Turismo e commercio in crescita nelle marche, la moda fatica a decollare nel 2025

Turismo e commercio in crescita nelle marche, la moda fatica a decollare nel 2025

Il turismo nelle Marche sostiene commercio, ristorazione e accoglienza durante i ponti primaverili, mentre il settore moda, secondo Confcommercio Marche e Giacomo Bramucci, affronta una crisi con calo degli ordini nel 2025.
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Il turismo nelle Marche sostiene commercio e ristorazione, ma il settore moda resta in crisi, con consumi contenuti e aspettative di ripresa solo per l’estate. - Gaeta.it

In queste settimane i dati sul turismo nelle Marche evidenziano un aumento dei flussi nelle località di villeggiatura. Il turismo ha portato benefici alle attività commerciali, alla ristorazione e all’accoglienza della regione. Tuttavia, il settore della moda mostra segnali di difficoltà e non sembra sfruttare appieno l’arrivo della stagione primaverile. I responsabili di Confcommercio Marche hanno fornito un aggiornamento sulle condizioni attuali del mercato, mettendo in luce differenze evidenti tra i vari comparti coinvolti nell’economia locale.

Il turismo sostiene commercio e ristorazione durante i ponti di primavera

Nei giorni del ponte di Pasqua e durante il 25 aprile, molte località marchigiane hanno registrato un aumento significativo di visitatori, con conseguente ricaduta positiva sul commercio e soprattutto sulla ristorazione. Massimiliano Polacco, direttore di Confcommercio Marche, ha sottolineato come questi periodi abbiano creato un’onda di movimento che ha favorito le attività commerciali, in particolare quelle legate ai prodotti enogastronomici e all’accoglienza turistica.

Il traffico turistico ha generato un aumento degli acquisti nei negozi alimentari, nelle botteghe di prodotti tipici e negli esercizi di somministrazione, con molti turisti attratti dalla cucina locale. Questa crescita ha contribuito a mantenere accesi i riflettori su alcune eccellenze del territorio. Il direttore di Confcommercio spiega che “anche se la primavera meteorologica è ancora incerta, i ponti festivi hanno creato un’occasione per rilanciare settori che avevano subito un rallentamento.”

Nonostante il turismo abbia favorito queste attività, non tutte le categorie commerciali hanno beneficiato allo stesso modo. In particolare, il settore moda non ha mostrato recuperi evidenti correlati al maggior afflusso di persone. Le scelte dei consumatori sembrano indirizzate verso altri tipi di acquisto, ma il commercio legato all’abbigliamento e alle calzature resta ancora in una fase di difficoltà che potrebbe richiedere tempo per superare.

Settore moda nelle marche: crisi e aspettative flop nei primi mesi del 2025

Giacomo Bramucci, presidente di Confcommercio Marche e membro della giunta di Federmoda Italia, ha illustrato il quadro attuale del comparto moda nella regione. Incontri con imprenditori e operatori rivelano che il settore sta affrontando una crisi causata da più fattori. Le abitudini di consumo si sono modificate, e l’attenzione oggi si rivolge maggiormente a spese per tecnologia, viaggi e benessere piuttosto che all’abbigliamento.

La situazione globale pesa sul settore moda anche a livello di export. Le tensioni geopolitiche e le difficoltà commerciali hanno modificato i mercati tradizionali di riferimento per la produzione di abbigliamento e calzature. Bramucci specifica nelle sue dichiarazioni che il settore moda ha risentito meno del turismo dei ponti primaverili rispetto agli altri comparti commerciali.

I dati raccolti indicano che i turisti stranieri sono aumentati rispetto allo scorso anno, ma tendono a concentrarsi sulle spese legate alla moda più degli italiani. Il turismo nazionale appare invece più cauto nelle spese per vestiti e scarpe. Questa cautela è legata a un generale clima di incertezza che si riflette sulle decisioni di acquisto, soprattutto nelle fasce di consumatori con reddito medio-basso: “una paura che frena gli investimenti in moda.”

Incertezza economica e impatto sui consumi della moda nelle marche

Il settore moda nelle Marche non ha ancora subito un impatto diretto dalla recente guerra commerciale dei dazi, ma il clima di incertezza che ha generato ha già inciso sul comportamento dei consumatori. Bramucci spiega che gli operatori vedono ancora lontano l’effetto concreto sulle produzioni, ma la sfiducia generata ha intaccato quel senso di serenità necessario per fare acquisti in modo spontaneo.

È soprattutto chi dispone di risorse limitate a diventare più prudente, portando a una riduzione nelle spese per l’abbigliamento e le calzature. Questo atteggiamento ha prolungato la stagione difficile per le aziende della moda, che speravano in un’inversione di tendenza con la primavera. L’attesa si sposta ora verso i mesi estivi che, tradizionalmente, muovono una fetta importante degli acquisti stagionali.

Gli operatori del settore moda esprimono un cauto ottimismo, auspicando che l’arrivo della stagione calda porti un rilancio degli ordinativi e una ripresa delle vendite. Il presidente di Confcommercio Marche sottolinea che l’anno 2025 si è aperto con numeri poco confortanti, segnando una diminuzione tra il 6 e l’8% degli ordini rispetto al 2024. È un segno che le difficoltà risentite a livello produttivo e commerciale faticano a lasciarsi alle spalle.

Deformazioni della filiera moda e prospettive future nelle marche

La crisi della moda nelle Marche non si limita ai negozi al dettaglio, ma coinvolge tutta la filiera produttiva. La diminuzione degli ordinativi e la prudenza dei consumatori si traducono in una catena a valle che ne risente direttamente. Le aziende lamentano una diminuzione dell’attività e una situazione incerta che pesa sulle decisioni di investimento e sviluppo.

Malgrado i segnali di difficoltà, gli imprenditori puntano sulla stagione estiva per recuperare terreno. La speranza si concentra in una fase in cui il clima, le festività e l’aumento del turismo possono spingere gli acquisti e fornire un impulso per tornare a far funzionare una filiera importante per l’economia locale. Le dinamiche rimangono tuttavia segnate dalle complessità internazionali e dai mutamenti nei comportamenti di consumo.

Giacomo Bramucci conclude sottolineando che il settore della moda nelle Marche si trova in un periodo di attesa, in bilico tra la necessità di rinnovamento e la speranza di tornare a crescere, con occhi puntati sulle nuove mosse del mercato e sulle risposte dei clienti. La tendenza delle prossime settimane sarà decisiva per capire come si evolverà questo comparto nei mesi a venire.

  • Elisabetta Cina

    Elisabetta è una talentuosa blogger specializzata in attualità, con un occhio critico sui temi caldi del momento. Laureata in comunicazione, ha trasformato la sua passione per il giornalismo in una carriera online, creando un blog di successo che esplora e discute le ultime tendenze in politica, società e cultura. Conosciuta per il suo approccio analitico e la capacità di sintesi, Elisabetta attira lettori che cercano una prospettiva affilata e ben informata sugli eventi mondiali. Attraverso il suo blog, offre non solo notizie, ma anche approfondimenti e riflessioni che stimolano il dialogo e la comprensione.

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