Treviso: oltre 11mila emigranti in tre anni, analisi della crescita e delle cause del fenomeno

Treviso: oltre 11mila emigranti in tre anni, analisi della crescita e delle cause del fenomeno

Treviso registra oltre 11.000 emigranti nel triennio 2022-2024, il tasso più alto in Italia, mentre la popolazione rimane stabile; le opportunità lavorative e il costo della vita influenzano le scelte migratorie.
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Treviso: oltre 11mila emigranti in tre anni, analisi della crescita e delle cause del fenomeno - Gaeta.it

Nel triennio 2022-2024, la provincia di Treviso ha registrato un fenomeno migratorio significativo, con oltre undicimila persone che hanno lasciato il territorio. Questo dato corrisponde a 13,4 emigranti per mille abitanti, mettendo Treviso al primo posto tra le province italiane per tassi di emigrazione. Sorprendentemente, la popolazione complessiva è rimasta stabile in questo periodo, mostrando una paradossale coesistenza tra partenze e arrivi.

Dati sull’emigrazione: una crescita complessa

Negli ultimi tre anni, l’emigrazione dalla provincia di Treviso ha preso piede in maniera considerevole. Secondo Lorenzo Di Lenna, esperto della Fondazione Nord Est, si tratta di un fenomeno multifattoriale. «Non abbiamo informazioni dettagliate sulla cittadinanza degli emigrati», ha affermato Di Lenna. Questo porta a considerare che molte delle persone che partono potrebbero essere familiari di migranti già residenti, in cerca di una vita in altre località.

Le iscrizioni sui registri anagrafici mostrano anche come molti cittadini espatriati non aggiornino la propria residenza. Questo significa che i dati sull’emigrazione potrebbero riflettere situazioni già esistenti, piuttosto che nuove partenze. L’analisi di lungo periodo mette in luce un trend: dal 2011 al 2023, il Veneto ha perso 35mila giovani sotto i 35 anni. Pur nel contrasto fra l’emigrazione e la stabilità demografica, emerge un quadro dove le nuove generazioni migrano in cerca di opportunità migliori, mentre la popolazione giovanile residente continua a diminuire.

Rientro e migrazioni interne

Sebbene il rientro in Italia dopo un periodo all’estero sembri rimanere modesto, Di Lenna indica che, in media, solo un emigrante su tre torna. Questo è un fatto rilevante, considerando le migrazioni interne verso la provincia, in particolare provenienti dal Sud Italia. Molti giovani scelgono di laurearsi in Veneto per sfruttare le opportunità lavorative che la regione offre, spostandosi poi in cerca di un’occupazione che soddisfi le loro aspettative salariali.

La percezione che Treviso possa perdere attrattività ha preso piede anche tra gli esperti della regione. Risulta chiaro che la dinamica dei rientri non compensa le partenze. Gli spostamenti delle persone riflettono una ricerca di equilibrio tra opportunità di lavoro e qualità della vita. A fronte di questo, la residenza nella provincia continua a essere un’opzione per tanti.

Un’analisi della presenza straniera

Secondo l’ultimo “Rapporto sulla presenza e sulla distribuzione degli immigrati nella provincia”, condotto da diverse associazioni, nel 2024 si sono registrati 89.366 cittadini stranieri residenti, un numero in calo rispetto al biennio precedente. Le associazioni evidenziano che questa flessione è collegata a una progressiva diminuzione dell’attrattività della provincia per i migranti.

I motivi sono chiari: l’aumento del costo della vita, la difficoltà di trovare alloggi adeguati e la crescente diffusione del “lavoro povero” sono problematiche che influiscono drasticamente sulle scelte di vita delle persone. Queste condizioni non solo influenzano le migrazioni, ma hanno anche impatti negativi sulla natalità, poiché molti giovani si trovano in difficoltà a formare una famiglia in un contesto del genere.

Le motivazioni dietro il fenomeno migratorio

Franco Conte, presidente dei Trevisani nel mondo, ha cercato di interpretare il gran numero di partenze. Ha sottolineato come la richiesta di personale da parte delle imprese sia continua, suggerendo una scarsa corrispondenza tra le opportunità lavorative in loco e le aspettative di chi emigra. I giovani non sono solo laureati, ma includono anche diplomati tecnici e professionali, molti dei quali si vedono attratti da retribuzioni più alte all’estero.

Questa tendenza mette in luce una questione cruciale: la competitività del mercato del lavoro locale. Le aziende comunque faticano a trovare figure professionali qualificate, mentre molti giovani intraprendono vie all’estero per migliorare il proprio percorso professionale. Si tratta di un elemento che meriterebbe ulteriori approfondimenti poiché ha implicazioni dirette sull’economia e sulla demografia della provincia di Treviso.

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