La notizia fa tremare il tessuto occupazionale di Sgonico, un comune in provincia di Trieste. La U-blox, azienda leader nella ricerca e sviluppo nel settore della telefonia cellulare, ha annunciato una procedura di licenziamento che coinvolgerebbe 190 lavoratori, di cui 140 immediati. La situazione sta sollevando forti preoccupazioni tra i dipendenti, che hanno risposto con unità e determinazione. L’Unione Sindacale di Base ha dato voce a queste inquietudini durante un’assemblea, promettendo di lavorare a stretto contatto con le istituzioni per cercare di ottenere un risultato positivo per il territorio e i suoi cittadini.
Il numero dei licenziamenti e la reazione dei sindacati
La richiesta di licenziamento presentata dalla U-blox ha colpito duramente i lavoratori, con Massimiliano Generutti dell’Usb Lavoro privato di Trieste che ha sottolineato l’impatto di tali decisioni sul locale mercato del lavoro. La U-blox ha pianificato di ridurre il proprio personale, iniziando immediatamente con 140 licenziamenti, mentre 50 ulteriori dipendenti verrebbero licenziati in un secondo momento, in un’operazione definita “a orologeria”. Questa strategia preoccupa non solo i dipendenti, ma anche le loro famiglie e l’intera comunità .
Generutti ha rammentato che le perdite aziendali recentemente registrate, pari solo allo 0,2% del bilancio totale di U-blox, ammontano all’incirca a un milione di euro, in netto miglioramento rispetto al deficit di cinque milioni dell’anno precedente. Questo dato, secondo i sindacati, non sarebbe sufficiente a giustificare un drastico taglio di personale, considerando che la cifra si presenta come “una perdita irrisoria”. L’appello di Generutti si concentra sulla necessità di preservare i posti di lavoro, affermando che l’Usb non accetterà la procedura di licenziamento e che il dibattito deve rimanere aperto su altre soluzioni.
Possibili vie di salvezza per i lavoratori
Alla luce di questo scenario critico, i lavoratori stanno già considerando delle alternative per mitigare gli effetti dei licenziamenti. Durante l’assemblea, si è discusso dell’idea di trovare un acquirente potenziale per l’azienda, evitando in qualsiasi modo la frammentazione delle sue risorse. L’obiettivo primario per il sindacato e i dipendenti è di salvaguardare non solo i posti di lavoro attuali, ma anche la continuità dell’azienda stessa.
I passi futuri prevedono incontri con l’assessorato regionale al lavoro, che avrà un ruolo cruciale nella gestione della vertenza. L’Usb intende coinvolgere in questa questione non solo la Regione Friuli Venezia Giulia ma anche il governo nazionale. C’è la consapevolezza che le opportunità di salvataggio dell’azienda potrebbero dipendere da misure più ampie, come quelle offerte dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza . L’Usb ha così ribadito l’importanza di un’azione congiunta e sistematica affinché il problema ottenga la giusta visibilità e attenzione nelle sedi competenti.
La richiesta di attenzione a livello nazionale
Il messaggio dei lavoratori e dei sindacati è chiaro: è fondamentale che la contestazione di licenziamento riceva una risposta concreta e rapida. Non si tratta solo di una questione locale, ma di un tema che coinvolge il mondo del lavoro a livello nazionale. Generutti ha espresso la necessità di accendere i riflettori su questa questione, non solo da parte delle istituzioni regionali ma anche delle autorità nazionali.
Tutti i tentativi di mantenere alta l’attenzione sulla situazione devono tradursi in azioni tangibili che mirino a garantire una soluzione duratura. Il mondo del lavoro, soprattutto in settori così strategici come quello della telefonia, è in continua trasformazione e il caso U-blox è emblematico di un panorama in cui il dialogo e la cooperazione tra le parti sono essenziali per evitare che situazioni simili si ripetano in futuro. Gli avvenimenti a Sgonico saranno un indicatore importante per le dinamiche lavorative del prossimo periodo in Italia.