Un cortometraggio sulla violenza di genere: effetto personale e le parole del questore Grassi

Il cortometraggio “Effetto Personale”, diretto da Patrizio Ciu e presentato all’Università Vanvitelli, affronta la violenza di genere attraverso arte e psicologia, promuovendo sensibilizzazione e dialogo tra le nuove generazioni.
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Un cortometraggio sulla violenza di genere: effetto personale e le parole del questore Grassi - Gaeta.it

Affrontare il tema della violenza di genere con un linguaggio cinematografico è l’obiettivo del cortometraggio “Effetto Personale“, un’opera che riunisce psicologia, arte e attualità. Realizzato sotto la direzione di Patrizio Ciu e promosso dal Questore di Caserta, Andrea Grassi, questo cortometraggio mira a sensibilizzare il pubblico su una tematica di grande rilevanza sociale. Questa iniziativa è stata presentata in occasione di una proiezione speciale svoltasi all’Università Vanvitelli, con la partecipazione di dirigenti scolastici e rappresentanti delle istituzioni.

La proiezione del cortometraggio nell’ateneo

La sala Consiglio di Palazzo Melzi ha ospitato questa mattina la proiezione del corto “Effetto Personale“. Durante l’evento, il Questore Grassi ha illuminato il pubblico sulle sfide legate alla violenza di genere, descrivendo come questa non sia soltanto una questione di sicurezza pubblica, ma un grave problema sociale che opera come una delle più inaccettabili violazioni dei diritti umani. La scelta di presentare il cortometraggio in un contesto accademico sottolinea l’importanza di coinvolgere la comunità educativa nel dialogo su queste tematiche, favorendo la sensibilizzazione tra le nuove generazioni.

Il cortometraggio, attraverso una narrazione visiva e coinvolgente, racconta storie di donne che vivono l’incubo della violenza e dell’abuso, portando alla luce le emozioni e le esperienze che le riguardano. Grassi ha spiegato che la rappresentazione artistica può servire da ponte per avvicinarsi a una problematica spesso ignorata. L’idea è di creare un linguaggio comune nel quale non solo si evidenziano le difficoltà, ma si offrono anche spunti di riflessione e di dialogo.

L’intervento del questore Grassi: un appello alla cultura

Nella sua presentazione, il Questore Andrea Grassi ha enfatizzato la necessità di un approccio culturale per affrontare il fenomeno della violenza di genere. Ha sottolineato che la questione non può essere affrontata esclusivamente attraverso misure di prevenzione e repressione, ma richiede un cambio di mentalità. Durante la sua espressione, ha affermato: “Sono felice di essere qui con voi, perché un questore senza di voi non è nulla.” Questo richiamo alla comunità educante mira a unire le forze nel tentativo di ridurre il fenomeno della violenza sulle donne.

Grassi ha parlato con franchezza delle proprie preoccupazioni riguardo agli ammonimenti che firma, esprimendo la delicatezza della situazione. “Quando firmo un ammonimento, la mia mano trema, non so che effetto avrà,” ha rilevato, riconoscendo che, sebbene si tratti di uno strumento significativo, non è una panacea. Ha rotto l’idea che si debba semplicemente punire la violenza, invitando a considerare la polizia non come un’istituzione di forza, ma come un ente al servizio della comunità, impegnata nella tutela dei valori fondamentali.

Collaborazione tra università e polizia: verso un futuro senza violenza

L’evento di oggi rappresenta un passo importante nella collaborazione tra il Dipartimento di Giurisprudenza dell’Università Vanvitelli e la Polizia di Stato. Raffaele Picaro, direttore del Dipartimento, ha affermato che la legislazione sta evolvendo per affrontare questo problema e che iniziative come questa sono fondamentali per creare dialogo e coscienza attorno al tema. “È cruciale parlarne con i giovani, che possono diventare i futuri cittadini e genitori migliori,” ha enfatizzato Picaro.

Nel contesto di questa proiezione, si è anche discusso dell’importanza del protocollo firmato tra il ministero dell’Istruzione e quello degli Interni. Questo accordo mira a implementare programmi educativi mirati a fornire ai giovani gli strumenti necessari per comprendere e affrontare il problema della violenza. Solo attraverso un intervento educativo si potranno formare generazioni consapevoli e pronte a recitare un ruolo attivo nel cambiamento sociale.

Il cortometraggio “Effetto Personale” è quindi non solo un’opera cinematografica, ma un manifesto della volontà collettiva di combattere la violenza di genere, invitando tutti a rimanere vigili e attivi nel creare un mondo più giusto e sicuro.

Ultimo aggiornamento il 27 Novembre 2024 da Sofia Greco

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