Trieste si trasforma in un’isola di storie: il decennale di Triestebookfest tra immaginazione e tecnologia

Trieste si trasforma in un’isola di storie: il decennale di Triestebookfest tra immaginazione e tecnologia

Triestebookfest celebra la decima edizione con 45 eventi e 42 autori, esplorando creatività, intelligenza artificiale e diversità linguistica in un festival diffuso tra 13 sedi cittadine.
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La decima edizione del Triestebookfest, dal 28 aprile al 18 maggio a Trieste, celebra il potere della parola con 45 eventi in 13 sedi, esplorando temi come intelligenza artificiale, creatività e diversità linguistica, con ospiti di rilievo e un fitto calendario culturale. - Gaeta.it

La città di Trieste si prepara a ospitare la decima edizione del Triestebookfest, un evento culturale che fonde narrativa, creatività e riflessioni attuali. Dal 28 aprile al 4 maggio, con un prolungamento fino al 18 maggio, la manifestazione coinvolgerà numerosi autori e appassionati intorno al tema “L’isola che non c’è”, evocando l’immaginario di Peter Pan e celebrando il potere delle parole nella costruzione di nuove realtà.

un festival diffuso tra 13 sedi per raccontare storie e penetrare il presente

Triestebookfest si articolerà in diverse location della città, dando vita a un vero arcipelago culturale. Saranno 45 gli eventi programmati e 42 gli autori invitati, distribuiti tra librerie, teatri, spazi pubblici e centri culturali. Questa formula consente di portare la letteratura fuori dagli schemi tradizionali, facendo incontrare scrittori e pubblico in ambienti che facilitano il dialogo e la riflessione sui temi contemporanei.

scelta del titolo e tematiche centrali

La scelta del titolo riflette l’intento di trasformare Trieste in un luogo dove fantasia, pensiero critico e creatività trovano spazio concreto. Non a caso il festival si propone come una finestra aperta sulle sfide odierne, a partire dal rapporto tra intelligenza artificiale e scrittura, per esplorare come l’immaginazione possa dialogare con le trasformazioni tecnologiche in corso. Tutto questo viene sviluppato attraverso incontri, dibattiti e presentazioni, raccolti in un calendario ricco e variegato.

l’avvio del festival con Loretta Napoleoni e l’analisi del presente

L’apertura ufficiale è fissata per il 2 maggio al teatro Miela, con Loretta Napoleoni che presenterà in anteprima nazionale il suo testo Tecnocapitalismo. L’ascesa dei nuovi oligopoli e la lotta per il bene comune. Il libro indaga i meccanismi nascosti del potere contemporaneo, con un’attenzione particolare al ruolo crescente dell’intelligenza artificiale nel mondo economico e sociale.

l’analisi critica di napoleoni

La plurisfaccettata analisi di Napoleoni farà da filo conduttore alla discussione pubblica, inserendosi nel più ampio discorso che il festival vuole proporre. L’approccio critico e dettagliato della studiosa aiuta a contestualizzare le trasformazioni di oggi, spesso invisibili, e a comprendere le conseguenze che queste hanno su diritti, economia e organizzazione sociale. Un appuntamento che promette di alimentare riflessioni cruciali per il pubblico triestino e non solo.

tre filoni tematici per scandagliare creatività, immaginazione e culture linguistiche

La direzione artistica guidata da Loriana Ursich ha progettato il festival attorno a tre linee principali: creatività, talento e immaginazione. La scelta di questi filoni nasce dall’esigenza di mettere in luce diverse sfaccettature del lavoro culturale, unendo storie di autori consolidati a nuovi volti della scena letteraria.

nuove prospettive tra immaginario umano e intelligenza artificiale

Un elemento di novità è il confronto esplicito tra immaginario umano e intelligenza artificiale, tema centrale per capire come si evolve la narrazione oggi. Allo stesso tempo, una parte consistente della rassegna si dedica alla valorizzazione delle lingue di confine: tedesco, sloveno e croato. Questi incontri mirano a sottolineare il valore della traduzione e a migliorare il dialogo culturale in un territorio segnato da un plurilinguismo storico.

L’attenzione alla diversità linguistica si traduce in appuntamenti con studiosi, traduttori e autori che discutono delle specificità e delle ricchezze di questi idiomi, proponendo riflessioni sulla convivenza e sul ruolo della letteratura nel mantenere vive identità plurime.

ospiti di rilievo e appuntamenti attesi che segnano il festival

Tra i nomi in programma figurano Miran Košuta, poeta sloveno di fama, Anna Traini, scrittrice impegnata nella narrativa contemporanea, e Magdalena Rosa, con la sua esperienza sulla relazione tra arte e parola. Ci saranno anche Emma Braslavsky, Mokhtar Amoudi, Paolo Di Paolo e Riccardo Falcinelli, che porteranno contributi che attraversano vari generi letterari e ambiti di riflessione.

rappresentanti del thriller e narrativa di genere

Il thriller e la narrativa di genere saranno rappresentati da Sandrone Dazieri e Martina Del Romano, autori noti per la capacità di intrecciare storie coinvolgenti a temi sociali attuali. Questi incontri arricchiscono il festival con una proposta variegata che punta a catturare pubblico differenziati, da lettori appassionati a semplici curiosi.

La chiusura dell’evento, il 18 maggio, vedrà in scena Lino Guanciale e Davide Sacco con la presentazione del loro ultimo lavoro Napoleone. La morte di Dio, un progetto che unisce teatro e letteratura, offrendo un’ultima occasione per approfondire temi potenti e questioni legate all’identità culturale.

organizzazione, supporti e prospettive future

L’Associazione culturale Triestebookfest coordina ogni aspetto della rassegna con il contributo del Comune di Trieste e della Regione Friuli Venezia Giulia. Questo sostegno pubblico ha permesso di consolidare nel tempo un evento che cresce e si radica nel tessuto cittadino.

Il festival testimonia come il dialogo tra cittadini, autori e istituzioni possa creare momenti di scambio culturale significativi, capaci di far emergere riflessioni su tematiche attuali. La decima edizione rinnova questa vocazione, mantenendo alta l’attenzione sul potere delle parole e sulla capacità della scrittura di dar forma a realtà diverse, a partire da Trieste e rivolgendosi a un pubblico sempre più ampio.

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