Nel corso di un recente comizio in Pennsylvania, Donald Trump ha cercato di ribaltare la sua immagine nei confronti dell’elettorato femminile, presentandosi come il “paladino” che difenderà i diritti delle donne e affronterà le problematiche che queste devono affrontare nel quotidiano. Le sue dichiarazioni, tuttavia, sono state accompagnate da riferimenti al suo passato controverso e alla sua esperienza alla Casa Bianca. Con la campagna elettorale che si intensifica, Trump si trova a dover affrontare prove significative per riconquistare la fiducia di un segmento di elettori critico per il suo successo.
Una retorica promettente e il contesto attuale
Durante il suo intervento, Trump ha sottolineato i problemi economici che le donne stanno affrontando, affermando che nel corso degli ultimi quattro anni esse sono diventate più povere e meno sicure. Ha promesso che, se riottenesse la presidenza, si adopererebbe per migliorare la loro situazione, ponendo l’accento sul fatto che “con me alla Casa Bianca non penseranno più all’aborto”. Questo richiamo a minimizzare le preoccupazioni legate all’interruzione di gravidanza rivela un tentativo di spostare il focus su questioni diverse, come l’economia e la sicurezza, tematiche che il tycoon ritiene più favorevoli alla sua immagine.
Trump ha descritto la situazione delle donne americane come inaccettabile e si è dichiarato pronto a porre fine a quello che ha definito un “lungo incubo nazionale”. Le sue affermazioni, tuttavia, non possono esimersi dalla considerazione del suo passato. Nonostante le sue promesse di protezione, le accuse di molestie sessuali comparse durante la sua campagna nel 2016 e il recente verdetto che lo ha condannato per abusi sessuali mettono in discussione la sincerità delle sue dichiarazioni, trasformando la sua retorica in un terreno delicato.
Le sfide del voto femminile
La sfida principale per Trump resta quella di guadagnare consensi tra le donne, un obiettivo reso complicato dalla sua immagine controversa e dai temi legati al diritto all’aborto. Non sorprende che, in tale contesto, l’attuale vice presidente Kamala Harris e i democratici stiano sfruttando a proprio favore i temi legati alla sentenza della Corte Suprema del 2022, che ha avuto conseguenze significative per le leggi sull’aborto in molti stati americani. Trump, avendo nominato tre giudici alla Corte Suprema, è stato messo sotto accusa per aver influito su queste decisioni.
Sondaggi recenti, come quello condotto dal New York Times, evidenziano una netta predominanza di Harris tra l’elettorato femminile, con un 53% contro il 42% di Trump. Queste cifre costituiscono un campanello d’allarme per il tycoon, che ha scelto di liquidare i risultati come “fake news”. Secondo Trump, il suo legame con le donne è sempre stato forte e le affermazioni contrarie della stampa sono frutto di una campagna diffamatoria.
Attacchi e controffensive nel dibattito politico
Mentre Trump rivolgeva la sua retorica per cercare di attrarre il voto delle donne, ha suscitato alcune polemiche con dichiarazioni maschiliste rivolte a Kamala Harris, etichettandola come “stupida”. Questi attacchi si inquadrano in un contesto in cui i suoi consiglieri e alleati lo esortano a evitare simili accostamenti per non alienare ulteriormente l’elettorato femminile. In risposta a queste affermazioni, Sarafina Chitika, portavoce della campagna di Harris, ha criticato le posizioni paternaliste di Trump, sottolineando che “le donne non si lasceranno ingannare dalle sue promesse elettorali”.
Mentre il clima politico si fa sempre più acceso, la campagna elettorale si connota per un dibattito acceso e incendiario sulle disparità di genere, il rispetto dei diritti e le questioni socio-economiche che influenzano la vita delle donne americane. La capacità di Trump di attrarre il voto delle donne sarà cruciale per il suo successo alle prossime elezioni, e le sue recenti dichiarazioni evidenziano sia le sue ambizioni che le sfide che dovrà affrontare in un contendere sempre più competitivo.
Ultimo aggiornamento il 24 Settembre 2024 da Elisabetta Cina