Jovita Ubechi, una ragazza di diciassette anni con una storia di resilienza e speranza, si trova ora in Italia dopo aver affrontato un grave problema di salute. Sieropositiva dalla nascita e orfana di entrambi i genitori, morti di Aids, Jovita desidera diventare medico. Recentemente, ha scoperto un bozzo sotto il seno sinistro che le cresceva rapidamente, portandola a contattare un’associazione di volontariato locale. Questa scelta si è rivelata cruciale e ha avviato il suo percorso verso l’intervento chirurgico che le ha salvato la vita.
La scoperta del tumore
Jovita abita a Ngugo, un villaggio nel sud-est della Nigeria, dove è seguita da un programma di sostegno a distanza attivato dall’associazione S.o.solidarietà . Dopo aver notato un gonfiore anomalo, ha immediatamente avvisato i volontari. La prontezza della ragazza nel riconoscere il problema ha portato a una diagnosi di sarcoma localizzato all’emitorace sinistro. L’associazione ha quindi organizzato il trasferimento di Jovita in Italia per ricevere le cure necessarie.
L’ospedale che ha accolto la richiesta di assistenza è stato l’Istituto dei Tumori di Napoli, noto per la sua eccellenza nel trattare casi complessi. L’intervento chirurgico, della durata di sette ore, ha previsto l’asportazione di un tumore di 15 centimetri che stava compromettendo salute e vita quotidiana di Jovita. Durante l’operazione, i medici hanno rimosso quattro coste, sostituendole con protesi in titanio appositamente progettate, in un’operazione che ha riunito competenza e cuore.
La vita di Jovita e il supporto dell’associazione
La giovane è in contatto con l’associazione che l’ha supportata durante tutto il percorso, compreso il viaggio in Italia. È stata accompagnata da suor Emily Uloma Umezuruike, delle Figlie della Carità del Preziosissimo Sangue, che le stanno fornendo assistenza sia logistica che emotiva. Ora entrambi si trovano presso l’Istituto femminile dell’ordine a Pastena, vicino a Salerno, dove Jovita ha accesso a tutte le cure sanitarie necessarie.
Maria Aolide Tonin, presidente dell’associazione, ha espresso gratitudine verso il team medico e il management dell’ospedale per l’ausilio fornito. La strada della giovane dopo l’intervento prevede ulteriori controlli, ma i medici sono ottimisti riguardo alla sua completa guarigione. L’approccio multidisciplinare, che ha coinvolto altre specialità come la chirurgia oncoplastica, è stato fondamentale per garantire il miglior esito possibile.
L’intervento al Pascale di Napoli e le prospettive future
La chirurgia ha avuto esito positivo. Edoardo Mercadante, chirurgo dell’equipe, ha confermato che l’esame istologico non ha mostrato segni di malignità avanzata, poiché si tratta di un condrosarcoma, che presenta una malignità locale. La cicatrice dell’intervento è ben rimarginata, evidenziando l’abilità del personale medico. Le abilità linguistiche di Jovita, che parla inglese corrente, hanno facilitato la comunicazione durante il periodo in ospedale.
Il commissario straordinario del polo oncologico, Maurizio Di Mauro, ha elogiato il lavoro di squadra dell’intero staff, sottolineando l’importanza del supporto che il Pascale è riuscito a fornire a una giovane paziente in una condizione delicata. Questa esperienza pone in luce come i confini tra le realtà sociali possano essere abbattuti grazie a iniziative di solidarietà e assistenza sanitaria altamente specializzata, creando opportunità di vita e recupero anche in circostanze estremamente difficili.
Jovita, ora pronta a riprendere la sua vita e i suoi studi, ha lasciato un segno potente nei cuori di chi ha avuto l’onore di assisterla nel suo viaggio di guarigione.
Ultimo aggiornamento il 4 Dicembre 2024 da Donatella Ercolano