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Il Tribunale del Riesame di Avellino ha recentemente annullato il provvedimento di sequestro di 40 mila euro emesso nei confronti dell’ex sindaco Gianluca Festa. Questa decisione segue la richiesta della Procura di Avellino, guidata dal procuratore Domenico Airoma, e arriva dopo un’attenta analisi degli indizi presentati dagli inquirenti. Il caso ha suscitato grande interesse, non solo per il profilo pubblico di Festa, ma anche per le implicazioni legali e politiche che comporta.
Dettagli sulla decisione del tribunale
Annullamento del sequestro
Nella seduta del tribunale, il collegio dei magistrati composto da Elena Di Bartolomeo, Maria Cristina Rizzi e Raffaele Califano ha stabilito che le prove presentate non erano sufficienti a giustificare il sequestro dei beni. Il Gip, Giulio Argenio, aveva disposto il provvedimento su indicazione della Procura, ma il Riesame ha ritenuto che gli indizi non dimostrassero in modo credibile la veridicità delle presunte dazioni corruttive.
Altri indagati coinvolti
Il collegio ha preso in esame anche la posizione di altri due indagati: l’architetto Fabio Guerriero e un imprenditore. Anche per loro, i giudici hanno ritenuto non sufficienti le prove relative ai sequestri di 40 mila euro e 25 mila euro, rispettivamente. Tali somme, dopo l’annullamento del sequestro, sono state restituite agli indagati, segnando un punto importante per la loro difesa.
Il Riesame ha sottolineato l’insufficienza delle prove sulla modalità con cui la somma di denaro sarebbe stata trasferita a Gianluca Festa attraverso Guerriero. Questo aspetto di insufficienza probatoria è significativo in quanto indica una lacuna nelle indagini condotte dalla Procura.
Il contesto delle accuse e altre indagini
Presunti episodi di corruzione
Secondo quanto emerso dalla Procura, i presunti atti corruttivi che coinvolgono Gianluca Festa sarebbero avvenuti tra novembre 2023 e dicembre 2024, coinvolgendo anche altri due imprenditori con cui il comune di Avellino ha rapporti di lavoro. Queste accuse sollevano interrogativi sull’etica e la trasparenza delle operazioni legate alla gestione pubblica nella città irpina.
Arresti domiciliari
Attualmente, l’ex sindaco è agli arresti domiciliari dal 18 aprile scorso, situazione che lo mantiene in una fase di monitoraggio da parte delle autorità . Nonostante l’annullamento del sequestro di beni, il processo legale per Festa è ancora in corso, con l’attesa della Corte di Cassazione che si pronuncerà il 19 settembre sulla legittimità dell’ordinanza cautelare emessa nei suoi confronti.
Questo sviluppo sarà cruciale per determinare il futuro di Festa e l’andamento delle indagini in corso. Le conseguenze di questi eventi potrebbero influenzare non solo la vita politica locale, ma anche la percezione pubblica riguardo alla gestione della cosa pubblica in ambito regionale.
Con queste valutazioni, il caso continuerà a evolversi, mantenendo alta l’attenzione non solo dei media, ma anche della cittadinanza avellinese.