La serata di ieri ha visto una vasta mobilitazione a Trieste in occasione della manifestazione contro la violenza sulle donne, organizzata dal collettivo “Non Una Di Meno”. L’evento, che rientra nella giornata nazionale “Disarmiamo il patriarcato”, ha radunato una folla composta da donne, uomini e ragazzi, dimostrando un ampio sostegno per una causa di fondamentale importanza. Con un corteo che ha attratto tra 500 e oltre mille partecipanti, l’incontro ha rappresentato non solo un momento di protesta contro la violenza di genere, ma anche un richiamo all’unità e alla determinazione.
Un corteo che attraversa Trieste
Partito da piazza Ponterosso, il corteo ha sfilato per le vie del centro storico di Trieste. Durante il percorso, alcune donne hanno preso la parola attraverso un megafono, condividendo dati significativi sul fenomeno della violenza di genere. Tra le informazioni più allarmanti, è emerso che nel 2024 l’Osservatorio nazionale del collettivo ha registrato 104 femminicidi in Italia. Questi numeri hanno rappresentato un grido di dolore e una richiesta urgente di cambiamenti sociali e culturali. La partecipazione massiccia riflette una crescente consapevolezza della gravità di questo problema e un rifiuto collettivo di rimanere indifferenti di fronte alla violenza contro le donne.
Slogan e messaggi di forza
Il corteo ha visto esprimere slogan incisivi e significativi. Uno di questi, “Siamo arrabbiate perché insieme siamo più forti. Ci volete vittime, noi saremo marea”, ha riassunto lo spirito della manifestazione. Questo messaggio ha risuonato tra i partecipanti, evidenziando la crescente determinazione nel combattere non solo la violenza, ma anche le strutture patriarcali che alimentano tali atti. La forza del messaggio collettivo ha unito i partecipanti in un fronte comune, rappresentando uno scambio di esperienze e supporto. La manifestazione ha dimostrato che l’unione fa veramente la forza e che, insieme, è possibile far sentire la propria voce in modo potente.
Un memoriale per le vittime
L’arrivo del corteo in piazza Hortis ha segnato un momento toccante della manifestazione. Qui, il collettivo ha già stabilito un presidio simbolico, unendo alla cancellata del giardinetto pubblico una serie di fazzoletti color fucsia per ricordare ogni donna assassinata in Italia. Questa installazione visiva è un ammonimento costante, un segno tangibile della crisi che il paese sta affrontando. Durante l’evento, si è dato spazio alle testimonianze di chi ha subito violenza, facendo emergere storie personali e dolorose, ma anche segnali di speranza e resistenza. Questo atto ha reso un tributo sentito a tutte le vittime e ha sottolineato la necessità di continuare a lottare per la giustizia e la parità.
La manifestazione di Trieste ha dunque rappresentato molto più di una semplice protesta. È stata un’occasione per unire le forze, per dare voce a chi non ne ha e per ricordare che la lotta contro la violenza di genere è una battaglia che riguarda tutti, indipendentemente dal genere o dall’età.
Ultimo aggiornamento il 26 Novembre 2024 da Elisabetta Cina