L’incontro tra il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, e il premier israeliano, Benjamin Netanyahu, avvenuto di recente alla Casa Bianca, ha portato alla ribalta una serie di temi cruciali per la politica internazionale. Il contesto è mutato drasticamente rispetto al loro ultimo incontro, avvenuto all’inizio di febbraio, quando il cessate il fuoco a Gaza sembrava dare spazio a negoziati più distesi. Ora, tuttavia, i problemi economici e di sicurezza tra i due Paesi si sono intensificati, con il presidente americano che ha annunciato misure tariffarie che influenzeranno le importazioni israeliane.
Il contesto del recente incontro
All’inizio di marzo, la situazione a Gaza e il coinvolgimento americano nelle operazioni militari sono stati al centro dell’attenzione. Trump aveva fornito il suo sostegno ai raid aerei israeliani nell’enclave, esortando Netanyahu a “scatenare l’inferno”. Ora, durante l’incontro più recente, il presidente americano ha sorpreso il premier israeliano invitandolo a discutere questioni commerciali, legate all’innovativa crisi economica. Durante il viaggio di ritorno da Florida, Trump ha fatto sapere che il tema del commercio sarebbe stato al centro della conversazione. Netanyahu, che si trovava in Ungheria, è partito per Washington, pronto ad affrontare una serie di dossier critici, tra cui la questione dell’Iran.
Le questioni sul tavolo: Iran e commercio
Uno dei temi principali trattati durante l’incontro è stato il programma nucleare iraniano. Trump ha sottolineato la necessità di un nuovo accordo con Teheran per limitare la possibilità che gli ayatollah possano dotarsi di armi nucleari. Il presidente ha annunciato l’avvio di colloqui diretti con il governo iraniano, sottolineando che tutti concordano sulla preferibilità di un’intesa piuttosto che un conflitto armato. Nonostante i tentativi di diplomazia, Trump continua a mantenere una posizione dura nei confronti dell’Iran, ben consapevole del fragile equilibrio geo-politico della regione.
Netanyahu ha approfittato della sua visita per cercare di discutere anche le questioni commerciali. Con gli Stati Uniti che rappresentano il principale partner commerciale di Israele, il premier ha espresso la sua intenzione di eliminare il deficit commerciale e ha insistito sulla necessità di un commercio giusto, in un contesto economico che si fa sempre più complesso. Tuttavia, Trump ha fatto sapere che i dazi del 17 percento sulle importazioni israeliane rimarranno in vigore, e che non sono previste pause. Secondo le valutazioni dei funzionari israeliani, tali tariffe colpiranno durevolmente le esportazioni di macchinari e attrezzature mediche provenienti da Israele.
I legami militari tra Stati Uniti e Israele
Durante la visita, i rapporti tra i due Paesi sono stati ancora una volta messi in evidenza dalla fornitura di sistemi di difesa da parte degli Stati Uniti. Washington ha consegnato a Tel Aviv un ulteriore sistema di difesa antimissile Thaad, assieme a due batterie Patriot, continuando così il supporto militare in un contesto di crescente instabilità nella regione. Questo rafforzamento della cooperazione militare sottolinea l’importanza strategica di Israele per gli interessi americani in Medio Oriente.
Nonostante le pressioni economiche crescenti e le difficoltà interne, Netanyahu ha mantenuto una posizione di amicizia nei confronti di Trump, definendolo un leader straordinario. Tuttavia, l’impatto delle nuove tariffe commerciali sull’economia israeliana potrebbe complicare ulteriormente il quadro di relazioni bilaterali.
Considerazioni finali sull’incontro
Nel contesto dell’incontro, è emerso anche un aspetto interessante: il premier israeliano ha modificato l’itinerario del suo volo da Budapest a Washington per evitare di sorvolare Paesi che potrebbero far rispettare il mandato d’arresto emesso dalla Corte penale internazionale. Questo dettaglio mette in luce il clima di tensione normativa e legale in cui Netanyahu opera, a testimonianza delle difficoltà che il primo ministro israeliano si trova ad affrontare anche a livello internazionale.
Tra misure economiche e questioni di sicurezza, l’incontro tra Trump e Netanyahu non ha certamente chiarito le incertezze che caratterizzano i rapporti tra i due Paesi, lasciando aperti interrogativi sul futuro delle relazioni nel contesto politico e commerciale.