La Procura di Milano ha avviato un’indagine su una nuova truffa telefonica che sfrutta il nome del ministro della Difesa, Guido Crosetto. I malfattori si presentano come membri del suo staff e chiedono ingenti somme di denaro a professionisti, per un totale che può superare le decine di migliaia di euro. Le autorità sono già al lavoro per individuare i responsabili di questa frode, estendendo le verifiche su tutto il territorio nazionale.
Le modalità della truffa
I truffatori si fingono funzionari del ministero della Difesa, contattando le vittime attraverso telefonate. In questa fase iniziale, si presentano con toni rassicuranti e ufficiali, creando un falso senso di fiducia. Spesso, attraverso tecniche di social engineering, riescono a convincere i professionisti delle loro buone intenzioni. Le loro richieste riguardano fondi per ‘progetti’ o ‘iniziative’ legate alla Difesa, con la promessa di rimborsi o vantaggi futuri. Le vittime vengono indotte a pensare che il pagamento sia necessario e urgente, aggravando la pressione psicologica.
Le indagini hanno rivelato che le somme richieste possono andare da alcune migliaia a migliaia di euro, a seconda della disponibilità economica della persona contattata. La Procura ha ricevuto già due denunce da professionisti che, nonostante il chilometrico avvertimento, sono stati colpiti da questa frode. Gli inquirenti stanno raccogliendo informazioni e cercano di risalire ai numeri di telefono utilizzati dai truffatori, che a quanto pare sono spesso anonimi oppure registrati a nome di terze persone per rendere più difficile la loro individuazione.
Le indagini in corso
La situazione ha catturato l’attenzione della Procura di Milano, che ha avviato un’inchiesta sotto la supervisione del pm Giovanni Tarzia e del procuratore Marcello Viola. Gli inquirenti si stanno concentrando su più aspetti della vicenda, tra cui l’analisi delle chiamate e la verifica di eventuali connessioni tra le vittime. I carabinieri, inoltre, stanno estendendo le indagini anche ad altre regioni italiane, per capire se ci sia un’organizzazione più ampia dietro questi tentativi di frode.
Un aspetto cruciale per le indagini è la collaborazione delle vittime, che possono fornire informazioni utili e dettagli cruciali. È fondamentale che chiunque riceva una chiamata sospetta si astenga dall’inviare denaro e denunci immediatamente l’accaduto. Gli investigatori rassicurano che ogni segnalazione è importante e potrebbe contribuire a smascherare i colpevoli.
La reazione del ministero della Difesa
Il ministero della Difesa ha preso atto di questa incresciosa situazione e ha ribadito che non è coinvolto in nessuna attività di raccolta fondi attraverso chiamate telefoniche. La protezione dei cittadini e la lotta contro le frodi sono tra le priorità dell’amministrazione. Il ministro Crosetto ha sottolineato l’importanza di mantenere alta la guardia contro tale tipo di truffa, invitando i cittadini a non fidarsi di contatti che non possono essere verificati. L’ufficio del ministro è attivamente impegnato nel fornire informazioni agli organi di giustizia.
Il caso rappresenta un ulteriore monito ai professionisti e ai cittadini tutti circa il rischio crescente di frodi telefoniche, in particolare in un periodo in cui le persone più vulnerabili possono essere più facilmente sfruttate. L’appello è a rimanere vigili e a segnalare qualsiasi comportamento sospetto per contribuire a proteggere se stessi e la comunità .
Ultimo aggiornamento il 6 Febbraio 2025 da Armando Proietti