Udienza in Corte d'appello per Mohammad Abedini: attesa per i domiciliari e preghiere per Cecilia Sala

Udienza in Corte d’appello per Mohammad Abedini: attesa per i domiciliari e preghiere per Cecilia Sala

L’ingegnere iraniano Mohammad Abedini, arrestato a Malpensa, attende l’udienza del 15 gennaio in Corte d’appello per la richiesta di arresti domiciliari, mentre cresce la preoccupazione per le sue condizioni e quelle della giornalista Cecilia Sala.
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Udienza in Corte d'appello per Mohammad Abedini: attesa per i domiciliari e preghiere per Cecilia Sala - Gaeta.it

Mohammad Abedini, l’ingegnere iraniano arrestato lo scorso 16 dicembre all’aeroporto di Malpensa, si avvicina a un importante momento legale. Il 15 gennaio alle ore 9 è fissata l’udienza in Corte d’appello, dove si deciderà sulla richiesta di concessione degli arresti domiciliari. Sotto accusa le accuse per presunte attività illecite che hanno portato la Digos ad intervenire. Abedini, attualmente detenuto nel carcere di Opera, attende con preoccupazione il verdetto.

La situazione legale di Abedini e l’udienza in arrivo

Il prossimo incontro in Corte d’appello riveste un’importanza cruciale per Abedini. I giudici valuteranno se concedere i domiciliari da un appartamento offerto dal Consolato iraniano, situato a soli tre chilometri dalla sede diplomatica. Una delle questioni più delicate da affrontare riguarda i rischi potenziali connessi a questa forma di detenzione. Come indicato dalla procura generale, l’appartamento richiederebbe che Abedini esca frequentemente per soddisfare le sue necessità quotidiane. In aggiunta, c’è da considerare l’assenza di una richiesta formale per l’assegnazione di un braccialetto elettronico, strumento che necessita del consenso del detenuto stesso, rendendo la situazione ancora più complessa.

La procura ha appena espresso parere negativo sulla richiesta di arresti domiciliari, evidenziando la delicatezza della questione. I frequenti casi di fughe da parte di detenuti, ultimamente osservati nella cronaca, rendono il compito della Corte speciale e delicato. Il caso dell’uomo d’affari russo Artem Uss, che nel 2023 ha catturato l’attenzione dei media per la sua fuga, è solo uno degli esempi che pesano sulle deliberazioni che i giudici devono affrontare.

Colloquio in carcere e la preoccupazione di Abedini per Cecilia Sala

Nell’incontro tra Abedini e il suo legale, Alfredo De Francesco, avvenuto nel carcere di Opera, il tema di discussione si è allargato anche a Cecilia Sala, la giornalista italiana detenuta a Teheran dal 19 dicembre. Per la prima volta, Abedini ha espresso la sua intenzione di pregare non solo per se stesso, ma anche per Sala. Secondo quanto riferito da De Francesco, Abedini si è mostrato preoccupato per le sue condizioni e per la sua famiglia e ha chiesto di scrivere il nome di Sala su un foglio, indicando un gesto che oltrepassa la dimensione legale per toccare aspetti più umani e personali della sua situazione.

Le emozioni e le preoccupazioni espresse da Abedini durante il colloquio rispecchiano una condizione di vulnerabilità, accentuata dalle difficoltà legate alla detenzione e dalle incertezze legali. L’avvocato ha cercato di chiarire alcuni aspetti giuridici della situazione a cui Abedini si trova di fronte, ma il suo assistito continua a restare incredulo rispetto alle accuse mosse contro di lui.

Oltre a ciò, De Francesco ha affermato di aver presentato ulteriore documentazione alla procura, per rassicurare che il suo assistito non avrebbe tentato di fuggire dall’Italia, evidenziando ulteriormente l’attenzione necessaria su questo caso.

Le prospettive future e il ruolo della difesa

Con l’udienza in avvicinamento, l’attenzione di media e opinione pubblica si concentra efficacemente sulla decisione che i giudici dovranno prendere. La linea di difesa delineata dall’avvocato De Francesco si basa sull’argomentare che Abedini possa rispettare la misura degli arresti domiciliari. Nella sua precedente richiesta, De Francesco aveva già indicato un appartamento a Milano, a disposizione del Consolato iraniano, come luogo in cui il suo cliente potrebbe sostenere la restrizione.

Mentre la data del 15 gennaio si avvicina, può solo essere attesa un’analisi dettagliata da parte della Corte. Sarà fondamentale per i giudici considerare non solo le richieste legali, ma anche le circostanze umane e sociali legate al caso, per effettuare una scelta ponderata e giusta che rispetti le esigenze di sicurezza e giustizia.

Ultimo aggiornamento il 3 Gennaio 2025 da Armando Proietti

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