Trieste: il tribunale sancisce il diritto all'autodeterminazione dei pazienti

Trieste: il tribunale sancisce il diritto all’autodeterminazione dei pazienti

Il Tribunale di Trieste condanna l’Azienda Sanitaria Universitaria Giuliano Isontina per violazione del diritto all’autodeterminazione di un paziente anziano, riconoscendo l’importanza delle scelte terapeutiche individuali.
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Trieste: il tribunale sancisce il diritto all'autodeterminazione dei pazienti - Gaeta.it

Una recente sentenza del Tribunale di Trieste ha sollevato un importante tema legato ai diritti dei pazienti. La sentenza ha condannato l’Azienda Sanitaria Universitaria Giuliano Isontina per non aver rispettato le decisioni di un paziente anziano, rappresentato dalla figlia, che aveva espresso chiaramente il desiderio di rifiutare il trattamento, nonostante si trattasse di cure salvavita. Questo caso solleva interrogativi sulla protezione dei diritti e delle scelte dei pazienti in Italia.

Il caso di Claudio de’ Manzano: un dramma umano

Claudio de’ Manzano, 84 anni, ha subito un ictus nel dicembre 2018, evento che ha cambiato radicalmente la sua vita. Ricoverato nella Stroke Unit dell’Ospedale di Cattinara a Trieste, ha riportato gravissime conseguenze, perdendo la capacità di muoversi autonomamente e di comunicare. La sua condizione ha reso necessario un supporto vita tramite nutrizione e idratazione artificiale.

Nonostante le difficoltà, de’ Manzano aveva manifestato con chiarezza la sua volontà di non ricevere ulteriori trattamenti. La figlia, in qualità di amministratrice di sostegno, ha sostenuto le sue richieste, cercando di far valere il diritto fondamentale all’autodeterminazione. Tuttavia, ASUGI ha ignorato tali indicazioni e ha continuato a somministrare cure non desiderate, oppondosi alla richiesta di sospensione dei trattamenti e al trasferimento verso un’altra struttura.

Il verdetto del tribunale: un riconoscimento dei diritti fondamentali

La sentenza del Tribunale di Trieste ha messo in luce una grave violazione dei diritti del paziente. Il giudice ha riconosciuto che ASUGI ha infranto il diritto costituzionale all’autodeterminazione in ambito sanitario, un principio che garantisce a ogni individuo il controllo sulle proprie scelte terapeutiche.

Di fronte a questo, il tribunale ha condannato l’azienda sanitaria a un risarcimento di 25.000 euro per i danni subiti dall’anziano e dalla sua famiglia. Una decisione che, per molti, segna un passo avanti in una battaglia lunga e complessa, quella per il rispetto delle volontà di chi si trova in condizioni di fragilità.

Le reazioni: una vittoria per i diritti dei cittadini

Le reazioni alla sentenza sono giunte da diverse parti, con l’associazione Luca Coscioni che ha subito celebrato questo traguardo. Marco Cappato e Filomena Gallo, esponenti dell’associazione, hanno richiesto ufficialmente le scuse del presidente della Regione, chiedendo azioni concrete affinché situazioni simili non abbiano a verificarsi in futuro. Hanno sottolineato che questa sentenza rappresenta una vittoria per i diritti di tutti i cittadini, consentendo a ognuno di decidere come affrontare le fasi finali della propria esistenza.

Anche Giovanna Augusta de’ Manzano, la figlia di Claudio, ha commentato la sentenza, affermando che quest’ultima non rappresenta solo una vittoria personale, ma anche un riconoscimento per tutti coloro che non vedono rispettate le loro ultime volontà in ambito sanitario. Una giustizia che va oltre il caso individuale, toccando un aspetto cruciale della dignità umana e del diritto alla scelta.

Ultimo aggiornamento il 19 Dicembre 2024 da Sara Gatti

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