Un nuovo progetto artistico ha debuttato a Trieste, spostando il focus dal confine inteso come barriera a quello di un luogo di incontro e scambio. La mostra fotografica a cielo aperto, denominata Borderless, è stata inaugurata lungo via Cassa di Risparmio e rappresenta un importante passo verso l’incontro culturale tra Trieste e Nova Gorica-Gorizia, capitali europee della cultura nel 2025.
L’esposizione Borderless: tra moda e arte
La mostra Borderless si distingue per la sua intersezione tra arte e moda. Dieci gigantografie, create dal fotografo Massimo Gardone, presentano il lavoro di altrettanti giovani designer, ciascuno dei quali ha saputo interpretare in modo unico il tema della borderless. Questi artisti emergenti, provenienti da diverse nazioni come Francia, Giappone, Canada, Spagna e Cina, sono stati coinvolti nel progetto speciale dedicato a GO!2025 Borderless Award. Tale iniziativa è promossa dalla Regione Friuli Venezia Giulia e sarà premiata durante l’edizione 2024 di ITS Contest.
Ogni designer ha realizzato opere che vanno oltre i limiti fisici e culturali, esplorando temi legati all’identità e alla appartenenza. Le loro creazioni offrono uno sguardo stimolante sulla connessione tra diversi contesti, utilizzando moda e arte come linguaggi universali. La presenza di tali opere nel tessuto urbano non solo arricchisce esteticamente la città, ma stimola anche un dialogo profondo tra gli abitanti e le culture rappresentate.
L’invito alla riflessione
Borderless si propone come un’esperienza di introspezione, sfidando i visitatori a riconsiderare la loro percezione dei confini. L’esposizione non invita solamente a osservare opere d’arte, ma spinge a riflettere sul fatto che i limiti possono invece aprire a nuove possibilità di connessione. In un mondo sempre più globale e interconnesso, la mostra rappresenta una testimonianza di come l’arte possa fungere da ponte tra culture diverse, incoraggiando uno scambio profondo e significativo.
L’installazione si inserisce nella progettualità della Fondazione ITS, in collaborazione con il Comune di Trieste e con il supporto della Regione Friuli Venezia Giulia. Grazie a queste sinergie, il progetto si propone non solo di esporre opere d’arte, ma di trasformare la città in un palcoscenico di creatività e innovazione.
La visione del vicepresidente del Fvg
Mario Anzil, vicepresidente della Regione Friuli Venezia Giulia, ha espresso le sue considerazioni sull’iniziativa, descrivendo la cultura di confine come un elemento d’avanguardia. Anzil ha paragonato l’evento triestino a simili manifestazioni che caratterizzano grandi capitali europee, come Parigi e Londra, altro elemento che contribuisce a consolidare l’immagine di Trieste come città culturalmente vivace e all’avanguardia.
In tal modo, il progetto si colloca in un contesto di ampio respiro, evidenziando la dinamicità culturale della regione e sottolineando come l’arte possa e debba vivere al di fuori dei musei, permeando i luoghi quotidiani degli abitanti. Questa visione di arte quale strumento di superamento delle barriere, contribuisce a rafforzare il senso di comunità e appartenenza.
Un’azione forte e visibile
La presidente della Fondazione ITS, Barbara Franchin, ha evidenziato l’importanza per il museo di intraprendere un’azione significativa, volta a far percepire il passo oltre i confini tradizionali. Secondo Franchin, “promuovere la creatività attraverso modalità accessibili al pubblico è fondamentale per un’istituzione che mira a rinnovarsi e a coinvolgere attivamente il territorio.”
Borderless rappresenta così un’opportunità non solo per i designer e gli artisti coinvolti, ma anche per la comunità triestina, aperta ora a dialoghi e scambi culturali che possono arricchire l’esperienza collettiva e favorire una maggiore comprensione reciproca tra culture.
Ultimo aggiornamento il 17 Gennaio 2025 da Elisabetta Cina