A Salerno, due giovani imprenditori, Vincenzo Capacchione e sua moglie Paola Roma, hanno intrapreso un progetto ambizioso: portare un pezzo di nord Europa nella città campana. Dopo anni trascorsi nel settore della moda e della danza, entrambi hanno riscoperto l’importanza di seguire le proprie passioni, specialmente durante il confinamento causato dalla pandemia di Covid-19. Filtro, il loro caffè di quartiere, si distingue per un concept che celebra la filosofia hygge, tipica dei paesi scandinavi, dove il tempo trascorso assaporando un buon caffè assume un valore fondamentale.
Il concetto di caffè da Filtro
Nel vivace centro storico di Salerno, Filtro non è un normale caffè, ma un speciality coffee che invita i clienti a prendersi una pausa. La scelta di non servire caffè al banco rappresenta un invito a ritirarsi a un tavolino e godere di un momento di tranquillità. La proposta include una vasta gamma di dolci, dalle famose cinnamon rolls alle sfiziose babka, passando per scones e dolci al cardamomo. Non mancano croissant e pain au chocolat, preparati con la tradizionale sfogliatura a mano, e piatti salati accompagnati da pane realizzato con lievito madre. Questo approccio nasce da un desiderio di contrastare il ritmo frenetico della vita quotidiana, permettendo così ai visitatori di assaporare i dettagli più sottili delle esperienze gastronomiche.
Vincenzo Capacchione afferma che l’obiettivo è far sì che i clienti si prendano il tempo per riconoscere i vari sentori dei caffè, come mirtillo e cioccolato. “La fretta ci fa sempre perdere quei dettagli,” spiega, sottolineando il loro impegno nel creare un’atmosfera che incoraggi alla riflessione e all’apprezzamento.
Un viaggio nel mondo del caffè e del tè
L’idea di Filtro è emersa anche attraverso l’esperienza di Vincenzo con il tè. Inizialmente, non era un appassionato di caffè, ma il periodo di lockdown ha cambiato il suo approccio. Attraverso corsi e ricerche, ha scoperto nuove realtà, come la produzione di tè di Eastern Leaves, una giovane coppia che ha salvato una montagna in Cina dalla speculazione edilizia e produce tè secondo metodi tradizionali. Questo tè è ora parte integrante del menù di Filtro, a evidenziare il desiderio dei fondatori di offrire prodotti di altissima qualità provenienti da realtà selezionate e sostenibili.
Vincenzo e Paola hanno investito nel loro know-how, formandosi presso l’accademia del caffè della famiglia Trucillo e seguendo corsi con maestri del settore. Le esperienze e gli stage in paesi come Copenaghen e Parigi hanno plasmato la loro visione, contribuendo alla creazione di un menù che rispecchia autenticamente le tradizioni culinarie del nord Europa.
Un’atmosfera che promuove la qualità della vita
L’ambiziosa filosofia alla base di Filtro va oltre l’aspetto gastronomico: essa promuove una qualità della vita migliore. Vincenzo sottolinea che gli orari di apertura del caffè sono pensati proprio in questa direzione; chiude alle 16 per favorire un equilibrio tra lavoro e vita privata. Sottolinea che “seguire le proprie passioni significa rallentare e scegliere come vogliamo riempire la nostra vita.”
La scelta di avere pochi tavoli ma un servizio ricco di tempo e attenzione per il cliente è messa in atto per permettere a tutti di apprezzare appieno il momento. L’intento di Vincenzo e Paola è quello di replicare la sensazione di felicità che hanno provato in un piccolo locale di Parigi, offrendo ai clienti di Filtro non solo un caffè, ma un’esperienza unica che invita alla contemplazione e al godimento delle cose belle e buone della vita.