Tribunale di Verona riconosce Sergio Cabigiosu vittima del dovere: 285mila euro e vitalizi mensili

Tribunale di Verona riconosce Sergio Cabigiosu vittima del dovere: 285mila euro e vitalizi mensili

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Tribunale di Verona riconosce Sergio Cabigiosu vittima del dovere: 285mila euro e vitalizi mensili - Gaeta.it

La recente sentenza del Tribunale di Verona ha portato a un importante riconoscimento per il tenente di fanteria alpino Sergio Cabigiosu. Malato di leucemia mieloide cronica a seguito dell’esposizione a sostanze tossiche, il militare ha ottenuto l’accertamento dello status di vittima del dovere, con conseguenti benefici economici. L’Osservatorio Nazionale Amianto, che ha supportato Cabigiosu nel percorso legale, ha confermato la decisione del Tribunale, che ha condannato i Ministeri della Difesa e dell’Interno a liquidare un risarcimento di 285mila euro e mensilità vitalizie di 2.100 euro per tutta la vita.

Il profilo del tenente Cabigiosu

Una carriera dedicata alla Patria

Sergio Cabigiosu, cinquantenne residente a Verona, ha dedicato gran parte della sua vita alla carriera militare, servendo principalmente nel VI Reggimento Alpini. I suoi anni di servizio sono stati caratterizzati da numerosi trasferimenti e missioni all’estero, tra cui un’importante operazione a Sarajevo, in Bosnia, durante il periodo da febbraio a luglio 2001. In questo contesto, ha ricoperto il ruolo di Vice Comandante di Plotone, esperienza che lo ha messo in contatto diretto con situazioni di pericolo e con condizioni ambientali potenzialmente dannose.

Diagnosi e malattia asbesto-correlata

La vita di Cabigiosu ha subito una svolta drammatica all’età di 44 anni, quando ha ricevuto la diagnosi di leucemia mieloide cronica. Questa condizione è strettamente correlata all’esposizione a fattori di rischio significativi, quali l’amianto e le radiazioni da proiettili all’uranio impoverito. La sua malattia è stata riconosciuta dal Tribunale come derivante da un danno biologico del 100%, conseguenza diretta dell’ambiente di lavoro creatosi sia in contesti nazionali che durante le missioni all’estero.

Il percorso legale per il riconoscimento dei diritti

Ricorso al Tribunale di Verona

Per ottenere il riconoscimento dei suoi diritti, Cabigiosu si è rivolto all’Osservatorio Nazionale Amianto, il cui presidente, avvocato Ezio Bonanni, ha avviato un ricorso presso il Tribunale di Verona. Questo passo giuridico è stato intrapreso alla luce della normativa vigente in materia di tutela dei militari esposti a sostanze nocive e rappresenta un importante punto di riferimento per tutti coloro che si trovano in situazioni simili.

Sentenza e implicazioni per il settore

Il Tribunale di Verona ha emesso una sentenza definitiva il 10 luglio, riconoscendo Cabigiosu come vittima del dovere e stabilendo le somme da liquidare. Questo caso è stato paragonato a quello del giornalista Rai Franco Di Mare, anch’egli esposto a condizioni simili di elevata contaminazione di amianto e metalli pesanti. L’avvocato Bonanni ha messo in evidenza come questa sentenza rappresenti una fondamentale inversione dell’onere della prova per quanto riguarda le esposizioni a radiazioni e nanoparticelle, segnando un passo avanti nella lotta per i diritti dei militari italiani.

Rilevanza sociale e giuridica della sentenza

Un precedente significativo

La sentenza di Verona è più di un semplice riconoscimento di diritti individuali; costituisce un precedente significativo nel contesto della normativa italiana relativa alla salute e sicurezza dei militari. L’importanza della sentenza risiede nell’accettazione della correlazione tra il servizio militare e le malattie professionali, ponendo un’importante lente d’ingrandimento sulle condizioni in cui operano i militari, specialmente in teatri di guerra storicamente contaminati.

Implicazioni future per militari e veterani

La decisione potrebbe avere effetti a lungo termine sul dibattito pubblico riguardo ai diritti dei militari e le politiche di salute e sicurezza. Le mancate tutele per i soldati esposti a rischi biologici e ambientali potrebbero ora essere riesaminate, spingendo per una maggiore vigilanza e per l’adozione di misure preventive a tutela di tutti i membri delle Forze Armate. Questo caso diventa così non solo un riconoscimento personale, ma un promemoria dell’importanza delle politiche di protezione per il personale militare e per gli ex combattenti.

  • Elisabetta Cina

    Elisabetta è una talentuosa blogger specializzata in attualità, con un occhio critico sui temi caldi del momento. Laureata in comunicazione, ha trasformato la sua passione per il giornalismo in una carriera online, creando un blog di successo che esplora e discute le ultime tendenze in politica, società e cultura. Conosciuta per il suo approccio analitico e la capacità di sintesi, Elisabetta attira lettori che cercano una prospettiva affilata e ben informata sugli eventi mondiali. Attraverso il suo blog, offre non solo notizie, ma anche approfondimenti e riflessioni che stimolano il dialogo e la comprensione.

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