Truffa con voce clonata: anziana derubata di 30mila euro da malviventi

Truffa con voce clonata: anziana derubata di 30mila euro da malviventi

Un’anziana di 84 anni a Treviso è stata truffata da malviventi che hanno utilizzato un’imitazione vocale tramite intelligenza artificiale, estorcendo 30mila euro con un falso incidente stradale.
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Truffa con voce clonata: anziana derubata di 30mila euro da malviventi - Gaeta.it

Un triste episodio di truffa ha colpito una anziana di 84 anni a Treviso, che è stata ingannata da una banda di malviventi attraverso l’uso della tecnologia avanzata. Questo caso mette in luce i rischi associati all’adozione pervasiva dell’intelligenza artificiale e le sue applicazioni nei crimini informatici. La vittima, Luciana Gaiotto, ha subito un furto significativo, con una somma di 30mila euro estorta con l’inganno di un falso incidente stradale.

La dinamica della truffa

La truffa è iniziata con una telefonata inaspettata, durante la quale l’anziana ha ascoltato una voce che sosteneva di essere sua figlia. Questa voce, identificabile come una replica artificiale, piangeva e chiedeva aiuto, sostenendo di essere in grave pericolo a causa di un incidente che coinvolgeva suo marito. I malfattori, specializzati nel clonare voci tramite intelligenza artificiale, sono riusciti a generare un messaggio così convincente da gettare nell’angoscia Luciana, spingendola a credere in modo immediato e istintivo alla veridicità della situazione.

Questa tecnica, nota come “vishing” o phishing vocale, sfrutta il potere delle tecnologie moderne per creare rappresentazioni vocali convincenti, creando confusione e paura nelle vittime. Gli autori della truffa hanno sapientemente orchestrato la conversazione, facendo leva sull’emotività e sull’amore materno per manipolare la donna e indurla a compiere un’azione che normalmente non avrebbe mai preso in considerazione. La vittima ha così accettato di trasferire la somma richiesta, pensando di salvare sua figlia da una situazione drammatica.

L’impatto emotivo sulla vittima

Il colpo subito da Luciana Gaiotto va ben oltre l’aspetto economico. L’emozione e l’angoscia provate durante la telefonata hanno lasciato un segno profondo nella sua psiche. La paura di perdere un familiare e la convinzione di agire nel migliore interesse della figlia hanno generato un vulcano di emozioni che ha compromesso il giudizio dell’anziana. Questo tipo di truffe non solo sottraggono soldi ma portano stress e traumi, facendo sentire le vittime vulnerabili e isolate.

In questo caso specifico, l’84enne ha dichiarato di aver immediatamente messo in dubbio le sue capacità di valutazione, riflettendo su cosa l’avesse portata a farsi ingannare. Un eventuale dialogo aperto sulle difficoltà nell’affrontare situazioni simili potrebbe aiutare a sensibilizzare ulteriormente l’opinione pubblica riguardo questo tipo di crimine. La mancanza di informazioni su come riconoscere questi inganni fa parte del problema più ampio legato alla crescente sofisticazione delle tecniche di truffa.

La risposta della comunità e delle forze dell’ordine

Questo evento ha suscitato preoccupazione tra le autorità locali, che hanno immediatamente avviato un’indagine per identificare gli autori di questa truffa. La polizia ha invitato la comunità a prestare attenzione e a segnalare qualsiasi interazione sospetta. Le forze dell’ordine stanno lavorando per educare i cittadini sui segnali di allerta che possono indicare una potenziale frode, sottolineando l’importanza di verificare le informazioni prima di compiere azioni, soprattutto quando si tratta di trasferimenti di denaro.

Le autorità hanno anche proposto di instaurare campagne di sensibilizzazione per aiutare le persone, in particolare quelle anziane, a riconoscere e prevenire queste truffe. È fondamentale che i familari e i caregiver siano coinvolti nella discussione su come difendere i più vulnerabili da questi inganni, incoraggiandoli a mantenere una comunicazione aperta e a informarli delle tecniche di frode più diffuse.

Il caso di Luciana Gaiotto rappresenta un monito sulla necessità di rimanere informati e cauti nell’era digitale, una realtà in cui anche i legami più forti possono essere messi in discussione dalla malafede e dalla crimine organizzato.

Ultimo aggiornamento il 6 Febbraio 2025 da Laura Rossi

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