Tribunale di milano conferma sequestro da 900mila euro a davide lacerenza nell’inchiesta sulla gintoneria

Tribunale di milano conferma sequestro da 900mila euro a davide lacerenza nell’inchiesta sulla gintoneria

Il tribunale del riesame di Milano respinge il ricorso di Davide Lacerenza contro il sequestro di 900mila euro legato a un’indagine su prostituzione e traffico di cocaina nei locali La Malmaison e La Gintoneria.
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Il tribunale del riesame di Milano ha respinto il ricorso contro il sequestro di 900mila euro a Davide Lacerenza, indagato per spaccio e autoriciclaggio nell’ambito di un’inchiesta su prostituzione e traffico di droga legata ai locali La Malmaison e la Gintoneria. - Gaeta.it

Il tribunale del riesame di milano ha respinto il ricorso della difesa di davide lacerenza contro il sequestro di circa 900mila euro disposto dalla pm francesca crupi. La misura, parte dell’indagine sul locale la malmaison e la gintoneria, riguarda un presunto giro di prostituzione e traffico di cocaina. Lacerenza si trova ai domiciliari dal 4 marzo 2025, insieme a stefania nobile, figlia di wanna marchi, coinvolta nello stesso procedimento.

I dettagli del sequestro e l’esito del ricorso

Il sequestro dei beni di lacerenza è legato a un presunto reato di autoriciclaggio correlato ai guadagni illeciti del locale oggetto dell’inchiesta. Gli investigatori dalla guardia di finanza hanno recuperato circa 80mila euro finora, con 33mila euro individuati su un conto lituano intestato a lacerenza. La pm francesca crupi aveva disposto la misura, poi confermata con una ordinanza dalla gip alessandra di fiazio. La difesa di lacerenza ha presentato un ricorso contro il provvedimento, ma il tribunale del riesame ha deciso di rigettarlo, mantenendo quindi il sequestro.

Un ricorso simile era stato presentato da stefania nobile, ma già nelle settimane scorse era stato dichiarato inammissibile. Il rigetto conferma la linea degli inquirenti volta a bloccare le somme collegate al presunto profitto illecito, considerato base per attività legate alle accuse in corso.

Le accuse a davide lacerenza e stefania nobile

Davide lacerenza risulta accusato di spaccio di cocaina e autoriciclaggio. La posizione di stefania nobile è differente: anche lei ai domiciliari, non è imputata per la droga ma per favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione. Secondo l’inchiesta, nobile avrebbe gestito la contabilità della gintoneria e del privé la malmaison, avendo consapevolezza degli incassi provenienti dall’attività delle ragazze impiegate nella prostituzione.

Le indagini hanno raccolto elementi che indicano come le ragazze non lavorassero solo nel locale ma si recassero anche nelle abitazioni di clienti definiti “speciali”. Un testimone ha dichiarato che solo uno di questi clienti ha versato circa un milione di euro in tre anni, a testimonianza dell’ampiezza e del giro d’affari dietro le attività illecite.

L’interrogatorio di stefania nobile e la gestione del procedimento

Stefania nobile si è presentata spontaneamente per l’interrogatorio davanti alla pm francesca crupi il 17 aprile scorso. Accompagnata dall’avvocato liborio cataliotti, ha risposto alle domande degli inquirenti per chiarire la propria posizione nell’ambito dell’inchiesta. Il procedimento prosegue con attenzione sulla parte economica e sui ruoli amministrativi all’interno del locale.

Il fatto che nobile sia indagata soprattutto per gestione contabile e consapevolezza degli introiti illeciti offre un quadro dettagliato delle attività della gintoneria e del privé la malmaison. L’attenzione degli inquirenti è rivolta sia alle operazioni finanziarie sia alla struttura organizzativa che avrebbe sostenuto il flusso di denaro derivante dall’attività di prostituzione e dallo spaccio.

Le misure cautelari in corso, come i domiciliari per entrambi e il sequestro del patrimonio, rappresentano strumenti adottati per evitare dispersione di fondi e garantire l’efficacia dell’indagine in corso. Il tribunale del riesame conferma fino ad ora la validità di questo approccio.

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