Due persone abitanti nel Beneventano sono state fermate con l’accusa di aver truffato un uomo di 58 anni di Potenza con un raggiro telefonico legato a un pacco inesistente. La vicenda ha avuto una rapida svolta grazie all’intervento tempestivo dei Carabinieri, che sono riusciti a interrompere la truffa prima che venisse versata una somma ingente.
la truffa telefonica ai danni di un uomo di potenza
L’episodio si è verificato a Potenza, dove un uomo di 58 anni ha ricevuto una telefonata in cui gli veniva comunicato l’arrivo di un pacco destinato al nipote. La consegna era subordinata al pagamento di un “salato” contrassegno, pari a 3.800 euro. Questa richiesta ha subito destato qualche sospetto nella vittima, che ha preferito contattare i Carabinieri invece di procedere con il pagamento.
La chiamata è stata quella che ha impedito il proseguo della truffa. La vittima, intuita la possibile frode, ha messo in moto la macchina delle forze dell’ordine. I Carabinieri hanno così potuto predisporre un piano per smascherare gli autori della truffa e fermarli sul fatto.
il ruolo dei carabinieri e l’arresto
Dopo la segnalazione del 58enne, i Carabinieri ha rassicurato la vittima, avvisandola di agire come da loro indicazioni. Hanno instradato l’operazione per svolgere un servizio di controllo direttamente nella zona interessata. Il piano ha portato al fermo dei due sospetti, un uomo di 30 anni e una donna di 31, entrambi residenti nel Beneventano.
Il primo si è presentato all’appuntamento a casa della vittima per ritirare il pagamento, mentre la donna è rimasta in auto, pronta a intervenire in caso di bisogno. Il tempestivo intervento delle forze dell’ordine ha impedito che la truffa si consumasse e che la somma richiesta venisse incassata.
procedimenti giudiziari e misure cautelari
La fase successiva ha visto il coinvolgimento del Tribunale di Potenza. Il giudice per le indagini preliminari ha convalidato l’arresto dei due indagati. Sono stati disposti gli arresti domiciliari come misura cautelare in attesa delle ulteriori fasi della procedura legale.
L’ordinanza del gip riflette la gravità del reato di truffa aggravata, che ricade pienamente sui presunti autori dell’inganno. Le indagini andranno avanti per accertare eventuali altri episodi analoghi e ricostruire esattamente il quadro dei fatti.
contesti di truffe simili e prevenzione
I truffatori che usano la tecnica del pacco con pagamento a contrassegno sono già noti negli ultimi anni, soprattutto nelle zone del Sud Italia. Le vittime vengono spesso contattate con scuse relative a consegne urgentissime o errori di spedizione, per convincerle a versare somme elevate senza verifiche preventive.
Le forze dell’ordine invitano a rimanere sempre diffidenti di fronte a richieste improvvise di denaro per pacchi non attesi. È fondamentale contattare direttamente i Carabinieri o la polizia, come la vittima di Potenza ha fatto, così da bloccare sul nascere tentativi di truffa.
Questi casi segnalano la necessità di mantenere alta la guardia e far conoscere pratiche semplici per non cadere in questi inganni. La collaborazione tra cittadini e forze dell’ordine si conferma l’arma più efficace contro i raggiri di questo tipo.