La questione dell’omicidio colposo di Andrea Papi continua a far discutere a Trento, dove il giudice per le indagini preliminari, Enrico Borrelli, ha deciso di riservarsi sul destino della richiesta di archiviazione avanzata dalla procura. I familiari della vittima hanno denunciato il presidente della provincia di Trento, Maurizio Fugatti, e il sindaco di Caldes, Antonio Maini, accusandoli di non aver preso le misure necessarie per evitare l’attacco mortale da parte dell’orsa Jj4, avvenuto il 5 aprile 2023. In questo contesto, l’udienza in camera di consiglio ha rappresentato un momento cruciale per le quali diverse parti hanno esposto le loro posizioni.
L’udienza e le posizioni delle parti coinvolte
L’udienza davanti al gip si è prolungata per oltre due ore, durante le quali i legali dei familiari di Papi e delle sette associazioni animaliste, che si sono costituite parte civile, hanno manifestato chiaramente la loro contrarietà all’archiviazione. L’avvocato Marco Mayr, che rappresenta i familiari, ha sostenuto che Fugatti e Maini avrebbero potuto e dovuto adottare misure più drastiche per garantire la sicurezza della comunità locale, evidenziando che la tragedia poteva essere evitata.
Dall’altro lato, l’avvocato della difesa, Alessandro Meregalli, ha messo in risalto l’assenza di prove che supportassero un’ipotesi di reato, enfatizzando la correttezza dell’operato di Fugatti. Ha spiegato che, dal 2020, il presidente della provincia ha attuato politiche per il controllo della popolazione degli orsi e la sicurezza dei cittadini. Meregalli ha, inoltre, chiesto l’esclusione delle associazioni animaliste dalla causa, ritenendo che non avessero legittimità a esporsi in questo procedimento.
Le accuse e la richiesta di approfondimento
Mentre per il Partito animalista italiano è intervenuto l’avvocato Marco Vernillo, il messaggio trasmesso è stato chiaro: l’opposizione alla richiesta di archiviazione non è solo una questione legale, ma anche etica. Vernillo ha sottolineato l’importanza di un’indagine approfondita sulla responsabilità di Fugatti nel prevenire l’incidente fatale. Mentre il suo intervento si fondava su considerazioni legali, rispecchiava anche una crescente preoccupazione sociale riguardo alla gestione degli incontri tra animali selvatici e popolazione.
Le associazioni che hanno deciso di porsi a fianco del Pai includono la LAV, il Comitato Orsi Sì, Animal Liberation Odv, Meta Odv, Task Force Animalista, Fondazione Jigen Odv e Comitato Ugda Odv. Tutte queste realtà hanno espresso il loro sostegno alla necessità di una rivisitazione delle politiche locali relative alla fauna per evitare ulteriori tragedie simili.
Manifestazione e sicurezza nell’area giudiziaria
In concomitanza con l’udienza, a sostegno delle richieste delle associazioni animaliste, è avvenuta una manifestazione in largo Pigarelli. La partecipazione di gruppi animalisti ha richiesto un attento dispiegamento di forze dell’ordine all’ingresso del Palazzo di Giustizia, al fine di mantenere l’ordine pubblico. La situazione ha richiamato un forte interesse mediatico e una notevole attenzione da parte della comunità locale, evidenziando l’importanza del caso per il futuro delle politiche ambientali e di sicurezza in Trentino.
Le prossime decisioni del gip Borrelli saranno cruciali per determinare sia la responsabilità legale sia le future politiche di gestione della fauna selvatica nella regione. La sentenza avrà ripercussioni non solo sul caso specifico, ma anche sull’approccio delle autorità locali nel gestire i conflitti tra uomini e natura, riflettendo una problematica di crescente attualità in molti contesti.
Ultimo aggiornamento il 4 Febbraio 2025 da Sofia Greco