La grande mostra dedicata a Federico Barocci, uno dei più significativi artisti del Rinascimento italiano, è aperta al pubblico fino al 6 ottobre presso la Galleria Nazionale delle Marche, situata a Palazzo Ducale di Urbino. Con oltre 60mila visitatori registrati dall’inaugurazione del 18 giugno, l’esposizione offre un’opportunità imperdibile per ammirare le opere di un maestro considerato l’erede di Raffaello e un importante collegamento tra il Rinascimento e il Barocco.
Le opere esposte: un viaggio attraverso i secoli
Prestiti di prestigio da musei internazionali
La mostra raccoglie 76 opere di Federico Barocci, con prestiti da alcuni dei più noti musei mondiali come il Met di New York, il Louvre di Parigi, il Prado di Madrid e gli Uffizi di Firenze. La diversità e la rilevanza di queste opere arricchiscono notevolmente il percorso espositivo, permettendo ai visitatori di esplorare non solo il profilo artistico di Barocci ma anche il contesto culturale in cui visse e lavorò.
Un affresco dell’artista urbinate
Curata da Luigi Gallo, direttore della Galleria Nazionale delle Marche, e Anna Maria Ambrosini Massari, docente di Storia dell’Arte Moderna all’Università di Urbino, l’esposizione si compone di opere che evidenziano la straordinaria maestria di Barocci. A differenza di artisti contemporanei, Barocci era noto per il suo approccio emotivo e intenso, il che rende la sua opera un punto di riferimento unico per comprendere l’evoluzione artistica del suo tempo.
Il percorso espositivo inizia al piano terra con opere in prestito e si snoda attraverso il primo e secondo piano, dove sono presenti pezzi della collezione permanente della Galleria, compresi quelli di Barocci. Queste opere offrono uno spaccato del suo lavoro, che, salvo un breve periodo a Roma, fu sempre legato alla sua città natale, Urbino.
Una rivisitazione storica e culturale
Riscoprire Barocci a distanza di cinquant’anni
La mostra si distingue per l’importanza storica, essendo trascorsi cinquant’anni dall’ultima grande esposizione monografica su Barocci, tenutasi al Museo Civico di Bologna nel 1973. Il progetto attuale rappresenta inoltre il compimento del sogno di Lionello Venturi, il primo direttore della Galleria, che nel 1913 sperava di dare lustro a questo grande artista attraverso un’esposizione dedicata.
L’esperienza di visita non si limita alla Galleria, poiché l’itinerario prosegue verso le chiese di Urbino dove possono essere ammirati i dipinti di Barocci, contribuendo a una comprensione più profonda del suo impatto sulla cultura locale. L’arrivo di un gruppo della Società degli Amici del Louvre da Pesaro è un ulteriore segnale della rilevanza e dell’interesse suscitato da questa iniziativa.
Eventi collaterali e altre esposizioni
Chiusura di altre mostre a Palazzo Ducale
Parallelamente alla grande mostra di Barocci, il 30 settembre chiuderà l’esposizione “Paolo Volponi e le Arti”, allestita nelle Sale del Castellare di Palazzo Ducale. Questa mostra presenta opere dal ‘500 al ‘900, provenienti dalla collezione privata dello scrittore e politico urbinate Paolo Volponi. I visitatori avranno l’opportunità di ammirare non solo le opere d’arte, ma anche di leggere i testi che accompagnano i lavori, offrendo una visione d’insieme della vita e del pensiero di Volponi.
Performance artistiche nel giardino pensile
Il giardino pensile del Palazzo Ducale ospiterà, il 22 settembre, due performance artistiche della poliedrica artista francese Lise Duclaux, intitolate “Teatro di Verzura”. Questi eventi, che si terranno rispettivamente alle 11 e alle 16, saranno accompagnati da polifonie vocali italiane del XVII secolo, centrati sul tema della natura, evidenziando l’importanza della biodiversità. Duclaux presenterà anche una mostra di disegni e acquerelli legati alla flora della zona, contribuendo a creare un’atmosfera di riflessione e contemplazione.
Un’opportunità imperdibile per l’arte e la cultura
Con la presenza di opere di inestimabile valore e eventi pensati per celebrare la figura di Barocci e l’importanza della cultura artistica di Urbino, la mostra “L’emozione della pittura moderna” si conferma come un appuntamento fondamentale per appassionati d’arte e cultura, prima che chiuda i battenti il 6 ottobre.
Ultimo aggiornamento il 21 Settembre 2024 da Elisabetta Cina