Il corpo di Amhed Arlsan, 20 anni, è stato recuperato stasera nelle acque del canale Quintino Sella a Novara, dove era scomparso martedì scorso. Gli operatori hanno trovato il ragazzo incastrato nella vegetazione subacquea, vicino al punto in cui era caduto, nei pressi del ponte di corso Milano, nel quartiere Sant’Agazio. La notizia ha segnato un momento tragico per la città e soprattutto per la comunità pakistana locale.
Dinamica e ricostruzione dell’accaduto
Secondo le prime ricostruzioni, Amhed Arlsan sarebbe caduto accidentalmente in acqua mentre si trovava in compagnia di due amici. I ragazzi hanno tentato con i loro mezzi di aiutarlo a uscire dal canale, ma senza successo. Sul posto sono stati poi chiamati i soccorsi.
La tragedia sembra essere il frutto di una serie di sfortunati eventi, senza segni di dolo o altre cause esterne al semplice incidente. Tuttavia, le indagini delle forze dell’ordine sono ancora in corso per acquisire ogni dettaglio necessario.
Questa vicenda ha scavato un solco visibile nella comunità pakistana di Novara, che si è trovata a dover gestire una perdita improvvisa nel pieno della stagione più calda, quando molti ragazzi cercano momenti di svago e refrigerio proprio nelle acque locali.
La scoperta del corpo e le modalità del ritrovamento
Dopo oltre due giorni di ricerche intense, il corpo di Amhed è stato individuato a qualche metro dal luogo della caduta, a diversi metri di profondità lungo l’argine. La vegetazione subacquea aveva nascosto il giovane finché i sommozzatori non lo hanno individuato. Le squadre di soccorso hanno operato con la massima attenzione per portare a termine il recupero in sicurezza.
Le operazioni si sono svolte con il coinvolgimento di vari nuclei dei vigili del fuoco, specialmente i sommozzatori arrivati da Milano, Verbania e Torino. Il supporto aereo di un elicottero ha permesso di monitorare dall’alto ampie zone del canale, senza però individuare immediatamente il corpo. Solo con l’immersione si è potuti risalire all’esatta posizione di Amhed.
Il recupero si è svolto in condizioni difficili, viste le correnti e la profondità del luogo. Il ritrovamento ha chiuso la fase di ricerca attiva, trasformando il caso in un dramma reale per la città.
Altre emergenze simili in piemonte: il caso del fiume tanaro
Parallelamente al caso di Novara, persiste in Piemonte un’altra tragedia legata ai corsi d’acqua. Un ragazzo di 13 anni, di origine senegalese, risulta ancora disperso nelle acque del fiume Tanaro a Verduno, in provincia di Cuneo. Il giovane stava facendo il bagno con alcuni coetanei quando è stato travolto dalla corrente.
Le ricerche, avviate immediatamente, proseguono senza sosta grazie all’impegno di vigili del fuoco, sommozzatori e protezione civile. L’area ha visto diversi tentativi di recupero, finora senza esito positivo. La comunità locale segue con apprensione l’evolversi della situazione.
Questo caso evidenzia quanto l’esperienza in acqua possa nascondere rischi seri, specie in punti dove la corrente è più forte e le condizioni ambientali meno prevedibili.
Sicurezza e rischio nei luoghi d’acqua durante la stagione calda
Con l’arrivo del bel tempo, sono numerosi i giovani che si riversano verso fiumi, canali e laghi per trovare refrigerio nelle giornate di caldo intenso. Purtroppo, questi ambienti spesso non dispongono di misure adeguate per prevenire incidenti.
I casi recenti di Novara e Verduno mettono in luce la necessità di maggiore attenzione e prudenza sui margini di corsi d’acqua che possono sembrare tranquilli ma celano pericoli anche gravi.
Sbalzi di temperatura, correnti nascoste e fondali irregolari possono trasformare un momento di svago in una situazione di emergenza. Senza un’adeguata vigilanza, i rischi aumentano sensibilmente.
Le autorità locali sono chiamate a intervenire non solo nelle operazioni di soccorso, ma anche con campagne rivolte alla prevenzione e all’educazione dei giovani.
La reazione della città e le prossime operazioni
Il quartiere Sant’Agazio ancora oggi vive un clima di dolore e sconforto per la scomparsa di Amhed Arlsan. Familiari, amici e comunità intera si sono stretti nel lutto, mentre le forze dell’ordine continuano a ricostruire con precisione i contorni dell’incidente.
Gli accertamenti puntano a confermare la caduta accidentale, senza segni di violenza o cause sospette. Il lavoro degli inquirenti si concentra sulla raccolta delle testimonianze e sull’esame delle condizioni ambientali presenti al momento del fatto.
Contemporaneamente, gli interventi di ricerca proseguono sul Tanaro per il ragazzo disperso, nonostante il passare del tempo. Si mantiene alta la speranza di un esito favorevole, mentre la comunità resta in attesa e vigile su questa nuova emergenza.