista francese, 43 anni, ha subito un attacco mentre si trovava in una zona boschiva particolarmente frequentata. La ricerca e il monitoraggio dell’orsa di circa cinque anni sono cominciati immediatamente, ma ora la situazione si è complicata con questa ordinanza di abbattimento, che intensifica il dibattito in corso.

La reazione degli attivisti

Il tema dell’abbattimento di Kj1 ha suscitato forti reazioni da parte delle associazioni animaliste. Massimo Vitturi, responsabile animali selvatici della LAV, ha annunciato l’intenzione di presentare un nuovo ricorso al Tar contro il provvedimento di Fugatti. Vitturi accusa il presidente della Provincia di Trento di anteporre il turismo alla vita degli animali, sostenendo che l’incidente possa essere attribuito a una carente informazione e messa in sicurezza dei sentieri.

Il confronto tra le esigenze del turismo e quelle degli animali selvatici si fa sempre più acceso, e questa situazione rappresenta uno snodo cruciale per il futuro dell’orso bruno in Trentino. Le parole di Vitturi sono un chiaro monito del dibattito che si sta sviluppando attorno a misure di gestione della fauna selvatica in un territorio dove la loro presenza sta ridisegnando il rapporto tra uomo e natura.

Le misure di ricerca e cattura

L’operazione sul campo

In attesa dei prossimi passaggi legali, il Corpo forestale provinciale ha già attivato misure di ricerca per localizzare l’orsa Kj1. Sono state posizionate in zona quattro trappole a tubo, concepite per facilitare la cattura dell’animale senza provocare danni collaterali. Gli operatori stanno monitorando l’area con grande attenzione, poiché l’orsa è accompagnata da tre giovani esemplari subadulti.

L’assessore competente, Roberto Failoni, ha commentato il proseguo delle operazioni, sottolineando che le giovani orse hanno buone possibilità di sopravvivere senza la madre in un habitat ricco di risorse. Queste dichiarazioni gettano luce sullo sforzo di bilanciare la sicurezza umana con la salvaguardia della vita degli animali, anche se non mancano le tensioni tra le parti coinvolte.

Le implicazioni della cattura

Le operazioni di ricerca di Kj1 non solo mirano alla sua pronta localizzazione, ma pongono interrogativi più ampi sulla gestione della fauna selvatica in Trentino. Cosa succederà ai tre giovani esemplari se l’orsa verrà catturata? Saranno in grado di adattarsi e sopravvivere senza la tutela materna? Le dinamiche naturali in gioco sono complesse e spesso imprevedibili.

Il caso di Kj1 è solo uno dei tanti che evidenziano la difficoltà di trovare un equilibrio tra la necessità di proteggere gli esseri umani e il dovere di preservare l’integrità degli ecosistemi. La tensione tra le diverse visioni di come interagire con la fauna selvatica continua a sollevare questioni cruciali per il futuro della provincia stessa.

Con l’ordinanza di abbattimento ora in vigore e il ricorso imminente degli animalisti, il conflitto intorno a Kj1 è destinato a proseguire, attirando l’attenzione di media e opinione pubblica.

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