La morte di Ismail Haniyeh, leader politico di Hamas, ha scatenato reazioni di incredulità e shock tra i suoi sostenitori e tra i funzionari iraniani. Il corrispondente della BBC, Rushdi Abualouf, ha raccolto testimonianze dirette dagli esponenti di Hamas, sottolineando l’importanza di Haniyeh come figura pragmatica all’interno del movimento. Questo evento segna un momento critico per la geopolitica della regione, con implicazioni significative per la sicurezza e le alleanze del Medio Oriente.
Le reazioni a Teheran e tra i sostenitori di Hamas
Shock e preoccupazione tra gli esponenti di Hamas
Rushdi Abualouf ha descritto un clima di “shock” tra gli esponenti di Hamas con cui ha parlato, evidenziando la sorpresa per l’atteggiamento della sicurezza iraniana e per la vulnerabilità di Haniyeh, un leader che molti consideravano una figura solida e sicura. Secondo Abualouf, Haniyeh aveva visitato Teheran numerose volte negli ultimi anni, e questo potrebbe avere contribuito alla sua illusione di sicurezza. La sua figura era diventata simbolo di stabilità all’interno di un contesto molto complesso, e la sua uccisione rappresenta un duro colpo sia per il movimento palestinese sia per le relazioni tra Iran e Hamas.
Commenti di funzionari iraniani sulla sicurezza nazionale
Anche i funzionari iraniani avrebbero espresso grande shock per l’accaduto. La giornalista del New York Times, Farnaz Fassihi, ha riportato su X che l’evento rappresenta un “duro colpo per la reputazione dell’Iran in materia di sicurezza”. Le ripercussioni di questa uccisione potrebbero alterare le dinamiche di potere non solo all’interno di Hamas, ma anche nel contesto più ampio dei rapporti tra Iran e le potenze regionali. Le autorità iraniane ora si trovano a dover giustificare ai cittadini e agli alleati quanto accaduto e le misure che intendono intraprendere.
La risposta dell’Iran e la retorica contro gli invasori
Dichiarazioni del presidente iraniano
Il presidente iraniano Masoud Pezeshkian ha rilasciato dichiarazioni forti in risposta all’evento, sottolineando un chiaro messaggio di ritorsione nei confronti di coloro che hanno ordito il raid. Pezeshkian ha dichiarato che l’Iran “difenderà la sua integrità territoriale” e che gli “invasori terroristici” pagheranno per la loro azione codarda. La sua retorica, che evoca un forte nazionalismo, mira a unire la popolazione iraniana attorno a un sentimento di orgoglio e difesa nazionale.
Un legame rafforzato con la causa palestinese
Pezeshkian ha inoltre espresso il suo cordoglio per la morte di Haniyeh, lodandolo come un “coraggioso leader della resistenza palestinese”. La dichiarazione del presidente ha messo in evidenza il legame storico tra l’Iran e i palestinesi, promettendo che “il legame tra le due orgogliose nazioni dell’Iran e della Palestina sarà più forte di prima”. Questa affermazione potrebbe essere vista come un tentativo di consolidare le alleanze interne ed esterne in un momento di crisi.
Le circostanze del raid mortale
Il raid a Teheran e le modalità dell’operazione
L’operazione che ha portato alla morte di Haniyeh è avvenuta nella notte contro la residenza del leader, in cui anche una guardia del corpo ha perso la vita nell’attacco. Fonti di notizie libanesi, come al Mayadeen, hanno suggerito che il missile impiegato per colpire l’abitazione possa essere stato lanciato da un altro Paese, segnalando il coinvolgimento di forze esterne. Questo attacco, caratterizzato dall’uso di un missile guidato, ha avuto luogo intorno alle 2 di notte ora locale, minando ulteriormente la percezione di sicurezza che Haniyeh aveva in Iran.
Incontri recenti di Haniyeh in Iran
Il leader di Hamas aveva trascorso del tempo a Teheran prima del raid, incontrando importanti figure politiche e religiose, inclusa la guida suprema dell’Iran, l’ayatollah Ali Khamenei. Questi incontri, che avrebbero dovuto rafforzare le relazioni tra le due entità , ora assumono una connotazione tragica e complessa, evidenziando le vulnerabilità dei leader palestinesi anche in territori considerati alleati. Le conseguenze di questo assalto continueranno a farsi sentire nel contesto geopolitico della regione, con potenziali ripercussioni su future decisioni politiche e militaristiche.