Ucraina festeggia il giorno dell’indipendenza tra guerra e speranza: intervista a monsignor Skomarovskyj

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Ucraina festeggia il giorno dell'indipendenza tra guerra e speranza: intervista a monsignor Skomarovskyj - Gaeta.it

Oggi, l'Ucraina celebra il giorno dell'indipendenza, un evento che assume un significato particolare in un contesto di conflitto armato. Nonostante i due anni e mezzo di guerra in corso, la popolazione ucraina sta vivendo questo anniversario con un rinnovato senso di dignità e un profondo desiderio di appartenenza all'Europa. Monsignor Vitalij Skomarovskyj, vescovo di Lutsk e presidente della Conferenza dei vescovi di rito latino in Ucraina, ha condiviso con i media del Vaticano le sue riflessioni sulla situazione attuale e sull'importanza di questa celebrazione.

Il significato dell’indipendenza in tempo di guerra

Un anniversario carico di emozioni

Il giorno dell'indipendenza ucraina, festeggiato il 24 agosto, ha recentemente assunto connotazioni forti in un contesto di conflitto. Monsignor Skomarovskyj sottolinea come, sebbene l'indipendenza dall'Unione Sovietica avesse avuto un'esecuzione pacifica nel 1991, la situazione attuale implica un prezzo elevato. "La guerra è iniziata perché l'aggressore voleva privarci della nostra indipendenza", afferma, evidenziando la perdita di vite umane e il dolore che coinvolge le famiglie colpite dal conflitto.

Nonostante le avversità, per i credenti il giorno dell'indipendenza rimane un momento di preghiera e riflessione. Le celebrazioni sono intrise di significato, poiché la comunità si unisce in speranza e richiesta di benedizione. "Ora stiamo lottando per questa indipendenza", dice il vescovo, sottolineando l’importanza di una lotta che non è solo militare, ma anche spirituale e morale.

Riconoscimento della dignità umana

Secondo monsignor Skomarovskyj, l'indipendenza dell'Ucraina ha riportato un senso di dignità al popolo. Che si tratti della dimensione spirituale o della vita quotidiana, la libertà ha un impatto profondo. "Ora, le persone percepiscono il senso della propria dignità", spiega, enfatizzando come questo cambiamento culturale possa favorire l'integrazione dell'Ucraina nella famiglia delle nazioni europee, dove il rispetto per la dignità umana è un valore fondamentale.

Il supporto alle famiglie colpite dalla guerra

Iniziative di sostegno

Monsignor Skomarovskyj ha anche toccato la questione delle famiglie che hanno perso i propri cari a causa del conflitto. La sua preghiera si rivolge innanzitutto ai caduti e poi a chi vive nel lutto. "Preghiamo sempre per coloro che hanno perso i propri cari, affinché Dio dia loro conforto", afferma. Ma oltre alla spiritualità, sono attive anche molte iniziative di sostegno concreto. Le chiese e le organizzazioni si stanno adoperando per fornire assistenza psicologica e finanziaria ai familiari delle vittime, riconoscendo l'importanza di un supporto che va oltre le sole parole.

"Ci sono molte iniziative che includono assistenza psicologica," dice il vescovo, sottolineando come la comunità internazionale stia contribuendo a questi progetti. Non solo le parrocchie locali, ma anche collaborazioni con enti esterni fanno parte di un ampio sforzo per aiutare chi ha subito una perdita. Questo approccio collettivo al dolore e alla guarigione evidenzia il potere della comunità nella ricostruzione delle vite distrutte dalla violenza.

Il ruolo delle istituzioni religiose

Le istituzioni religiose, in particolare, si trovano al centro di queste iniziative, fungendo da supporto cruciale per il recupero della dignità delle persone. Le chiese non solo pregano per i defunti, ma svolgono anche un ruolo attivo nell'aiutare i presenti a trovare un nuovo senso di vita. La coordinazione tra le chiese e le Nazioni, così come l'impegno di individui e comunità da tutto il mondo, rappresentano un'eredità di solidarietà che affonda le radici nel profondo senso di unità del popolo ucraino.

La libertà come fondamento della società

Dalla memoria alla speranza

Monsignor Skomarovskyj, che ha ricevuto l'ordinazione priestale prima della Dichiarazione di Indipendenza, riflette sulle trasformazioni sociali e religiose che la libertà ha portato. Nei primi anni dell'indipendenza, il popolo ha vissuto una liberazione non solo da un regime oppressivo, ma anche dall'auto-imposizione di limitazioni sociali.

Ricorda i piccoli passi verso la libertà religiosa durante gli ultimi anni dell'Unione Sovietica, quando si cominciarono a riaprire chiese e parrocchie. Era un momento di grande speranza, anche se l'instabilità economica creava frustrazione. Tuttavia, per i credenti, il riacquisto della capacità di esprimere la propria fede liberamente ha segnato un'epoca nuova. "Le persone ora possono professare la propria fede senza paura," sostiene, descrivendo l'importanza di questa libertà nelle vite quotidiane degli ucraini.

Verso un'Europa di dignità

Monsignor Skomarovskyj conclude evidenziando il sogno di un’Europa unita, in cui la dignità umana è rispettata. Per l'Ucraina, la strada verso l'integrazione europea rappresenta una missione cruciale. Le aspirazioni del paese si basano sulla volontà di essere parte di una comunità più grande, dove i diritti e le libertà individuali sono alla base della vita civile e politica. Espressioni di speranza che alimentano il desiderio di pace e di un futuro migliore per tutte le famiglie colpite dalla guerra, a conferma che la lotta per la dignità e l'indipendenza continua.

Ultimo aggiornamento il 24 Agosto 2024 da Elisabetta Cina

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