Treviso: inchiesta su falsi green pass, udienza preliminare per 32 indagati il 18 dicembre

Treviso: inchiesta su falsi green pass, udienza preliminare per 32 indagati il 18 dicembre

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Treviso: inchiesta su falsi green pass, udienza preliminare per 32 indagati il 18 dicembre - Gaeta.it

L’inchiesta sui falsi green pass continua a rivelare nuovi dettagli. Il 18 dicembre 2023, si svolgerà l’udienza preliminare a carico di 32 persone coinvolte in un’operazione condotta dai Carabinieri del Nucleo Antisofisticazioni. Questa operazione mira a smascherare una presunta rete dedita alla creazione di certificazioni false riguardanti la somministrazione del vaccino contro il COVID-19 a Treviso. Tra gli indagati figurano nomi noti, come l’ex prefetto di Treviso, Maria Augusta Marrosu, il che rende il caso ancora più emblematico e sotto i riflettori.

Le accuse contro gli indagati

Struttura dell’organizzazione

L’inchiesta ha portato alla luce un presunto schema complesso volto a produrre green pass falsi. Pare che l’organizzazione sia stata operativa attraverso un centro medico privato, il quale ha fornito a numerosi cittadini la possibilità di ottenere certificazioni valide senza aver mai ricevuto il vaccino. Le tecniche utilizzate sono variate: si è proceduto all’assegnazione di “contagii superati”, trasferendo la registrazione di contagi da una persona a un’altra, sfruttando certificati intestati a terzi. Un’altra pratica scorretta sarebbe consistita nel clonare codici QR di individui regolarmente vaccinati.

Ruolo di Marrosu

Tra gli indagati, Maria Augusta Marrosu, che ha ricoperto la carica di prefetto di Treviso fino al 2015, è accusata di aver svolto un ruolo cruciale nell’organizzazione. Secondo le indagini, Marrosu avrebbe orchestrato lo scambio di tamponi molecolari di soggetti positivi a COVID-19 con quelli di altri negativi. Tale pratica avrebbe ingannato il sistema informatico ministeriale, portando a una diffusione errata dei dati e potenzialmente compromettendo la salute pubblica.

Altri indagati e le loro responsabilità

Operatori sanitari coinvolti

Le indagini si sono concentrate su vari operatori nel campo sanitario, tra cui la direttrice del centro medico coinvolto, un’infermiera libero professionista e una biologa. Queste figure professionali avrebbero avuto accesso a metodi per falsificare i documenti necessari per il rilascio dei green pass, facilitando ulteriormente l’operazione. È stato accertato che parte delle false somministrazioni avveniva anche all’interno di farmacie situate a Montebelluna e Silea, creando un network molto più ampio rispetto a quanto inizialmente ipotizzato.

Riferimenti alla salute pubblica

Il fenomeno dei falsi green pass, specie in un periodo di restrizioni sanitarie, ha sollevato preoccupazioni notevoli. Questi documenti non solo violano le normative vigenti, ma mettono anche a rischio la salute pubblica. Gli individui che entrano in luoghi pubblici con green pass fraudolenti possono esporre altre persone al rischio di contagio, minando gli sforzi per contenere la pandemia.

Il percorso legale all’orizzonte

Aspetti giudiziari dell’udienza

L’udienza preliminare fissata per il 18 dicembre rappresenta un passaggio cruciale per chiarire la dinamica di questa vicenda e dare giustizia a un episodio che ha scosso la comunità. La posizione di Marrosu e degli altri imputati verrà scrutinata con attenzione, così come l’entità delle sanzioni a cui potrebbero andare incontro. L’udienza potrebbe rivelarsi determinante per stabilire la responsabilità delle varie parti coinvolte e per avviare eventuali azioni legali aggiuntive contro chi ha partecipato a questa operazione illecita.

Riferimenti storici e impatto sociale

L’inchiesta sui green pass falsi di Treviso riporta alla mente il dibattito sociale e politico sui vaccini e sulle misure di contenimento legate alla pandemia. Il caso mostra come, in un contesto di emergenza, alcune persone possano tentare di sfruttare il sistema per propri vantaggi. La questione non riguarda solo la legalità, ma anche l’etica e la fiducia della comunità nelle istituzioni, fattori che saranno scrutinati in questa udienza che promette di mantenere alta l’attenzione pubblica.

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