Un caso singolare a Città di Castello: l'88enne denunciato per truffa pensionistica

Un caso singolare a Città di Castello: l’88enne denunciato per truffa pensionistica

Un pensionato di 88 anni a Città di Castello, dichiarato cieco totale, è stato scoperto dalla Guardia di Finanza mentre conduceva una vita normale, avviando indagini per truffa ai danni dell’INPS.
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Un caso singolare a Città di Castello: l'88enne denunciato per truffa pensionistica - Gaeta.it

A Città di Castello, un episodio curioso ha catturato l’attenzione non solo degli abitanti, ma anche delle forze dell’ordine. Un anziano di 88 anni, che riceveva una pensione per cecità totale, è stato sorpreso a condurre una vita apparentemente normale, rivelando una realtà ben diversa da quella dichiarata. La Guardia di Finanza ha avviato indagini che hanno portato alla scoperta di un presunto inganno ai danni dell’INPS, alimentato da un’attività di monitoraggio che ha durato diversi mesi.

La scoperta e le indagini della Guardia di Finanza

Le Fiamme Gialle, operando sul territorio di Città di Castello, sono state avvisate di possibili irregolarità nel caso di un pensionato che dichiarava di essere cieco totale. Gli agenti hanno messo in atto un’operazione di osservazione che si è protratta per quasi dieci mesi. Durante questo periodo, hanno documentato una serie di attività quotidiane dell’anziano, in particolare la sua partecipazione ad attività sociali e di vita comune.

Il pensionato è stato notato mentre faceva la spesa al mercato, si recava dal barbiere e addirittura andava a ballare presso un centro socioculturale locale. Queste osservazioni hanno messo in discussione l’autenticità della sua condizione di cecità totale, aprendo la strada a un procedimento penale per truffa. La Guardia di Finanza ha reperito prove sufficienti per giustificare il sequestro dei beni dell’anziano, a testimonianza della gravità della situazione.

Un’operazione di questo tipo, che si avvicina ai temi delle truffe pensionistiche, solleva interrogativi sull’efficacia dei controlli statali e sull’impatto di comportamenti che potrebbero mettere a repentaglio il sistema previdenziale. La vicenda ha esposto criticità significative e farà parlare di sé nei prossimi mesi, visto il suo iter legale.

La difesa dell’anziano e l’azione legale

A rappresentare il pensionato è l’avvocato Eleonora Della Rina, che ha avviato un’azione legale per dimostrare l’innocenza del suo cliente. Secondo la difesa, l’anziano soffrirebbe di malattie degenerative della retina, che giustificherebbero la sua apparente normalità in alcune situazioni quotidiane. L’avvocato sostiene che l’uomo non sta mente e che tutte le sue uscite pubbliche avvenivano con l’assistenza della badante.

Della Rina ha specificato che le capacità motorie osservate nel barbiere non devono trarre in inganno: l’anziano è cliente del locale da decenni ed è perfettamente a suo agio negli spazi, tanto da essere in grado di appendere il proprio giacchetto all’attaccapanni. Questo particolare potrebbe giocare un ruolo fondamentale per la difesa, suggerendo che il comportamento dell’anziano non sia indice di una simulazione.

Il processo, quindi, si preannuncia complesso e dettagliato, con una serie di elementi a favore della sua posizione. La caratterizzazione della cura della vista come una malattia incriminante risalterà nel dibattimento e potrebbe condizionare l’esito finale del caso.

Evoluzione del caso e rivalutazione della pensione

Come risultato delle indagini, la Guardia di Finanza ha inizialmente richiesto al giudice il sequestro di beni mobili e immobili del pensionato. Questa disposizione ha sollevato una serie di discussioni, portando l’avvocato a fare ricorso al Tribunale del Riesame. Il risultato di questo ricorso è stata la revoca del sequestro, dimostrando che i legami affettivi e finanziari dell’anziano erano sufficienti per sostenere la sua posizione.

Nel frattempo, l’INPS ha avviato un processo di rivalutazione della posizione pensionistica del singolo, sottoponendo l’88enne a una nuova visita medica. Dall’esito di quest’ultima, il pensionato ha visto la sua condizione riconosciuta cambiata da cieco totale a parzialmente cieco. Una modifica che potrebbe influire significativamente sul futuro dell’indagato e sull’importo della pensione percepita.

Questa vicenda solleva interrogativi sul sistema di monitoraggio dell’INPS e pone l’accento sulla necessità di un’analisi più approfondita riguardo al riconoscimento e alla gestione delle condizioni di invalidità e disabilità. A Città di Castello, la questione sta suscitando dibattiti e riflessioni sul trattamento dei pensionati e sui diritti e doveri della comunità.

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