Truffa del finto operatore bancario Nexi: come funziona e come difendersi

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Negli ultimi mesi, si sta verificando un'ondata di truffe telefoniche in cui i truffatori si spacciano per operatori bancari Nexi, mettendo in atto raggiri sofisticati e ingannevoli. I casi sono in costante aumento e coinvolgono spesso ignari clienti che, trovandosi in situazioni di presunta emergenza, cadono vittima della truffa, spesso con perdite di denaro significative. Vediamo nel dettaglio come funziona questa frode, le tecniche utilizzate dai truffatori e come proteggersi.

Come Funziona la Truffa del Finto Operatore Nexi e Wise

La truffa può essere messa in atto in vari modi, ma uno dei più comuni è l’invio di un SMS apparentemente da Nexi, nel quale si avvisa l’utente di un presunto accesso all’app Nexi da un luogo sospetto, ad esempio Lugano. Nel messaggio, si invita l’utente a bloccare questo accesso tramite un link fornito. Cliccando sul link, si viene indirizzati a una pagina di phishing che replica in tutto e per tutto il sito ufficiale di Nexi, inducendo la vittima a inserire le proprie credenziali, il numero di telefono e altri dati personali. Una volta ottenuti questi dati, i truffatori contattano la vittima via telefono, fingendosi operatori Nexi. La chiamata appare credibile, spesso proviene da numeri che sembrano essere della banca stessa. Durante la conversazione, il falso operatore afferma che, a causa dell’accesso insolito, è necessario trasferire tutto il saldo del conto bancario su un altro IBAN per proteggere il denaro. L'IBAN fornito, però, è di un conto gestito direttamente dai truffatori. La vittima, presa dal panico e dalla fretta di evitare un furto, effettua il bonifico senza accorgersi dell'inganno. Il meccanismo sfrutta la paura e l'urgenza del momento per indurre l'utente a compiere azioni che, in circostanze normali, non avrebbe mai preso in considerazione.

Un Caso di Truffa: David Riondino

Un esempio eclatante è quello del cantautore David Riondino, che è stato truffato per oltre 11.000 euro. La truffa è iniziata con una telefonata da un falso operatore Nexi, che con tono calmo e deciso lo ha guidato in una serie di bonifici che dovevano "bloccare" un presunto pagamento fraudolento. Ogni bonifico veniva confermato come "non andato a buon fine" tramite un SMS, inducendo Riondino a ripetere l’operazione ben 23 volte. Solo in seguito si è reso conto di essere stato raggirato. Questo esempio dimostra come i truffatori riescano a manipolare le vittime giocando sulle loro emozioni e sulla paura di essere derubati. Dopo aver realizzato l'inganno, Riondino ha contattato un avvocato, ma si è mostrato scettico sulla possibilità di riavere indietro i suoi soldi. Ha sottolineato come le banche dovrebbero adottare sistemi di allarme più efficaci, specialmente quando si registrano numerosi bonifici istantanei in un breve arco di tempo e in orari sospetti.

Esperienza diretta: La truffa del finto operatore bancario - La telefonata di Gianca (Fabrizio Giancaterini)

In questo video, Gianca, un noto YouTuber, racconta la sua esperienza con una truffa telefonica da parte di un finto operatore bancario. Condividendo dettagli sulla telefonata, Gianca mette in luce le tecniche usate dai truffatori, spiegando come sono riusciti a manipolare la situazione per cercare di rubare i dati sensibili e il denaro della vittima.

La Tecnica del "Vishing"

Questa truffa rientra nella categoria del vishing, una variante del phishing che si svolge tramite chiamate vocali. La chiamata può sembrare provenire dal numero autentico della banca, ma è in realtà un tentativo di inganno. I truffatori chiedono alla vittima di fornire informazioni riservate, come i codici operativi, il numero OTP, o i tre numeri sul retro della carta. Una volta ottenuti questi dati, svuotano il conto della vittima, a volte nel giro di pochi minuti.

Come Riconoscere e Evitare la Truffa

  1. Messaggi sospetti: I messaggi da parte di Nexi o altre banche che contengono link da cliccare sono spesso truffe. L'app ufficiale di Nexi non richiede mai di inserire il numero di telefono, il che dovrebbe far scattare un campanello d’allarme.
  2. Richieste di dati personali: Le banche non chiedono mai dati sensibili come i codici operativi, l'OTP o di effettuare bonifici tramite telefono o SMS. Se qualcuno vi chiede queste informazioni, è molto probabile che si tratti di un tentativo di truffa.
  3. Cancellare immediatamente gli SMS sospetti: Non cliccate su alcun link contenuto in messaggi sospetti. Cancellate immediatamente l'SMS e, in caso di dubbio, contattate direttamente la banca tramite i canali ufficiali.
  4. Verifica del numero di telefono: Se ricevete una chiamata da qualcuno che si spaccia per un operatore bancario, verificate sempre il numero da cui proviene. Potete farlo cercando online il numero ufficiale della vostra banca.
  5. Denunciare e agire tempestivamente: Se avete il sospetto di essere caduti in una truffa, rivolgetevi subito alla vostra banca e, se necessario, alle autorità competenti.

Diritto al Rimborso

Negli ultimi anni, molte vittime si sono viste negare il rimborso da parte delle proprie banche, che sostenevano che l’utente fosse stato informato di non fornire i propri codici operativi a nessuno e, di conseguenza, ritenuto responsabile della frode. Tuttavia, l’Arbitro Bancario e Finanziario ha spesso deliberato a favore dei consumatori, condannando le banche a rimborsare gli importi sottratti. È importante quindi conoscere i propri diritti e, in caso di frode, rivolgersi alle autorità competenti per ottenere giustizia. La truffa del finto operatore bancario è in continua evoluzione e i malintenzionati diventano sempre più abili nel replicare sistemi apparentemente sicuri. Riconoscere i segnali di una truffa e agire con prudenza è fondamentale per proteggere i propri risparmi. La consapevolezza e la corretta informazione sono gli strumenti più efficaci per difendersi da questi attacchi.
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