Ultimi sviluppi nel processo per l'omicidio di Fatmir Ara: prove e testimonianze in aula

Ultimi sviluppi nel processo per l’omicidio di Fatmir Ara: prove e testimonianze in aula

Il processo per l’omicidio di Fatmir Ara si avvia alla conclusione, con tre imputati accusati di ruoli distinti e nuove prove che emergono, mentre la sentenza è attesa per il 22 gennaio.
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Ultimi sviluppi nel processo per l'omicidio di Fatmir Ara: prove e testimonianze in aula - Gaeta.it

Il processo che ruota attorno all’omicidio di Fatmir Ara, un imprenditore albanese rinvenuto cadavere nei boschi di San Carlo Canavese il 2 settembre 2022, sta giungendo a conclusione. Gli imputati Davide Osella Ghena, la sorella Barbara Osella e l’amico Andrea Fagnoni sono accusati di avere ruoli distinti in un crimine che ha suscitato notevole attenzione mediatica. Con l’udienza finale in vista, l’atmosfera si fa tesa mentre emergono nuove evidenze e dichiarazioni.

Dettagli sull’omicidio e gli imputati

Nonostante la gravità della situazione, è fondamentale chiarire il contesto dell’omicidio di Fatmir Ara. Si tratta di un caso complesso che ha visto l’arresto di tre persone poco dopo il ritrovamento del corpo. Ogni imputato è accusato di aver avuto un diverso grado di implicazione nel delitto. Davide Osella Ghena, in particolare, è considerato l’elemento chiave nella dinamica dell’omicidio, con una serie di prove che lo collegano direttamente al crimine.

Nell’ultima udienza svoltasi presso il Tribunale di Ivrea, un consulente tecnico ha attestato che Andrea Fagnoni era parzialmente incapace di intendere e di volere al momento del delitto. Questo aspetto potrebbe influenzare in modo significativo la valutazione del giudice e le decisioni future riguardanti le responsabilità legali.

Prove emergenti e analisi forense

Uno degli sviluppi più rilevanti riguarda le nuove prove presentate dal pubblico ministero Elena Parato. Queste evidenze si concentrano sull’imputato Davide Osella Ghena, il quale è stato collegato a un paio di guanti rinvenuti che avrebbero potuto essere indossati durante il crimine. Le indagini hanno riportato che questi guanti erano stati prelevati da un distributore automatico presso la cartiera Ahlstrom di Mathi, dove Osella Ghena era impiegato.

L’analisi condotta dai Ris ha rivelato tracce biologiche riconducibili a Ara sulla superficie esterna dei guanti, suggerendo una possibile connessione diretta tra Osella Ghena e l’omicidio. All’interno, sono stati rinvenuti segni indicativi che potrebbero far pensare a un episodio di trascinamento del corpo, coerente con la dinamica proposta dall’accusa.

Nonostante la gravità delle accuse, Osella Ghena ha professato la propria innocenza, negando di aver usato i guanti. È importante notare che, sotto la direzione della giudice Stefania Cugge, la Corte ha deciso di revocare la custodia cautelare, ritenendo che non ci fosse il rischio di fuga.

Motivo e contesto dell’omicidio

Il movente alla base dell’omicidio sembra essere di natura economica. Osella Ghena aveva recentemente acquistato una cascina ad Alba e aveva deciso di affidare i lavori di ristrutturazione proprio a Fatmir Ara. Tuttavia, il progetto ha subito intoppi significativi, accumulando debiti e difficoltà finanziarie.

La situazione insostenibile ha portato l’accusa a sostenere che Osella Ghena avesse pianificato l’assassinio di Ara per risolvere i propri problemi economici. Ancora più inquietante è l’affermazione che questo piano sarebbe stato concepito con la complicità di Barbara Osella e Andrea Fagnoni, aumentando la complessità della rete di responsabilità che si sta formando durante il processo.

Prossimi passi nelle udienze e attese processuali

La prossima udienza, prevista per martedì 14 gennaio, avrà come focus l’audizione di un agente di polizia giudiziaria che ha effettuato l’esame sui guanti incriminati. Questo passaggio potrebbe rivelarsi cruciale per la definizione della scena del crimine e per chiarire ulteriormente il ruolo di ciascun imputato.

Dopo l’udienza di martedì, le parti civili prenderanno la parola e il pubblico ministero presenterà la sua requisitoria finale. Successivamente, le difese degli imputati, rappresentate dagli avvocati Paolo Campanale e Andrea Furlanetto, presenteranno le loro argomentazioni. La sentenza è attesa per il 22 gennaio, con la comunità e gli osservatori del caso in attesa di un verdetto che potrebbe avere ripercussioni significative.

Ultimo aggiornamento il 9 Gennaio 2025 da Sofia Greco

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