Aumentare la presenza dei check-point community based
A un anno dall’introduzione della rimborsabilità della Profilassi Pre-Esposizione in Italia, si evidenziano criticità legate alla forma orale attualmente disponibile. Tra le principali problematiche riscontrate vi sono i pochi centri di riferimento, la limitata erogazione sul territorio, i rischi legati all’aderenza e allo stigma. Una soluzione proposta per fronteggiare tali sfide sarebbe l’aumento della presenza e della distribuzione omogenea dei check-point community based, centri gestiti dalle associazioni in collaborazione con i Comuni e le strutture sanitarie territoriali. Questi centri sono dedicati alla prevenzione dell’HIV e delle altre malattie sessualmente trasmesse, ponendosi come elementi cruciali per l’accesso alla PrEP.
Necessità di una maggiore diffusione territoriale dei check-point
S secondo Antonella Cingolani, copresidente di Icar, attualmente in Italia sono presenti una decina o poco meno di check-point community based, concentrati principalmente in alcune città e regioni. L’obiettivo primario è quello di ampliare la presenza dei check-point per poter raggiungere una fascia più ampia della popolazione potenzialmente beneficiaria della PrEP. La demedicalizzazione della PrEP, considerando che si rivolge a persone sane, dovrebbe avvenire puntando sui check-point. È fondamentale includere gli infettivologi all’interno di tali strutture, riconoscendone il ruolo cruciale per il successo dell’intervento preventivo. Come sottolinea Daniele Calzavara, coordinatore di Milano Check Point, i check-point community based non costituiscono una alternativa ai centri ospedalieri ma rappresentano un’aggiunta essenziale, in grado di raggiungere un pubblico più vasto. È quindi necessario sostenere e favorire tali strutture anche a livello economico, non limitandole unicamente alle grandi città ma estendendole su tutto il territorio nazionale.
Lontani dagli standard europei: sfide e prospettive future
Nonostante l’approvazione della PrEP in Italia, persistono ritardi e ostacoli nell’accesso a tale strategia preventiva, posizionando il Paese lontano dagli standard adottati in altri Paesi europei. Cingolani sottolinea la presenza di problemi legati ai costi di monitoraggi, visite e controlli associati alla PrEP, oltre a questioni di aderenza, stigma e coinvolgimento territoriale limitato. Attualmente, la PrEP è accessibile solamente nelle farmacie ospedaliere, evidenziando la necessità di compiere ulteriori passi avanti oltre all’approvazione del trattamento. Massimo Farinella, copresidente di Icar, suggerisce che la Long Acting PrEP potrebbe rappresentare una soluzione per superare alcune di queste problematiche, integrando l’offerta di strategie preventive contro la diffusione dell’HIV, come già avvenuto a livello europeo.
Approfondimenti
- Nell’articolo vengono menzionate diverse personalità e concetti significativi legati alla situazione della Profilassi Pre-Esposizione (PrEP) in Italia e al ruolo dei check-point community based nella prevenzione dell’HIV. Ecco alcune chiavi di lettura:
1. Italia: Paese in cui viene introdotta la rimborsabilità della PrEP, strategia preventiva contro l’HIV.
2. Profilassi Pre-Esposizione (PrEP): Trattamento farmacologico preventivo per ridurre il rischio di contrarre l’HIV per le persone esposte al virus. La forma attualmente disponibile è orale.
3. Check-point community based: Centri gestiti da associazioni in collaborazione con i comuni e le strutture sanitarie territoriali per la prevenzione dell’HIV e delle malattie sessualmente trasmesse.
4. Antonella Cingolani: Copresidente di Icar, associazione coinvolta nella prevenzione dell’HIV.
5. Icar: Associazione impegnata nella prevenzione dell’HIV e nella promozione della salute sessuale.
6. Daniele Calzavara: Coordinatore di Milano Check Point, centro di riferimento per la prevenzione dell’HIV a Milano.
7. Massimo Farinella: Copresidente di Icar, attivo nel campo della prevenzione dell’HIV.
8. Long Acting PrEP: Forma di PrEP a lunga durata che potrebbe aiutare a superare alcune criticità legate all’aderenza e alla distribuzione territoriale.
Questo articolo evidenzia le sfide legate alla diffusione della PrEP in Italia e l’importanza dei check-point community based nella promozione di questa strategia preventiva. Promuovere una maggiore presenza territoriale di tali centri potrebbe contribuire a migliorare l’accesso alla PrEP e a sensibilizzare la popolazione sull’HIV e sulle malattie sessualmente trasmesse. La ricerca di soluzioni innovative, come la Long Acting PrEP, potrebbe rappresentare un passo avanti nella lotta contro la diffusione dell’HIV, inserendo l’Italia in linea con gli standard adottati in altri Paesi europei.
Ultimo aggiornamento il 20 Giugno 2024 da Donatella Ercolano