Il caso di Ilaria Salis: le fasi del processo
Ilaria Salis, l’insegnante italiana di 39 anni, è stata recentemente trasferita ai domiciliari dopo aver trascorso circa 15 mesi in un carcere ungherese. La decisione è stata presa dal tribunale ungherese di seconda istanza il 15 maggio scorso, accogliendo la richiesta di domiciliari e cauzione nei confronti dell’imputata. Il processo, iniziato il 28 marzo davanti ai giudici di Budapest, vede Salis accusata di aver aggresso tre persone durante una manifestazione neonazista avvenuta l’11 febbraio 2023.
Le condizioni imposte a Ilaria Salis
Il documento del tribunale ungherese stabilisce che la detenzione in carcere di Ilaria Salis terminerà solo con il pagamento di una cauzione al tribunale distrettuale di Elsofoku. L’importo della cauzione, pari a 40 mila euro, deve essere saldato entro un mese dalla decisione del tribunale, il quale ha inoltre ordinato una sorveglianza speciale fino alla pronuncia finale del processo. Durante il periodo di arresti domiciliari, l’insegnante potrà lasciare la propria abitazione solo previa autorizzazione del tribunale e sarà monitorata tramite un braccialetto elettronico.
La reazione degli avvocati e le prossime mosse
Gli avvocati italiani di Ilaria Salis, Eugenio Losco e Mauro Straini, hanno appena fatto ritorno in Ungheria per assistere la propria cliente durante la fase dei domiciliari. Mauro Straini ha dichiarato che la sua assistita potrà lasciare il carcere solo dopo il versamento della cauzione richiesta dal tribunale, confermando la volontà di rispettare tutte le condizioni imposte dalle autorità ungheresi. Inoltre, Salis è stata candidata alle prossime elezioni europee del 2024 con Avs, e questa situazione giudiziaria potrebbe avere ripercussioni sulla sua carriera politica.
Ultimo aggiornamento il 23 Maggio 2024 da Laura Rossi