Un’importante dichiarazione è arrivata dall’ex presidente Donald Trump, che ha affermato di essere “molto vicini” a un cessate il fuoco totale in Ucraina. Durante un incontro con i giornalisti nello Studio Ovale, Trump ha comunicato che le linee guida principali per un accordo di pace sono state concordate. Questa posizione evidenzia un impegno rinnovato da parte degli Stati Uniti nel cercare una soluzione al conflitto che coinvolge Kiev e Mosca. Al contempo, emergono notizie secondo cui Washington starebbe riducendo il suo controllo sulle sanzioni imposte alla Russia, un aspetto che potrebbe influenzare la dinamicità degli eventi in corso.
Ristrutturazione delle sanzioni USA contro la Russia
Fonti anonime citate da Bloomberg segnalano che i funzionari americani sarebbero stati “in gran parte assenti” nei gruppi di lavoro creati dagli alleati per monitorare il rispetto delle sanzioni. Queste sanzioni, imposte a seguito dell’aggressione russa, mirano a limitare le triangolazioni commerciali che consentono l’ingresso di beni teoricamente soggetti ad embargo in Russia. Questa riduzione dell’impegno da parte degli Stati Uniti pone interrogativi sul futuro delle restrizioni economiche verso Mosca e sulla loro efficacia nel contrastare l’invasione.
L’interesse degli USA per le risorse minerarie ucraine
Nonostante il passo verso un cessate il fuoco, l’amministrazione Trump non sembra intenzionata a rinunciare al controllo delle risorse minerarie dell’Ucraina. Secondo il Financial Times, la Casa Bianca sarebbe in trattativa per modificare le condizioni dell’Accordo sulle terre rare, cercando di stabilire diritti e condizioni per l’accesso alle risorse ucraine. L’amministrazione statunitense sta spingendo affinché si definisca chiaramente chi avrà la gestione di un fondo di investimento congiunto, il quale dovrebbe supervisionare gli investimenti e i ricavi.
In aggiunta, gli Stati Uniti starebbero cercando di includere nel fondo altre risorse significative, come le centrali nucleari ucraine. Trump ha recentemente comunicato con il presidente ucraino Zelensky, sottolineando che una cessione della proprietà degli impianti nucleari agli USA potrebbe rappresentare una soluzione per garantire la sicurezza. Nonostante la proposta, Zelensky sembra orientato a mantenere il controllo nazionale, mentre è disposto ad aprire la porta agli investimenti esteri, in particolare nel settore energetico, come nel caso dell’impianto di Zaporizhzhia occupato dalle forze russe.
Incendio nella regione di Kursk e nuovi aiuti militari dalla Germania
Parallelamente agli sviluppi diplomatici, la situazione sul campo si fa sempre più complessa. Nella regione di Kursk, recentemente riconquistata dai russi, un’importante infrastruttura della rete del gas è stata attaccata e ha preso fuoco. Il grande incendio ha richiesto un’intera notte di interventi per essere domato, con i due eserciti che si accusano reciprocamente dell’attacco.
In un contesto di crescente tensione, il presidente ucraino Zelensky ha espresso gratitudine verso la Germania per l’approvazione di un pacchetto di aiuti militari del valore di 3 miliardi di euro, dopo sei mesi di inattività da parte della commissione bilancio del Bundestag. Questo supporto va ad aggiungersi a una serie di aiuti già ricevuti e rappresenta un segnale di solidarietà da parte degli alleati di Kiev in un momento critico.