Turismo pasquale in Italia: gli stranieri spingono i numeri mentre la domanda interna procede a rilento

Turismo pasquale in Italia: gli stranieri spingono i numeri mentre la domanda interna procede a rilento

Primavera 2025: il turismo italiano cresce dell’1,6% con quasi 28 milioni di presenze a Pasqua, trainato dagli stranieri soprattutto europei; preferenze in aumento per sistemazioni alternative e città d’arte.
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Per la primavera 2025, le strutture ricettive italiane prevedono quasi 28 milioni di presenze durante Pasqua e i ponti, con una crescita dell'1,6% trainata principalmente dai turisti stranieri, soprattutto europei. Le città d’arte restano la meta principale, mentre la domanda italiana rallenta a causa di meteo incerto e difficoltà economiche. - Gaeta.it

Per la primavera 2025 le strutture ricettive italiane si preparano ad accogliere quasi 28 milioni di presenze durante il periodo di Pasqua e dei ponti festivi. I dati raccolti dal Centro Studi Turistici di Firenze, su incarico di Assoturismo Confesercenti, mostrano una crescita complessiva dell’1,6% rispetto all’anno precedente. A trainare i flussi sono i visitatori stranieri che superano i 15,8 milioni di presenze, segnando un +2,4%, mentre la domanda italiana cresce soltanto dello 0,5%, un segnale che riflette condizioni meteo altalenanti e un contesto economico nazionale ancora incerto.

crescita degli arrivi europei spinge il turismo primaverile italiano

L’analisi sui turisti stranieri evidenzia una prevalenza delle nazionalità europee, con aumenti significativi provenienti da Francia, Svizzera, Polonia, Olanda e Spagna. A queste si aggiungono incrementi nelle presenze da Germania, Belgio, Austria, paesi del Nord Europa come la Scandinavia, e anche dalla Repubblica Ceca e Ungheria. Oltre ai flussi europei, gli Stati Uniti e il Canada mantengono una domanda stabile, con un leggero rialzo rispetto al 2024, nonostante paure di cali che si erano ventilate nei mesi scorsi. Gli arrivi dall’Asia registrano una flessione, in particolare dai mercati di India, Corea del Sud, Cina e Giappone.

flussi turistici europei e distribuzione

Questa predominanza di visitatori europei conferma il forte legame tra il Bel Paese e i paesi vicini, determinando flussi turistici che si distribuiscono su città d’arte, località balneari e aree montane. L’interesse verso mete culturali e naturalistiche si mantiene alto e si riflette nei dati dettagliati regione per regione e nei diversi segmenti turistici.

differenze territoriali nei flussi e nelle tipologie di sistemazione

Il rialzo delle presenze si sente in ogni area del paese ma con variazioni di intensità legate alla tipologia di destinazione e alle strutture ricettive. Le regioni del Nord Ovest e del Sud con le isole principali segnano i progressi più evidenti, rispettivamente con +1,9% e +1,8%. Il Nord Est registra un incremento del 1,3% mentre nel Centro si attende un lieve +1,4%. Le strutture extralberghiere mostrano performance più vivaci rispetto agli alberghi, con un +2,4% contro il +1,2%, segnale di una domanda in crescita verso forme di soggiorno più flessibili o alternative.

preferenze per le sistemazioni alternative

Questi dati suggeriscono una diversificazione delle preferenze dei turisti che vanno oltre i tradizionali alberghi, puntando a sistemazioni che spesso integrano elementi di esperienza locale, come agriturismi, bed and breakfast o case vacanza. Tali dinamiche sono il riflesso delle nuove abitudini di viaggio che vedono una maggiore attenzione al contatto con il territorio.

le città d’arte al centro dell’attenzione: oltre un terzo delle presenze totali

Il turismo culturale rimane al centro del mercato italiano, con il 36% delle presenze complessive concentrate nelle città d’arte. Questi luoghi si mostrano capaci di attrarre un pubblico numeroso soprattutto dall’estero, che dovrebbe registrare una crescita del 2,1%, contro una stabile o leggermente calante domanda interna. Le città italiane, da Firenze a Roma, Venezia a Napoli, continuano a rappresentare un richiamo importante per stranieri e confermano il loro ruolo nel panorama turistico del Paese.

interesse per arte e storia

La voglia di scoprire l’arte e la storia italiane rimane forte, a testimoniare la resilienza di questo segmento anche in presenza di condizioni globali che possono influenzare i flussi. Le località lacustri, marine, montane e rurali mostrano trend positivi, con aumenti stimati fra l’1% e il 2,8%, principalmente guidati dagli stranieri che scelgono anche mete meno scontate o meno tradizionali rispetto alle grandi città.

la domanda italiana rallenta per meteo e incertezze economiche

Il meteo probabilmente ha influenzato parte di questa stagione pasquale frenando la voglia di vacanze degli italiani, che si attestano su un aumento dello 0,5%. Il rallentamento della domanda interna preoccupa soprattutto nelle località minori, al di fuori dei circuiti conosciuti del turismo internazionale. Qui la presenza degli italiani risulta spesso decisiva perché sostiene economie locali e piccole imprese.

segnali dal presidente di assoturismo confesercenti

Secondo il presidente di Assoturismo Confesercenti, Vittorio Messina, il comparto turistico tiene e mostra segnali positivi ma la situazione resta instabile. Le difficoltà macroeconomiche a livello nazionale e internazionale portano a una crescita più lenta rispetto agli anni passati, quando la ripresa post-pandemia aveva spinto a numeri record. Il quadro è da seguire con attenzione perché l’impatto delle condizioni meteorologiche sulle decisioni di viaggio si fa sentire sempre più, creando uno scenario che richiede controlli e aggiornamenti continui per chi opera nel settore.

Questi dati evidenziano una stagione in cui gli operatori turistici italiani si confrontano con mutamenti nelle abitudini dei visitatori e nuove dinamiche di domanda. L’incertezza non impedisce però alle località più gettonate di confermare la loro rilevanza nel mercato, mentre rimangono aperte diverse sfide nelle zone meno frequentate dagli stranieri.

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