Udienza in tribunale a Bologna per il reclamo sul trasferimento di giovani adulti nella sezione minorile della Dozza

Udienza in tribunale a Bologna per il reclamo sul trasferimento di giovani adulti nella sezione minorile della Dozza

Il tribunale per i minorenni di Bologna esaminerĂ  il reclamo sul trasferimento di giovani adulti nella sezione minorile della Dozza, sollevando dubbi sul rispetto della normativa e dei diritti dei detenuti.
Udienza In Tribunale A Bologna Udienza In Tribunale A Bologna
Il tribunale per i minorenni di Bologna esaminerĂ  un reclamo sul trasferimento di giovani adulti nella sezione minorile del carcere Dozza, sollevando dubbi sul rispetto della normativa e dei diritti dei detenuti minorenni. - Gaeta.it

Il tribunale per i minorenni di Bologna ha fissato un’udienza il 23 maggio per esaminare un reclamo relativo al trasferimento di cinque giovani adulti nella sezione minorile della casa circondariale di Bologna, nota come Dozza. La vicenda nasce da una decisione del Dipartimento della giustizia minorile, che lo scorso marzo ha disposto il trasferimento di dodici minori da diversi istituti penitenziari minorili, tra cui quelli di Treviso, Torino, Bologna e Firenze, proprio alla Dozza. Questa operazione ha sollevato critiche da parte del Garante dei detenuti dell’Emilia-Romagna, Roberto Cavalieri, soprattutto per la presenza nella sezione minorile di persone giuridicamente considerate maggiorenni ma che avevano compiuto il reato da minorenni.

Il trasferimento dei minori alla casa circondariale Dozza di Bologna

Il 24 marzo 2025 il Dipartimento della giustizia minorile ha deciso di spostare dodici minori da vari istituti penitenziari minorili italiani verso la sezione minorile del carcere della Dozza. Si tratta di una misura che ha coinvolto strutture distribuite tra Treviso, Torino, Bologna e Firenze. Questa scelta, perĂ², ha suscitato forti reazioni. Roberto Cavalieri, Garante dei detenuti dell’Emilia-Romagna, ha manifestato dubbi sull’adeguatezza di collocare giovani che avevano commesso reati da minorenni in una sezione di un carcere per adulti, anche se formalmente destinata ai minori. Il punto cruciale riguarda il fatto che la sezione minorile della Dozza non rientra nella rete degli Istituti penitenziari per i minorenni riconosciuti dalla normativa.

Un’eccezione nel panorama italiano

Cavalieri ha sottolineato come, per la prima volta nel panorama italiano, questi giovani si trovino in una struttura che non è parte del sistema minorile, una circostanza che potrebbe comportare conseguenze sulle modalitĂ  di trattamento e sulle condizioni detentive. La critica verte principalmente sul rispetto del principio di territorialitĂ , secondo cui l’esecuzione della pena dovrebbe avvenire nel luogo piĂ¹ vicino possibile al domicilio del detenuto, per favorire i rapporti familiari e sociali. Il trasferimento alla Dozza, comunque, riflette una gestione emergenziale degli istituti minorili, spesso sotto pressione per il sovraffollamento e la mancanza di strutture adeguate.

La visita del garante dei detenuti e il reclamo presentato dai giovani trasferiti

Poche settimane dopo il trasferimento, il 12 aprile 2025, Roberto Cavalieri si è recato alla Dozza insieme al professor Emilio Santoro e a un’operatrice dell’associazione L’Altro Diritto. Qui hanno ispezionato la sezione minorile e incontrato i detenuti coinvolti nella vicenda. In totale sono stati svolti 13 colloqui con i giovani, di cui cinque hanno deciso di formalizzare un reclamo contro la loro collocazione nella sezione distaccata della Dozza.

Gli stessi ragazzi hanno ribadito che la struttura dove sono stati trasferiti non puĂ² considerarsi un vero Ipm, così come previsto dalla legge. Il loro reclamo punta a ottenere il rientro negli istituti di provenienza, o in altri istituti riconosciuti per la detenzione dei minorenni, in modo da rispettare la normativa vigente e i loro diritti. Questo caso apre riflessioni piĂ¹ ampie sul sistema penitenziario minorile italiano e sulle risposte che deve dare di fronte alle crescenti difficoltĂ  di gestire una popolazione carceraria delicata.

Il coinvolgimento dell’associazione l’altro diritto

L’associazione L’Altro Diritto, impegnata da anni nel monitoraggio delle condizioni detentive per minori, ha affiancato il garante in questa azione, portando attenzione sulle condizioni di vita e sulle garanzie di tutela dei diritti dei giovani. L’udienza fissata dal tribunale per i minorenni di Bologna rappresenta una tappa importante per stabilire se il trasferimento sia compatibile o meno con la legislazione italiana, e per verificare quali misure devono essere adottate per garantire un trattamento piĂ¹ conforme alle esigenze di chi viene ancora considerato minorenne dal punto di vista giuridico.

Il sistema penitenziario minorile e il rispetto del principio di territorialitĂ 

Il caso della sezione minorile della Dozza mette in luce un nodo centrale del sistema penitenziario per i minori in Italia: il rispetto del principio di territorialità nell’esecuzione della pena. Questo principio impone che i minorenni scontino la pena in luoghi vicini ai loro affetti e contesti sociali, un elemento considerato fondamentale per non interrompere legami e per favorire percorsi rieducativi.

Distinzione normativa e rischi connessi al trasferimento

La normativa italiana distingue chiaramente gli istituti penitenziari per minorenni dagli istituti per adulti, con regole specifiche sia sulle strutture sia sulle modalitĂ  di gestione. Secondo la prassi, i giovani che hanno commesso reati prima dei 18 anni dovrebbero essere ospitati in strutture specializzate, come gli Ipm, che offrono spazi e programmi pensati per i minori. Il trasferimento a una sezione distaccata di un carcere degli adulti rischia di creare una situazione ambigua, con possibili ripercussioni sul piano normativo e sul benessere dei detenuti.

In Emilia-Romagna, così come in altre regioni, il sistema deve fare i conti con una carenza di posti negli istituti minorili e con difficoltĂ  organizzative. L’operazione che ha portato i dodici giovani alla Dozza si inserisce in questo contesto, dove spesso si adottano soluzioni che, oltre a essere contestate da esperti e garanti, sollevano dubbi sul rispetto dei diritti. La discussione al tribunale per i minorenni di Bologna contribuirĂ  a definire quali criteri debbano prevalere e come garantire un equilibrio fra esigenze di sicurezza e tutela della persone piĂ¹ giovani.

  • Marco Mintillo

    Marco Mintillo è un giornalista e blogger specializzato in cronaca e attualità, con una passione per i viaggi. Collabora regolarmente con Gaeta.it, un sito di riferimento per notizie e approfondimenti sulla città di Gaeta e oltre. Qui, Marco pubblica articoli che spaziano dall'analisi di eventi locali a questioni di rilievo internazionale, offrendo sempre una prospettiva fresca e dettagliata. La sua abilità nel raccontare i fatti attraverso la lente del viaggiatore gli ha guadagnato una fedele base di lettori che apprezzano la sua capacità di legare la cronaca mondiale alle storie del territorio.

    Visualizza tutti gli articoli
Change privacy settings
Ă—