Un capannone sequestrato alla mafia diventa centro di aiuto per chi è in difficoltà a Pesaro

Un capannone sequestrato alla mafia diventa centro di aiuto per chi è in difficoltà a Pesaro

Sequestro di un capannone legato alla criminalità organizzata inizia la trasformazione in centro di assistenza sociale “Mangia e pensa”, offrendo pasti caldi e supporto alle famiglie in difficoltà.
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Un capannone sequestrato alla mafia diventa centro di aiuto per chi è in difficoltà a Pesaro - Gaeta.it

Un recente intervento delle autorità ha portato al sequestro di un capannone appartenente a un’azienda sospettata di avere legami con la criminalità organizzata, situato nell’Unione dei Comuni di Pian del Bruscolo, nei pressi di Pesaro e Urbino. Questa struttura, ora dismessa, sarà trasformata in un importante centro di assistenza sociale. Il progetto denominato “Mangia e pensa“, frutto di una collaborazione tra diversi enti no-profit e le amministrazioni locali di Pesaro, Montelabbate e Vallefoglia, mira a fornire pasti caldi alle famiglie in difficoltà economica. Una misura che rappresenta un passo significativo verso il supporto delle fasce vulnerabili della popolazione.

Obiettivi del progetto “Mangia e pensa”

L’iniziativa “Mangia e pensa” si propone di rispondere a una crescente necessità di aiuto sociale nel territorio, in particolare per le famiglie che affrontano gravi difficoltà economiche. La somministrazione di pasti attraverso il capannone sequestrato è solo uno degli aspetti del progetto, che punta a integrare anche programmi di educazione alimentare e sensibilizzazione sui temi sociali e della legalità. Questa nuova destinazione del capannone offre l’opportunità di riutilizzare uno spazio precedentemente associato a attività illecite, trasformandolo in un simbolo di rinascita e giustizia sociale.

La sinergia tra diversi enti no-profit permetterà di organizzare eventi e attività che non solo forniranno pasti ma anche supporto morale e psicologico. Attraverso questi programmi, le famiglie potranno ricevere sostegno nella gestione della quotidianità e opportunità di reinserimento sociale. Questo approccio multidimensionale si propone non solo di alleviare le difficoltà immediate, ma anche di promuovere un cambiamento duraturo nelle vite degli individui coinvolti.

Le parole delle autorità locali

Palmiro Ucchielli, presidente dell’Unione dei Comuni e sindaco di Vallefoglia, ha espresso forte soddisfazione per l’intervento che ha portato al sequestro dell’immobile. Durante una recente dichiarazione, Ucchielli ha sottolineato l’importanza di mantenere alta la guardia contro qualsiasi forma di illegalità nel territorio, ribadendo il ruolo fondamentale delle forze dell’ordine nel contribuire a un ambiente economico e sociale sano. Secondo il sindaco, la vigilanza continua è essenziale per proteggere il tessuto socio-economico della regione.

La riqualificazione del capannone, abbinata al supporto statale e alla collaborazione delle forze dell’ordine, evidenzia l’impegno collettivo verso un futuro migliore e più sicuro per tutti. Ucchielli ha affermato che il sequestro è una conferma del fatto che in questo territorio non c’è spazio per la mafia e che le comunità locali sono pronte a combattere in nome della legalità e della giustizia.

Ricordo di chi ha lottato contro la mafia

In coincidenza con il lancio del progetto “Mangia e pensa“, è stata annunciata una cerimonia commemorativa per la Giornata di educazione alla legalità e di contrasto alle mafie. Le amministrazioni comunali pianificano di deporre un mazzo di fiori presso il polo scolastico di Bottega, intitolato a Carlo Alberto dalla Chiesa, Piersanti Mattarella, Pio La Torre e Attilio Romanò. Queste figure, che hanno sacrificato le loro vite nella lotta contro la criminalità organizzata, rappresentano un monito per tutti sulla necessità di combattere l’illegalità. La presenza di Gabriella, zia di Attilio Romanò, alla cerimonia aggiunge un ulteriore significato emotivo e simbolico, ricordando l’importanza della memoria e della vigilanza nella società.

Queste iniziative non solo celebrano il coraggio di chi ha affrontato la mafia, ma servono anche a educare le nuove generazioni a un impegno attivo nella lotta per una società più giusta e libera da ogni forma di dominio criminale.

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