trovato senza vita Carlo Orlandi, scomparso da Cortina d'Ampezzo: corpo recuperato nella zona Landries

trovato senza vita Carlo Orlandi, scomparso da Cortina d’Ampezzo: corpo recuperato nella zona Landries

Ritrovato morto a Landries Carlo Orlandi, scomparso da Cortina d’Ampezzo; oltre cento soccorritori, unità cinofile e droni hanno coordinato ricerche in un’area impervia per ore.
Trovato Senza Vita Carlo Orlan Trovato Senza Vita Carlo Orlan
Carlo Orlandi, 58 anni di Cortina d'Ampezzo, è stato ritrovato morto dopo una lunga ricerca coordinata da soccorso alpino, forze dell'ordine e volontari nelle difficili zone intorno a Landries. - Gaeta.it

Carlo Orlandi, 58 anni, residente a Cortina d’Ampezzo , è stato ritrovato morto dopo la sua sparizione la mattina precedente. Le forze di soccorso hanno impiegato molte ore nel vasto territorio attorno alla città, impegnando unità specializzate e volontari per cercare tracce dell’uomo. La scoperta del corpo ha messo fine alle ricerche, avviate sin dalle prime ore del giorno.

le condizioni della scomparsa e il ritrovamento del corpo a landries

Carlo Orlandi era uscito a piedi dalla propria casa intorno alle 8 del mattino senza fare ritorno. Qualcuno aveva denunciato la sua assenza nel corso della giornata, generando un’immediata preoccupazione in famiglia e tra conoscenti. Le operazioni di ricerca si sono concluse intorno alle 13, quando è stato rinvenuto il corpo in località Landries, un’area piuttosto impervia vicino a Cortina d’Ampezzo.

Il corpo è stato affidato al carro funebre, che ha provveduto al trasporto per le successive verifiche. Le cause della morte non sono state al momento dettagliate dalle autorità, ma il ritrovamento segna la fine di una giornata di angoscia per la comunità locale. I soccorritori hanno operato con cautela per tutelare il luogo e per facilitare il lavoro degli inquirenti.

il coinvolgimento della comunità locale

La vicenda ha coinvolto una comunità che ha risposto con una partecipazione importante, sensibilizzata dalla vicinanza con la famiglia e dal fatto che si trattava di un uomo conosciuto in zona.

organizzazione delle operazioni di ricerca e l’impegno di oltre cento persone

Fin dalla mattina, oltre un centinaio di persone hanno preso parte alle ricerche, che hanno coperto una vasta area suddivisa in settori per essere sicuri di non trascurare nessun possibile punto in cui potesse trovarsi Orlandi. Il coordinamento ha coinvolto il Soccorso alpino di Cortina insieme ad altre stazioni della seconda delegazione Dolomiti Bellunesi.

Sul territorio sono intervenuti i colleghi del Soccorso alpino della Guardia di finanza, vigili del fuoco, carabinieri e numerosi cittadini che si sono messi a disposizione spontaneamente. L’azione coordinata ha permesso di eseguire controlli metodici su sentieri, boschi e zone meno accessibili, sfruttando anche l’esperienza e le conoscenze locali dei volontari.

ampia mobilitazione di forze e volontari

L’azione coordinata ha permesso di eseguire controlli metodici su sentieri, boschi e zone meno accessibili.

supporto tecnico e impiego di unità cinofile e droni nelle ricerche

Le squadre di ricerca possedevano un alto grado di specializzazione, grazie a unità cinofile apposite inviate dal Cnsas , dagli esperti del SAGF e dai vigili del fuoco. I cani da ricerca hanno lavorato soprattutto su terreni difficili da monitorare a piedi, rilevando tracce olfattive preziose.

Accanto a questi, sono stati utilizzati piloti di droni che hanno sorvolato il territorio per ampliare il raggio di osservazione dall’alto. Questo mezzo ha permesso di ispezionare zone con scarsa accessibilità e di segnalare elementi insoliti agli operatori a terra, velocizzando così le procedure di ricerca. Il coordinamento fra terra e aria ha rappresentato un elemento chiave per raggiungere zone remote.

l’efficacia delle tecnologie moderne

Il coordinamento fra terra e aria ha rappresentato un elemento chiave per raggiungere zone remote.

intervento del gruppo forre per la discesa lungo il rio costeano

Un ulteriore supporto è arrivato dal gruppo forre del Soccorso alpino e speleologico Veneto, chiamato a ridiscendere il Rio Costeano. Questo corso d’acqua corre dalla diga del Lago d’Ajal verso Campo, ed è caratterizzato da gole e passaggi stretti che richiedono una preparazione specifica.

Il loro compito era ispezionare ogni tratto del rio, alla ricerca di segni o tracce che potessero riferirsi alla persona scomparsa. L’impresa non era semplice, vista la difficoltà degli ambienti e il rischio di perdersi in un’area così complessa dal punto di vista geomorfologico. Il loro contributo ha fatto parte di un lavoro multidisciplinare che ha mobilitato diversi gruppi di soccorso.

condizioni di ricerca sfidanti

Le ricerche si sono svolte in condizioni impegnative, dove ogni partecipante è stato chiamato a dare il massimo impegno per garantire sicurezza e rigore nelle verifiche del territorio. Il ritrovamento del corpo ha scatenato subito le attività di competenza medica e giudiziaria per accertare quanto successo.

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