Cervara di Roma, situata nel Parco dei Monti Simbruini, affascina con panorami straordinari e un ricco patrimonio culturale immerso nella natura.
Nel cuore del Parco dei Monti Simbruini, a oltre 1.000 metri d’altezza, si trova Cervara di Roma, un incantevole borgo che ha affascinato artisti e intellettuali sin dai primi anni del XIX secolo. Con una popolazione di poco meno di 500 abitanti, questo gioiello, situato a soli 70 chilometri da Roma, offre panorami straordinari e un patrimonio culturale che si integra perfettamente con l’ambiente circostante. Cervara non è solo un luogo da visitare, ma un’esperienza immersiva che racconta storie di arte, storia e tradizioni locali.
Cervara di Roma, il paese degli artisti
La posizione privilegiata di Cervara di Roma, arroccato su uno sperone di roccia, ha attirato nei secoli artisti di fama internazionale. La bellezza dei suoi paesaggi e la tranquillità del suo ambiente hanno fornito l’ispirazione necessaria per la creazione di opere d’arte memorabili. Sin dal XIX secolo, Cervara è stata inclusa negli itinerari di viaggio di artisti e intellettuali in cerca di nuove muse e scenari incantevoli. Oggi, il borgo continua a mantenere viva questa tradizione, diventando un vero e proprio museo a cielo aperto, dove le opere d’arte si fondono con l’architettura storica e la natura.
Nel XIX secolo, Cervara di Roma è stata il rifugio di molti artisti. Tra i primi a stabilirsi nella zona vi fu Joseph Anton Koch, il quale, per oltre trent’anni, realizzò numerose opere che ritraevano la bellezza del borgo e dei suoi dintorni. Le sue pitture e incisioni hanno immortalato non solo Cervara, ma anche altri piccoli borghi della Valle dell’Aniene, contribuendo a diffondere la fama di questa area tra gli amanti dell’arte.

Il fascino di Cervara di Roma non è svanito nel corso del Novecento. Artisti come Robert Wellmann e Oskar Kokoschka hanno continuato a testimoniare l’attrattiva di questo luogo. Tuttavia, l’interesse per Cervara subì un rallentamento durante le due guerre mondiali, per poi rinascere negli anni ’60 con artisti come Sante Manachesi e Domenico Purificato, che contribuirono a rinnovare l’arte murale del borgo. A partire dagli anni ’80, Cervara di Roma si è trasformata in un vero e proprio laboratorio di arte all’aperto. Gli studenti dell’Accademia di belle arti di Firenze, insieme al loro maestro Vincenzo Bianchi, hanno dato vita a opere che adornano i muri del centro storico, trasformando il borgo in un palcoscenico per l’espressione artistica contemporanea.
Un tuffo nella natura intorno a Cervara di Roma
La natura è la vera protagonista attorno a Cervara di Roma. La bellezza incontaminata del Parco dei Monti Simbruini offre numerosi sentieri per escursioni, tra cui il Sentiero della Pineta, che conduce nel cuore di una fitta foresta di pini e faggete. L’area faunistica del Cervo e l’Osservatorio Astronomico “Claudio del Sole” sono solo alcune delle attrazioni che circondano il borgo. In inverno, le piste da sci di fondo a Campaegli offrono un’alternativa per gli amanti degli sport invernali.
Il nome “Cervara” deriva dai numerosi cervi che un tempo popolavano le montagne circostanti. Nel 1998, il maestro Ennio Morricone, cittadino onorario di Cervara, ha dedicato al borgo due celebri composizioni musicali. Alcune scene del film di successo “Quo Vado?” di Checco Zalone sono state girate proprio qui, rendendo Cervara un luogo di riferimento anche per il cinema contemporaneo. La tradizione culinaria locale è rappresentata dal pregiato Tartufo di Cervara, riconosciuto dalla Regione Lazio come prodotto agroalimentare tradizionale. Infine, il borgo è inserito nella lista dei Borghi Autentici d’Italia, un riconoscimento che sottolinea il suo valore storico e culturale.