Alessandro Venanzi, vicesindaco di Udine, ha espresso calma e determinazione dopo la notizia dell’iscrizione nel registro degli indagati del sindaco Alberto Felice De Toni e dell’assessore alla mobilità Ivano Marchiol per presunti reati di corruzione elettorale. Queste dichiarazioni, fatte a margine di una cerimonia ufficiale, evidenziano un clima di serenità all’interno dell’amministrazione, nonostante le tensioni politiche derivanti dall’esposto presentato dall’opposizione.
la situazione attuale
Venanzi ha affermato che non ci sono nuovi sviluppi significativi da annunciare, riportando come l’amministrazione comunale stia continuando a lavorare per il bene dei cittadini. L’indagine riguarda presunti illeciti legati a pratiche elettorali. Venanzi ha specificato che la struttura politica del comune non verrà intaccata da questo evento, sottolineando la solidità della maggioranza.
Riflettendo sull’accaduto, il vicesindaco ha definito la situazione come una fase da “elaborare”, suggerendo che l’analisi delle conseguenze delle elezioni e l’emergere di una nuova opposizione richiedono tempo. Venanzi si è mostrato consapevole delle dinamiche politiche e ha messo in evidenza il desiderio di lavorare senza interruzioni per il progresso della città, nonostante le sfide.
la reazione della maggioranza
In risposta alle domande dei giornalisti, il vicesindaco ha confermato che non ci saranno ripercussioni interne alla maggioranza. Questo aspetto è rilevante, poiché può influenzare l’operatività del consiglio comunale. La stabilità della maggioranza è considerata cruciale, non solo per affrontare questa crisi ma anche per continuare a realizzare i progetti già avviati per la comunità.
Venanzi ha ribadito che episodi come questi sono già stati vissuti in passato in Italia, un’affermazione che potrebbe essere interpretata sia come un tentativo di minimizzare l’incidente sia come un invito a mantenere la calma. La sua volontà di non far precipitare la situazione e di indirizzare invece le energie verso il bene comune viene vista come una strategia proprio per mantenere salda la sua posizione e quella del sindaco.
l’incarico degli indagati
La notizia dell’apertura dell’indagine ha colto di sorpresa molti cittadini e osservatori della scena politica udinese. L’iscrizione nel registro degli indagati rappresenta, nel contesto di una comunità politica, un grave segnale di allerta. Tuttavia, Venanzi ha chiaramente affermato di essere fiducioso riguardo alla posizione delle figure coinvolte.
In quanto parte dell’amministrazione, il vicesindaco ha espresso la sua intenzione di rimanere concentrato sulle questioni di rilevanza per la comunità, piuttosto che lasciare che la situazione legale prenda il sopravvento sulle azioni quotidiane dell’amministrazione. La gestione della mobilità, area di competenza di Marchiol, è per Venanzi uno tra gli ambiti per cui continuare a lavorare senza deragliamenti.
la storia politica di udine
Questa situazione di indagine non è un fatto isolato, ma si inserisce in un contesto più ampio di sfide politiche che ha caratterizzato Udine negli ultimi anni. Le amministrazioni si sono frequentemente trovate a dover affrontare l’ombra di controversie legali, creando un’atmosfera di diffidenza e allerta tra i cittadini. La storia politica della città è costellata di episodi che hanno messo a dura prova la fiducia dei cittadini verso le istituzioni.
Venanzi ha cercato di ribadire le differenti priorità che l’amministrazione si propone di perseguire, proponendo una visione di continuità e stabilità. In questo contesto, i membri del consiglio comunale sono chiamati a dimostrare capacità di resistenza di fronte a queste provocazioni, mantenendo attivo il dialogo e la pianificazione per le necessità concrete del territorio.
Ultimo aggiornamento il 11 Gennaio 2025 da Sara Gatti