Un nuovo e ambizioso progetto sta prendendo forma a Santa Maria Capua Vetere, in provincia di Caserta. L’artista Alessandro Ciambrone ha avviato la creazione di un murale che promette di diventare il più grande al mondo realizzato da un singolo artista. L’opera, che ricoprirà una superficie di 4.000 metri quadrati, ha come primo passo la stesura del titolo “Libertà“, che simboleggia il messaggio centrale di questo lavoro. Ciambrone prevede di completare il progetto in circa due mesi, con l’obiettivo di superare il record attualmente detenuto da Jorge López de Guereñu, che ha realizzato un’opera di 3.595 metri quadrati nel 2008 a Bilbao.
Il murale e il suo significato
L’opera non si limiterà a decorare le pareti del carcere, ma avrà un forte significato simbolico. Utilizzando pittura acrilica in quarzo, Ciambrone intende rappresentare i siti dell’UNESCO in tutti i continenti. Accanto a queste immagini, saranno inserite citazioni di figure storiche e Premi Nobel che affrontano temi come i diritti umani, la pace e il contrasto alla violenza. Questo approccio sosterrà un messaggio di speranza, invitando i detenuti a riflettere su un futuro migliore e a immaginare una vita oltre la detenzione.
Ciambrone ha condiviso il suo impegno, sottolineando il senso di responsabilità che sente ogni volta che inizia un progetto di tale portata. “Ho iniziato oggi un grande impegno fisico,” ha dichiarato, aggiungendo che lavorerà con elevatori meccanici per affrontare l’altezza del murale. La sua intenzione è dedicarsi completamente al lavoro, soggiornando in carcere per poter dipingere ininterrottamente giorno e notte fino alla scadenza stabilita per il 21 maggio, data in cui verrà misurata l’opera ufficialmente.
Coinvolgimento della comunità e dei detenuti
Uno dei punti salienti di questo progetto è il coinvolgimento diretto dei detenuti, che avranno l’opportunità di partecipare ai lavori. Questi si occuperanno della decorazione delle mura interne, che collegano le aree di incontro e colloqui. Inoltre, coloro che hanno ottenuto l’articolo 21, una forma di permesso concesso a detenuti che hanno dimostrato di aver intrapreso un percorso di reinserimento, lavoreranno alle mura perimetrali, contribuendo a dare un volto nuovo al carcere.
Parallelamente, il progetto prevede la creazione di un ristorante all’interno dell’istituto, aperto al pubblico. Questo ristorante sarà concepito da un team di studenti universitari vincitori di un bando aperto ai dipartimenti di architettura e ingegneria. Tale iniziativa mira a offrire opportunità formative e di lavoro ai detenuti, creando nuovi spazi di aggregazione e interazione.
Progetti di trasformazione dell’istituto
La direttrice dell’istituto penale, Donatella Rotundo, ha descritto l’importanza di questa iniziativa nel contesto di un progetto più ampio di riqualificazione dell’istituto. Negli ultimi tre anni, sotto la sua direzione, diverse iniziative sono state portate avanti per migliorare l’immagine e la funzionalità della struttura. Questo murale rappresenta solo l’ultimo dei progetti volti a trasformare l’istituzione in un luogo di apprendimento e recupero sociale.
Tra i progetti futuri, è previsto un canile comunale e un ospedale veterinario di primo livello, sempre con la partecipazione attiva dei detenuti. Gli sforzi sono supportati da imprenditori locali e istituzioni pubbliche che hanno siglato protocolli di intesa per dare vita a nuove opportunità all’interno del carcere.
Un evento di rigenerazione urbana
La presentazione del progetto, avvenuta a Santa Maria Capua Vetere in piazza Malatesta, ha visto la partecipazione del sindaco Antonio Mirra e di altri rappresentanti locali. Mirra ha sottolineato il valore simbolico di questo murale, considerato un segno di rigenerazione urbana. “È un esempio concreto di come la riqualificazione possa trasformare un luogo di degrado in un centro di aggregazione,” ha affermato, evidenziando l’impatto positivo che l’arte può avere sulla comunità.
Il murale, in fase di realizzazione, rappresenta quindi non solo un’opera d’arte, ma anche un messaggio di speranza per i detenuti, che possono scoprire, attraverso la bellezza, un nuovo percorso verso la loro vita futura. Con il patrocinio morale di vari comuni, il progetto aspira a inserire Santa Maria Capua Vetere nel panorama globale dell’arte e della cultura, meritevole di una nuova proiezione sociale.