La recente decisione del Tribunale delle Imprese di Roma potrebbe segnare un passo cruciale per la realizzazione del Ponte sullo Stretto, un progetto ambizioso sostenuto dal governo guidato da Giorgia Meloni e dal ministro Matteo Salvini. La corte ha dichiarato inammissibile il ricorso presentato da un gruppo di cittadini contro la concessionaria Stretto di Messina Spa, ridimensionando così le istanze contrarie all’opera che punta a collegare Sicilia e Calabria.
Dettagli sul ricorso e la sentenza
Il ricorso in questione coinvolgeva 104 cittadini, che avevano chiesto di accertare la responsabilità della società per presunti danni legati alla costruzione del ponte. I ricorrenti sostenevano che l’operazione fosse priva di reale interesse strategico e non rispettasse le norme ambientali, strutturali ed economiche, mettendo in discussione la validità del progetto nella sua interezza. Tuttavia, il Tribunale ha respinto queste affermazioni, ritenendole prematuramente formulate e prive di fondamenti concreti. I giudici hanno sottolineato che non è stato presentato alcun riscontro tangibile di danno ambientale imminente e che, al momento, il progetto definitivo non era ancora stato elaborato. A favore della costruzione si erano schierati anche 139 cittadini, il cui sforzo di contrapposizione è stato dichiarato anch’esso inammissibile. Alla luce di questa decisione, i ricorrenti sono stati condannati a saldare le spese legali alla concessionaria, per una somma che si aggira intorno ai 240 mila euro. Da quanto emerso, i cittadini starebbero ora valutando un’ulteriore azione in appello.
Le reazioni politiche
Le reazioni alla sentenza non si sono fatte attendere. Matteo Salvini ha utilizzato i social per commentare l’esito del ricorso, etichettandola come “sconfitta per i signori del No”. Il vicepremier ha rimarcato l’importanza del ponte per la crescita e lo sviluppo della Sicilia, della Calabria e del resto del paese. Il commento di Pietro Ciucci, amministratore delegato della concessionaria Stretto di Messina, ha enfatizzato la fiducia riposta nell’esito del procedimento, sottolineando come la sentenza abbia messo in luce la mancanza di prove concrete da parte dei ricorrenti, i quali, secondo Ciucci, miravano solo a rallentare il progresso del progetto.
Il progresso dei lavori e i passaggi successivi
Nonostante le controversie legali, i lavori per la realizzazione del Ponte sullo Stretto sembrano andare avanti. Con l’approvazione di 1,5 miliardi di euro inclusi nell’ultima legge di bilancio, il focus ora è sul piano economico-finanziario e sul progetto definitivo. Secondo le tempistiche iniziali, il Cipess dovrebbe esprimersi sulla fattibilità dell’opera, un passaggio atteso entro il primo trimestre dell’anno, dopo che era stato inizialmente previsto alla fine dell’anno scorso. Gli step successivi comprendono le operazioni propedeutiche alla cantierizzazione, necessarie per garantire un avvio efficiente dei lavori. Queste attività includeranno la bonifica delle aree interferite e una serie di indagini, tra cui quelle archeologiche e geognostiche. Un elemento di particolare attenzione riguarda il processo di esproprio, che dovrà concludersi prima della partenza ufficiale dei lavori, fissata per il 2025.
Ultimo aggiornamento il 9 Gennaio 2025 da Elisabetta Cina