A dieci anni dall’incendio che ha devastato la nave traghetto Norman Atlantic, un nuovo documentario riporta l’attenzione su uno dei naufragi più tragici della storia recente italiana. Questo lavoro, scritto e diretto da Lucia Portolano e prodotto da Marco Mingolla per Cattive Produzioni, offre una testimonianza diretta attraverso le voci di chi ha vissuto quei momenti drammatici. La prima visione si terrà il 13 dicembre al Cinema Teatro Impero a Brindisi, un’occasione per rievocare quel terribile giorno.
L’incendio e i momenti cruciali del naufragio
Il 28 dicembre 2014, all’alba, l’incendio si sviluppò a circa 20 miglia dalla costa di Otranto, mentre il traghetto Norman Atlantic stava navigando da Igoumenitsa a Ancona, con a bordo 519 passeggeri. La tragedia si scatenò con l’esplosione di fiamme, generando panico tra i viaggiatori. Le notizie parlano di almeno 31 vittime accertate, a cui si sommano 19 dispersi, un dato che alimenta un mistero che perdura da anni.
Durante il momento critico, i passeggeri si raggrupparono sulla plancia, cercando di inserirsi nelle scialuppe di salvataggio che risultavano insufficienti. Gli sforzi per evacuare la nave furono complicati da onde alte e dalla difficoltà di accesso alle scialuppe. Alcuni naufraghi caddero in mare mentre tentavano di salvarsi, in un contesto di confusione e disperazione.
Il traghetto rimase in balia del mare e del fuoco per un periodo prolungato di tre giorni, mentre i soccorsi dall’omonimo porto di Brindisi si attivavano con urgenza. Grazie agli sforzi dei soccorritori, oltre 450 persone furono messe in salvo, ma rimanevano incognite sul numero esatto di passeggeri, compresi alcuni ragazzi clandestini rinvenuti durante le ispezioni.
L’inquinamento giudiziario della tragedia
Le indagini condotte successivamente all’incendio hanno rivelato che il sinistro potrebbe essere partito da un camion parcheggiato in uno dei garage della nave. Secondo quanto emerso in sede di processo di primo grado, il motore del camion rimase acceso, creando una situazione di pericolo inadeguata, considerando la presenza di camion frigorifero imbarcati e una mancanza di collegamenti elettrici sufficienti.
Questo elemento ha portato a una lunga serie di seguiti legali e indagini. I dettagli giuridici che hanno accompagnato la dolorosa vicenda hanno sollevato interrogativi sulla responsabilità e sulla gestione della sicurezza a bordo. Infatti, nove anni dopo la tragedia, il primo grado di giudizio ha proferito sentenze che hanno suscitato polemiche: la maggior parte degli imputati è stata prosciolta per prescrizione, mentre solo il comandante è stato condannato a sei anni di carcere.
La situazione non si ferma qui, poiché il primo ufficiale e un membro dell’equipaggio hanno ricevuto condanne rispettivamente di cinque e tre anni. Tuttavia, il destino della questione giudiziaria resta appeso a una richiesta di appello avanzata dalla procura, mostrando come i ricordi di quel giorno continuano a influenzare la vita delle famiglie delle vittime e l’opinione pubblica.
Un ricordo a dieci anni dalla tragedia
Il documentario rappresenta quindi un tentativo di non dimenticare quanto accaduto e di dare voce a chi ha affrontato quel drammatico evento. A dieci anni dalla tragedia, si fa un passo indietro per rivivere le emozioni e l’angoscia vissuta dai passeggeri e dai soccorritori. Il ricordo dello Norman Atlantic continua a rimanere vivo, non solo per le vittime e le loro famiglie, ma anche per l’intera comunità , che si interroga sulla sicurezza dei trasporti marittimi e sulla prevenzione di simili disastri.
Ultimo aggiornamento il 3 Dicembre 2024 da Elisabetta Cina