Rimandati a casa dopo mesi di detenzione ingiustificata, Ali Irar e Mansour Doghmosh vedono riconosciuti i loro diritti. La decisione del tribunale del Riesame dell’Aquila segna un importante passo nel contesto delle accuse di terrorismo internazionale che gravano su di loro. Questa notizia ha suscitato una reazione immediata nella comunità locale, evidenziando il clima di solidarietà nei confronti dei tre palestinesi arrestati nel marzo scorso.
Il caso di Ali Irar e Mansour Doghmosh
arresti e accuse di terrorismo internazionale
Nel marzo 2023, Ali Irar e Mansour Doghmosh sono stati arrestati all’Aquila con l’accusa di associazione con finalità di terrorismo internazionale. La richiesta di custodia cautelare è stata oggetto di dibattito legale per diversi mesi e ha portato a ripetuti interventi da parte delle autorità giudiziarie. Già nel mese di luglio, la Cassazione aveva annullato la richiesta di mandato di cattura, restituendo il fascicolo al tribunale del Riesame per una valutazione approfondita della situazione.
Le accuse contro i due uomini hanno sollevato interrogativi sull’equità del loro trattamento legale, con molti sostenitori che hanno messo in discussione le prove presentate dall’accusa, ritenendole deboli e poco convincenti.
La recente decisione del tribunale
Nel pomeriggio di oggi, il tribunale del Riesame ha finalmente annullato l’ordinanza di custodia cautelare, ordinando l’immediata liberazione di Ali e Mansour. Questa decisione ha rappresentato una vittoria per i loro legali e i sostenitori, che da mesi lavorano per dimostrare l’innocenza dei due giovani. La sentenza è stata accolta con sollievo e gioia da amici e familiari, che attendono la liberazione di Mansour e Ali, ora in attesa di rientrare alle loro vite normali.
Il sit-in di solidarietà
manifestazione davanti al tribunale
In coincidenza con la pronuncia del tribunale, si è svolto un sit-in di solidarietà di fronte al tribunale dell’Aquila. Un numero significativo di manifestanti, tra cui i familiari di Mansour Doghmosh, era presente per dimostrare il proprio supporto ai tre palestinesi. Durante l’evento, i partecipanti hanno esposto striscioni e cartelli, esprimendo la loro vicinanza e solidarietà ai due uomini rimasti imprigionati per troppo tempo.
Il comitato “Palestina L’Aquila” ha preso un ruolo attivo nella mobilitazione, rinnovando la richiesta di liberazione per Ali e Mansour, che hanno scontato sei mesi di detenzione ingiusta. Le parole di Luigia Di Biase, portavoce del comitato, sono state chiare: “È una vera e propria montatura politica, accusati ingiustamente senza prove solide.”
la situazione di Yaeesh
In questo contesto, si fa anche menzione della figura di Yaeesh, un altro palestinese arrestato per attivismo pro-Palestina su mandato di Israele. Le sue accuse sono state sferzanti e il comitato ha ribadito che anche lui merita di essere liberato. Yaeesh, pur avendo la protezione internazionale, ha subito un arresto che ha alimentato le preoccupazioni sulla sicurezza e i diritti dei rifugiati in Italia.
Questo scenario di tensione continua a suscitare attenzione e interesse, non solo da parte della comunità locale, ma anche dai media e da organizzazioni per i diritti umani. La situazione in corso rimane quindi sotto osservazione, con la speranza che le giuste decisioni possano finalmente riportare la serenità nelle vite di questi tre giovani.