Ultimo passaggio per il restauro della Sala delle Asse al Castello Sforzesco: apertura prevista nel 2026

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Ultimo passaggio per il restauro della Sala delle Asse al Castello Sforzesco: apertura prevista nel 2026 - Gaeta.it

Il Castello Sforzesco di Milano si avvicina alla conclusione di un progetto di restauro di grande valore storico e artistico, riguardante la celebre Sala delle Asse. La giunta comunale ha approvato il progetto di fattibilità tecnica ed economica, con un investimento di 1 milione 625 mila euro, finanziati dal Comune e dalla fondazione Cariplo. I lavori partiranno nel 2025, con l'obiettivo di aprire la sala al pubblico in tempo per le Olimpiadi invernali di Milano-Cortina 2026. Questa iniziativa segna un passo decisivo nell'intento di valorizzare il patrimonio culturale della città.

La Sala delle Asse: storia e significato

Un progetto ambizioso di Leonardo da Vinci

La Sala delle Asse è uno spazio di rilevanza storica, progettato da LEONARDO DA VINCI tra il 1497 e il 1499. Originariamente, il progetto intendeva creare un'esperienza luminosa in cui le pareti scomparissero per rivelare un vivace paesaggio arricchito da 16 alberi di gelso moro. Questo innovativo progetto mira a immergere lo spettatore in una visione naturale, facendo apparire il mondo esterno attraverso una sorta di illusione ottica. Sotto la commissione di LUDOVICO IL MORO, il capolavoro di Leonardo rappresenta una fusione di arte e natura di rara bellezza, che ha subito alterne fortune nel corso dei secoli.

Dalla caserma ai lavori di restauro

Con il passare degli anni, la Sala delle Asse ha vissuto una storia di occupazioni varie. Quando il Castello fu trasformato in una caserma militare, anche la sala cambiò radicalmente funzione, venendo utilizzata come ricovero per cavalli. Durante questo periodo, le pareti furono coperte da strati di calce, occultando le meraviglie che si trovavano sotto. Negli anni '80, un intervento di restauro ad opera di LUCA BELTRAMI ridiede nuova vita alla sala, ridipingendo soffitti e volte, ma non riuscì a portare alla luce le originali meraviglie di Leonardo.

Il percorso del restauro: scoperte e ricerche

Analisi esplorative e lavori iniziali

Il primo passo verso la rinascita della Sala delle Asse è cominciato nel 2006 con analisi esplorative approfondite, seguite nel 2013 da un intervento di messa in sicurezza del monocromo leonardesco scoperto. Questi lavori hanno rivelato disegni preparatori inaspettati, offrendo una nuova comprensione del progetto decorativo di Leonardo. Queste scoperte hanno rielaborato il capitolo storico della sala, portando alla luce i dettagli di un’arte che era stata dimenticata.

La riscoperta durante Expo 2015

Nel 2015, durante i sei mesi di Expo, la Sala delle Asse ha aperto le sue porte al pubblico. L'iniziativa, intitolata "Leonardo ritrovato", ha sfruttato tecnologie multimediali per esibire le scoperte fatte fino ad allora. In tale occasione, la sala ha attirato circa 350 mila visitatori, dimostrando l'interesse del pubblico per il patrimonio artistico milanese. Questo evento ha segnato un importante momento di riscoperta e valorizzazione del patrimonio culturale della città, anche se i lavori di ricerca e studio si sono fermati nel 2019 per eventi commemorativi legati a Leonardo.

Il futuro della Sala delle Asse e l’impatto sulla cultura milanese

Un investimento nella cultura

Il progetto di restauro della Sala delle Asse si inserisce in un più ampio quadro di valorizzazione del patrimonio culturale milanese. L’assessore alle Risorse finanziarie, EMMANUEL CONTE, ha evidenziato l'importanza di questo "unicum" nella storia dell'arte, che si svolgerà parallelamente ad altri cantieri culturali significativi nella città. L’intento è quello di preservare il passato mentre si guarda al futuro, creando nuovi spazi per la cultura e l’arte.

Implicazioni per le Olimpiadi di Milano-Cortina 2026

L'apertura definitiva della Sala delle Asse è attesa con entusiasmo, non solo dai cittadini milanesi ma anche dai visitatori attesi per le Olimpiadi del 2026. L’assessore alla Cultura, TOMMASO SACCHI, ha sottolineato che il restauro rappresenta il culmine di anni di ricerca e impegno, destinato a offrire un prezioso contributo all’offerta culturale della città durante un periodo di alta visibilità internazionale. La riapertura della sala rappresenterà quindi un momento di celebrazione per l'arte e la cultura italiana in una delle occasioni più importanti del panorama sportivo.

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