Un amore per i libri che si trasforma in furto: la storia di Massimo De Caro

Un amore per i libri che si trasforma in furto: la storia di Massimo De Caro

Il podcast “Il Falso” esplora il drammatico caso di Massimo De Caro, ex direttore della Biblioteca dei Girolamini, coinvolto in furti e falsificazioni di opere storiche come il “Sidereus Nuncius”.
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Un amore per i libri che si trasforma in furto: la storia di Massimo De Caro - Gaeta.it

Il caso di Massimo De Caro è una delle cronache più intriganti e drammatiche del mondo bibliotecario italiano. Direttore della Biblioteca dei Girolamini di Napoli, De Caro ha rubato migliaia di volumi, scivolando in una spirale di passione e delinquenza nei confronti della letteratura e della storia. La vicenda culmina con la falsificazione di un’opera fondamentale: il “Sidereus Nuncius” di Galileo Galilei. Il suo percorso, costellato di scelte discutibili e ossessioni personali, sarà approfondito nel podcast “Il Falso“, presentato dall’Istituto Italiano per gli Studi Filosofici il 1 aprile 2025.

La passione di Massimo De Caro per i libri

Massimo De Caro, nato a Napoli, ha sviluppato fin da giovane un interesse profondo per la lettura e la raccolta di testi antichi. Questo amore per i libri è divenuto un elemento centrale della sua vita, tanto da portarlo a occupare la direzione della rinomata Biblioteca dei Girolamini. Tuttavia, questa passione ha preso una direzione preoccupante quando la rincorsa al possesso di opere rare si è trasformata in una vera e propria malattia, definita ‘bibliocleptomania’.

Nel suo ufficio, circondato da volumi storici, De Caro ha progressivamente ricoperto un ruolo che andava oltre la semplice custodia dei tesori letterari. Con l’ossessione di possedere e raccogliere libri rari, ha iniziato a sottrarre opere preziose dalla biblioteca, non si è limitato al furto materiale, ma ha anche cercato di falsificare un’opera di alto valore storico, il “Sidereus Nuncius”. Questi comportamenti hanno portato a un volo vertiginoso verso l’inevitabile collasso.

L’affaire del “Sidereus Nuncius”

Il “Sidereus Nuncius“, opera di Galileo Galilei pubblicata nel 1610, è considerato uno dei testi scientifici più influenti della storia. Rappresenta una pietra miliare nella comprensione del cosmo e delle osservazioni astronomiche. La notizia della falsificazione da parte di De Caro ha scosso il mondo accademico e culturale. In un momento in cui la verità storica è di fondamentale importanza, il suo agire ha suscitato indignazione e dubbi sulla salvaguardia del patrimonio culturale.

La falsificazione, assieme ai furti, ha portato alla luce questioni rilevanti su come le istituzioni si occupano della sicurezza dei testi antichi. De Caro ha messo in discussione non solo la sua credibilità, ma ha anche sollevato interrogativi sul sistema di controlli e sulle misure di protezione delle opere di grande valore storico, attaccando il cuore stesso della cultura.

Le indagini e la scoperta del crimine

La scoperta del misfatto è avvenuta in seguito a un articolo del noto storico dell’arte Tomaso Montanari, pubblicato su “Il Fatto Quotidiano“. Montanari ha documentato le condizioni in cui versava la Biblioteca, con libri ammassati, segni di incuria e trascuratezza. La denuncia ha innescato un’indagine della Procura di Napoli, guidata da Giovanni Melillo, Procuratore Nazionale Antimafia.

Le indagini hanno messo in luce la portata dell’operato di De Caro, che non si limitava a un semplice furto. Le pratiche investigative hanno incluso pedinamenti, intercettazioni e perquisizioni domiciliari, facendo emergere un vero e proprio saccheggio. Il 24 maggio 2012, il tribunale ha emesso un mandato di custodia cautelare nei suoi confronti, mentre veniva rintracciato a Verona.

Presentazione del podcast “Il Falso”

Il podcast “Il Falso“, scritto dalla giornalista Paola Manduca, sarà presentato il 1 aprile 2025, facendo luce sull’intera vicenda di De Caro attraverso sette puntate. La scaletta comprende le testimonianze di esperti come Nick Wilding, che ha scoperto la falsificazione del “Sidereus Nuncius“, e di figure chiave del panorama culturale e giuridico. Saranno presenti anche la direttrice della Biblioteca dei Girolamini, Antonella Cucciniello, e la PM Egle Pilla, che hanno giocato ruoli cruciali nel processo.

La presentazione si terrà a Napoli, con i saluti del Presidente dell’Istituto Massimiliano Marotta, e vedrà la partecipazione di Andrea Borgnino, responsabile editoriale di Raiplay Sound. L’evento promette di offrire una prospettiva interessante su uno dei casi più controversi del patrimonio culturale italiano.

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