Un residuato bellico è stato rinvenuto a Santa Marinella, nel corso di lavori di ammodernamento della stazione ferroviaria. L’avvenimento accade in un contesto di crescente attenzione verso la sicurezza nella gestione di aree in cui si sospetta la presenza di ordigni esplosivi, a seguito di ritrovamenti simili avvenuti recentemente in altre località della provincia. Questo articolo fornisce un resoconto dettagliato sull’incidente, dalla scoperta fino alla risoluzione della situazione.
Il ritrovamento dell’ordigno: dettagli dell’incidente
Scavo e segnale metallico
Durante i lavori in corso nella stazione ferroviaria di Santa Marinella, una ditta specializzata in carotaggi ha registrato un segnale indicante presenze metalliche nel sottosuolo. Questo avvenimento ha richiesto una verifica immediata, con il team al lavoro che ha proceduto a un approfondimento dello scavo, svolgendo l’attività con le dovute precauzioni per garantire la sicurezza della zona.
L’area in questione, situata tra i binari e un edificio adiacente che ospita la stazione dei Carabinieri, ha mostrato un riscontro positivo per quanto riguarda la possibile presenza di un ordigno. Dopo aver effettuato lo scavo, è emerso un oggetto riconducibile al secondo conflitto mondiale: una munizione di cannone di dimensioni simili a quelle di una comune bottiglia d’acqua. La scoperta ha sollevato preoccupazioni, dato che l’ordigno si trovava a meno di 50 metri dai binari ferroviari, un fatto che avrebbe potuto compromettere la sicurezza.
Mobilitazione delle forze competenti
A seguito della scoperta, i lavori sono stati immediatamente segnalati alle autorità competenti. I militari della stazione dei Carabinieri nelle vicinanze sono stati allertati e, per competenza specifica, hanno quindi trasferito la questione alla Polfer di Civitavecchia. Gli agenti intervenuti hanno prontamente attivato il protocollo di sicurezza richiesto in questi casi, contattando gli Artificieri provenienti da Roma per la gestione dell’ordigno rinvenuto.
L’intervento degli specialisti è stato coordinato per garantire che non vi fossero rischi per la popolazione e per le opere in corso. È importante sottolineare che la comunicazione e il monitoraggio della situazione sono stati essenziali per la gestione della crisi, minimizzando potenziali disagi.
La risoluzione del problema: nessuna interruzione del servizio
Analisi e messa in sicurezza dell’ordigno
Dopo l’arrivo degli Artificieri, è stata effettuata un’analisi approfondita dell’ordigno per accertarne le condizioni. Fortunatamente, è emerso che l’ordigno era privo della spoletta, il che ha permesso di classificare la situazione come innocua. Grazie a questa circostanza favorevole, la Polfer ha potuto procedere con la rimozione dell’ordigno senza interrompere la circolazione ferroviaria, un fatto che ha evitato ripercussioni sul traffico dei viaggiatori.
Misure preventive e sicurezza
Tuttavia, per garantire la massima sicurezza durante la fase di rimozione, è stata predisposta una temporanea interruzione del traffico veicolare su via Crispi, ma solo per il tempo necessario a terminare l’operazione. Le autorità competenti hanno sottolineato l’importanza della vigilanza continuativa in queste aree, rimarcando come incidenti del genere possano ancora verificarsi, data la storia del territorio. La prontezza con cui sono intervenuti militari e specialisti è stata decisiva per garantire che tutto si svolgesse senza incidenti o problematiche aggiuntive.
Il lavoro di messa in sicurezza dell’ordigno è stato completato con successo, permettendo di riprendere le normali attività nella stazione ferroviaria e ripristinare immediatamente la situazione alla normalità. Questo evento ha messo in evidenza la preparazione e la professionalità delle forze in campo, fondamentali in situazioni che coinvolgono la sicurezza pubblica.
Ultimo aggiornamento il 31 Agosto 2024 da Sara Gatti