Il Consiglio comunale di Trento si prepara a discutere l’estensione della zona soggetta a Daspo urbano, la cui applicazione attuale si limita al centro storico. Questo provvedimento, atteso per i prossimi giorni, mira a rispondere a una crescente necessità di sicurezza nei quartieri circostanti. La proposta è stata presentata dal sindaco Franco Ianeselli durante la riunione del Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica, presieduto dal commissario del governo Giuseppe Petronzi.
Le nuove zone sotto osservazione
La proposta di ampliamento prevede l’inclusione di diverse aree nel raggio d’azione del Daspo urbano. Tra queste ci sono via Torre Verde a nord, piazzetta Mosna a ovest e l’area compresa tra i giardini Aleksandr Solzenicyn e l’ospedale Santa Chiara. Questa espansione si rende necessaria in seguito alla crescita di problematiche legate alla sicurezza, che hanno sollecitato l’amministrazione a cercare attività più incisive per garantire un controllo più rigido.
Il Daspo urbano, ovvero il divieto di accesso a determinate aree connesse a comportamenti considerati illeciti, è stato introdotto per contrastare vari tipi di reati e situazioni problematiche, come lo spaccio di sostanze stupefacenti e atti di vandalismo nelle aree pubbliche. Allargare il raggio d’azione sembra essere una risposta strategica a fenomeni criminali che si sono manifestati in queste nuove zone, dove non di rado si riscontrano situazioni di degrado e insicurezza.
La posizione dell’amministrazione comunale
Il sindaco Franco Ianeselli ha rimarcato l’importanza di discutere la proposta con il Consiglio comunale, autorità competente per la decisione finale. A suo avviso, la delibera rappresenta un passo necessario per affrontare problematiche di sicurezza, garantendo al contempo che le eventuali obiezioni o rilievi tecnici vengano considerati attentamente.
Particolare attenzione è stata riservata alle aree di via Sant’Antonio e largo Medaglie d’Oro. Quest’ultima, sotto richiesta dell’amministrazione dell’ospedale Santa Chiara, è stata inserita nel piano per rafforzare la protezione del personale sanitario e dei servizi offerti all’utenza. Il sindaco ha confermato che la sicurezza dei cittadini e degli operatori nei luoghi pubblici è una priorità, e che questo provvedimento è orientato a garantire un ambiente più sicuro e controllato.
Un futuro di maggiore sorveglianza a Trento
Il dibattito sul Daspo urbano a Trento si colloca in un contesto più ampio di riflessione su come le città italiane affrontano le sfide legate alla criminalità e alla sicurezza pubblica. In molte altre città, pratiche simili hanno già dimostrato la loro efficacia nel contenere fenomeni di violenza e inquietudine sociale. Ci si attende, dunque, che anche a Trento, un provvedimento di questo tipo possa portare risultati positivi sul fronte della sicurezza, rafforzando il tessuto urbano e migliorando la qualità della vita per i cittadini.
La decisione finale sarà presa dal Consiglio comunale nei prossimi giorni, segnando un’importante tappa per il futuro della sicurezza a Trento e per il benessere della comunità.
Ultimo aggiornamento il 15 Gennaio 2025 da Sofia Greco