La maratona di New York, in programma per il 3 novembre, diventa palcoscenico di un messaggio carico di significato. Roberto Di Sante, autore del noto libro “Corri. Dall’inferno a Central Park”, parteciperà alla competizione indossando una maglietta speciale di Athletica Vaticana. Sulla maglietta, si legge un potente messaggio di Papa Francesco: “Lo sport costruisca ponti, abbatta barriere, favorisca la pace”. Un’iniziativa che mette in luce l’importanza dello sport come strumento di aggregazione e diffusione di valori positivi.
La corsa come rinascita: la storia di Roberto Di Sante
Per Roberto Di Sante, tornare a correre rappresenta molto più di semplici chilometri da percorrere. La sua partecipazione alla maratona di New York segna un momento cruciale dopo dieci anni di assenza. Attraverso la sua esperienza di vita, Di Sante ha trovato nel bambino che corre l’opportunità di superare la depressione e riprendere in mano il suo destino. La scrittura ha avuto un ruolo fondamentale: il suo libro è diventato un faro di speranza per molti, raccontando di come lo sport possa fungere da via di fuga in momenti di buio.
L’incontro con il mondo della corsa è iniziato per lui come un sogno, un obiettivo da perseguire, che nel corso del tempo si è trasformato in qualcosa di più profondo e significativo. La voce di Di Sante si leva ora per esprimere solidarietà a tutte quelle persone che affrontano situazioni di sofferenza e disperazione. Il suo messaggio risuona forte in un periodo in cui il mondo è segnato da conflitti e divisioni. Indossare la maglietta con le parole di Papa Francesco non è solo un gesto simbolico, ma un atto di impegno personale e collettivo per un futuro migliore.
Lo sport come opportunità di pace
Athletica Vaticana ha scelto di abbinare questa iniziativa a un concetto chiave: lo sport può essere un potente veicolo di pace. In un contesto globale caratterizzato da tensioni e violenze, l’attività sportiva può aiutare a creare un dialogo tra culture e nazioni. La maratona di New York, con il suo richiamo universale, diventa quindi non solo una competizione sportiva, ma una celebrazione della diversità e della fratellanza tra i popoli.
Papa Francesco ha sottolineato che lo sport può fungere da antidoto alla violenza. L’idea che l’attività fisica possa contribuire a costruire relazioni pacifiche e a combattere l’odio è un concetto centrale anche nel libro “Giochi di pace”. Il messaggio sulla maglietta di Di Sante non è solo una frase, ma il riflesso di un pensiero che abbraccia la necessità di libertà e rispetto reciproco. L’evento di New York sarà quindi anche un momento per affermare il rifiuto della guerra e l’importanza di una comunità unita nel perseguire la pace.
La celebrazione della “Messa del maratoneta”
La vigilia della maratona è caratterizzata da una celebrazione speciale, la “Messa del maratoneta”, che si tiene sabato 2 novembre alle 17.30 presso la cattedrale di San Patrizio. Questo momento di preghiera è dedicato non solo ai corridori, ma a tutti coloro che desiderano trovare nella corsa una forma di grazia e forza interiore. L’incontro prevede la recita della “Preghiera del maratoneta”, che invita alla riflessione sul significato profondo dello sport come esperienza di comunità.
Questo evento, iniziato nel 2007, si è evoluto nel tempo, raccogliendo sempre più consensi e partecipazione. Attraverso la benedizione degli atleti e il sostegno di Athletica Vaticana, si intende trasmettere un messaggio chiaro: lo sport deve essere uno strumento di pace. È un’opportunità per tutti noi di unirci, di riflettere e impegnarci affinché ogni passo dato nella corsa sia un passo verso un mondo migliore, lontano dalla violenza e dall’odio. La maratona di New York concretizza così una visione di speranza e solidarietà, dimostrando che correre insieme può segnare l’inizio di una nuova era di pace.
Ultimo aggiornamento il 31 Ottobre 2024 da Sara Gatti